mercoledì 11 dicembre 2013

Io e mia moglie facciamo i portieri d’albergo. Si, mia moglie fa il mio stesso lavoro, ma preciso subito: non si tratta dello stesso hotel. Lavoriamo in due posti diversi. Diciamo che siamo concorrenti, ma questo non ci impedisce di raccontarci tutti gli aneddoti sui turisti che vengono a soggiornare in queste strutture per visitare la capitale del Rinascimento.
Lo so, siamo dei pettegoli incalliti. Ci piace cianare sui clienti e raccontarci gli aneddoti su di loro, siamo peggio di studio aperto.
Coppia di amiche afroamericane, due donnone di colore sovralimentate a grassi idrogenati e bibite zuccherate. Sapete, quelle tipe parecchio sovrappeso che ondeggiano a destra e sinistra come oche francesi da fois gras, o come una nave della costa crociere in prossimità del Giglio. Si presentano al bancone.
“I want to go to pompiii”
Ora, la Sara è brava e buona, mica un buzzurro come suo marito, ma capirete benissimo che "pompiii" può dare adito a parecchie controversie. Ma è ovvio che il contesto è molto diverso, senza contare che le signore usano il verbo "andare" e non "fare"...
Quindi, alla domanda "May you repeat, please?", le signore ripetono, imperterrite e convinte: “pompiii”
Lei allontana dalla mente l'idea che queste signore afroamericane vogliano andare a trovare Rocco Siffredi, e prova ad immaginarsi qualche cittadina toscana a distanza di un'ora da Firenze che abbia un minimo di assonanza con quel nome, e l'unica che gli viene in mente è Pisa. Volete vedere la torre storta?
“No, pompiiiiii”
Proprio non ci siamo. La Sara è sempre più perplessa, non riesce a decifrare il terribile accento cardassiano delle signore, ma a quel punto la cliente dà l'indicazione suprema:
“The town with the vulcan”
Ora, la Sara non è una nerd come me. Alla parola Vulcan avrei subito chiesto alle signore che al momento non ci sono tour fino al pianeta natale del dottor Spock; una grave mancanza da parte della Ciao Florence ed altre agenzie di tour della città, un pulmann GT con motore a curvatura potrebbero anche approntarlo. Ma lei è donna pratica, sveglia ed intelligente, e capì subito che le sue clienti si riferivano a Pompei. E qui vorrei citare Paolo del blog “Servitevi da soli” con la sua epica battuta “Vah, che fuochi che ha organizzato la pro loco quest'anno”.
Ma a questo punto le donnone fanno la richiesta chiave:
“I want to go at 10 am and come back at 6 pm”
E qui la Sara ha pensato ad un WTF??? di dimensioni storiche.
Pazientemente, spiega alle signore che 8 ore non bastano assolutamente. Ci sono 500 chilometri da Firenze a Pompei. Solo col treno veloce fino a Napoli sono 3 ore sola andata, quindi 6 in totale di viaggio. Poi c'è da trovare il bus per la cittadina sepolta dalla cenere del Vesuvio, ed anche lì almeno un'ora di viaggio A/R ce li spendi. Almeno un 2-3 ore al sito archeologico non ce le vuoi passare? Il totale fa più di 8.
Insomma, si può anche fare, ma a patto di partire molto presto la mattina e tornare tardi la sera. Non certo 10-18.
Le signore si guardano con espressione interrogativa, poi una di loro esordisce con l'affermazione epica:
“Oh, but Italy is so small"




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