Portiere d'albergo. Vorace lettore. Scrittore a tempo perso. Giocatore da tavolo. Nemico di un gatto. Depresso cronico. Attendo l'arrivo dei Vogon o, in subordine, il ritorno di Vladimir Ilic Ulianov.
venerdì 26 giugno 2015
venerdì 19 giugno 2015
Le
bionde non hanno la prontezza di spirito. Il genio, la capacità di
comprendere ed arrivarci.
Un
vero peccato.
La
bionda è Caterina. Uragano Katrina, per gli amici. Uragano per la
sua capacità di passare dal sorriso al pianto all'incazzatura più
feroce con la stessa rapidità che ha la Viola di prendere solenni
risolate.
Umorale
allo stato puro. Non stavolta, per fortuna.
Turno
pomeridiano, pomeriggio.
Farsi
un turno 15-23 in albergo, in una splendida domenica di maggio, è
come scoprire che le 72 vergini dell'aldilà sono raggiungibili solo
se gli parcheggi sotto casa. E vivono in Oltrarno. Dove il parcheggio
è come il comunismo, la fine dei lavori della tranvia ed il terzo
scudetto: utopia allo stato puro.
Come
arrivo dietro al bancone a prendere le consegne e far si che la
bionda vada a godersi il meritato riposo, mi accorgo che la macchina
dell'allarme anti incendio è accesa fissa, con un bel messaggio di
un problema in camera. La Kate ha silenziato la macchina perchè
suonava in continuazione. Quel fastidioso suono continuo che mi
aspetto arrivi Shepard che comunichi “Ora del decesso: 14.50”
Di
solito, quando avviene una cosa del genere, ci sono due spiegazioni:
-stanno
fumando in bagno;
-si
stanno docciando e tirano la cordicella dell'allarme, pensando che
accada qualcosa di magico tipo l'evocazione di Raul Bova o Salma
Hayek a massaggiargli la schiena.
Solo
che la chiave è appesa al quadro, quindi i clienti non sono dentro.
Una
tripla, coppia giovane con bimbo piccolo.
La
Kate decide di non disturbare il facchino, intento a serie
manutenzioni, e salire lei stessa su in camera, tanto i clienti sono,
appunto, fuori. Prende la chiave e schizza su per le scale, con una
rapidità pari alla sua incazzatura. Al ritorno, l'ovvia conclusione,
proprio quel che ci aspettavamo:
avevano
appeso al filo dell'allarme un sacchetto. Con le mutandine sporche
del figlio.
Sullo
sporco, vi lascio all'immaginazione.
Non
è la prima volta che capita. I cavi dell'allarme nelle docce servono
a tutto tranne che a dare l'allarme. I clienti ci appendono qualsiasi
cosa, e poi a noi tocca chiamarli in camera od intervenire
direttamente perchè al ricevimento l'allarme suona furiosamente,
neanche stia avvertendo di un'imminente incursione della RAF.
Solo
che la bionda mi ha deluso perchè non ha fatto una foto del capo di
lavoro. Mi ero anche raccomandato, prima salisse su in quella camera.
Kate,
mi fai perdere delle perle. Ma ti voglio bene lo stesso.
Ma
la prossima volta, portati il cellulare e fotografa, accidenti.
ps.
ho detto terzo scudetto, ma in realtà intendevo quarto sul campo.
Ovviamente.
venerdì 12 giugno 2015
Le
telefonate di booking all'una di notte sono divertenti come scoprire
che le 72 vergini dell'aldilà tifano tutte per
colei-che-non-deve-essere-nominata, e vogliono rivedere in
continuazione il ritorno della semifinale di coppa italia.
-Hotel
************ buona sera, sono Marcello. Come posso esserle utile?-
-Hello,
i'm Jennifer from booking dot com, do you speak english?-
-Hello
Jennifer, my name is Marcello. I do speak english, how may i help
you?-
-Hello
Marcello, i have a guest coming to your hotel on ****, may you check,
please?-
Il
fatto che 'sta Jenny non parli con un terribile accento asiatico o
indiano, come avviene quasi sempre con quelli di bk, è già un
vantaggio. Perchè altrimenti è come i della valle che dialogano con
un loro allenatore: sicuro rischio incomprensione. Cerco la
prenotazione e la trovo agilmente. 4 notti.
-The
guest wish to stay one more night. May you confirm the same rate for
the whole stay?-
Cioè,
io ti devo dire che può stare 5 notti al prezzo di 4? Ma voi di bk
non avete un c****o da fare che pormi 'ste domande?
-I'm
very sorry madame, but i may not confirm this, only the manager can
do that. You have to call tomorrow after 9 am. Now in Italy is 1 am-
-Ok,
thank you. Marcello, do you work at the front desk?-
Se
ti ho risposto al telefono, dove vuoi che lavori? Te l'ho pure detto
che è l'una del mattino, ma booking non vi istruisce, a voi
telefoniste, che qualsiasi persona risponda in un albergo è un front
desk?
-Yes
madame, i'm the night shift. As i told you, now in Firenze is 1 am. I
begin at 11pm and end my duty at 7 am-
-Wow....
so long...-
-Well,
you know... Bon Jovi sings “it's my life”-
Pausa.
Forse ci pensa. Dai, che ci arrivi.
-Thank
you Marcello, we'll call tomorrow. Bye-
Devo
smetterla di parlare di musica, tanto non mi capisce nessuno.
ps.
probabilmente la tipa voleva sapere se la tariffa aveva uno sconto.
In effetti, lo ha, perchè il sistema è settato in modo tale che se
si prenotano più notti, si ha un maggiore sconto sulla tariffa per
ogni notte. Probabilmente si era spiegata male. Od ho capito male io,
all'una di notte il mio inglese raggiunge livelli da Totò e Peppino
che chiedono indicazioni al vigile. Ma chiunque può vedere il cambio
di tariffa, basta andare su un qualsiasi sito di un qualsiasi albergo
e provare a mettere le date per vedere disponibilità e prezzi. Per
un cliente lo faccio. Mi sbatto prontamente e volentieri. Ma per
quelli di bk, proprio no. Soprattutto all'una di notte. E soprattutto
perchè lo possono vedere loro stessi, sul loro sistema. Sei a
lavorare come me, cara Jenny. Muovi il cul... il mouse e guadagnati
la pagnotta.
It's
your life.
venerdì 5 giugno 2015
Ogni
tanto leggo, qui od altrove, frasi ad effetto come “La felicità è
in piccole cose” oppure “L'importante nella vita è essere
felici”. Roba tirata fuori da scrittori inglesi o brasiliani, o
filosofi cinesi millenni fa. Carine, certo, ma poi occorre metterle
in pratica. Crederci, soprattutto.
Quelli
che ci riescono sono rarissimi, ma sono gli unici che contano.Albergo dove lavora mia moglie.
Si presenta questa coppia australiana cinquantenne. Lui, anche se decisamente con l'aspetto di Mario Braga, te lo immagineresti perfetto con stivali e gilet in pelle di coccodrillo che va in giro per il bush in compagnia di Mick Dundee ed un paio di aborigeni. Invece arriva con la moglie a Firenze per la visita turistica. La sera escono con il taxi per andare a pranzo in un ristorante; perchè le compagnie tour di Firenze non organizzano solo visite della città o dei musei, ma anche cene speciali, tipo quella “rinascimentale” con i camerieri vestiti alla moda cinquecentesca; o quella con un tenore ed un soprano che cantano arie di Verdi. O, peggio ancora, cantano “O sole mio” o “Funiculì”. A Firenze. Che è come andare in Canada e sentire Sinatra che canta “New York New York”. Ma sono stranieri, non capiscono la differenza. Ormai ci s'è fatto il callo, non vale più neanche la pena di sprecarci un facepalm.
Il punto è che dopo una mezz'ora il taxi riporta indietro gli australiani. Hanno girato più volte senza incontrare il ristorante, perdendo così il pranzo. Cosa è successo?
Si presentano quindi al banco con il loro buono pasto acquistato laggiù a Sydney, ma intanto vanno a pranzo altrove, e rientreranno dopo mangiato. La banconista cercherà di scoprire l'arcano, rivelato quasi subito: l'agenzia di viaggi, laggiù nella terra dei canguri, ha completamente scavolato il civico del ristorante, costringendoli a girare a vuoto.
Purtroppo, malgrado fax e mail, certe comunicazioni sbagliate capitano. Perchè gli errori li commettono anche i lavoratori più esperti del mestiere. O perchè chi dovrebbe mostrare professionalità e capacità, si rivela spesso un dilettante allo sbaraglio. Come ne sappiamo bene noi nella penisola ed i dirigenti della costa crociere.
E purtroppo, i clienti spesso non lo accettano, e partono in quarta con l'incacchiatura a livelli esponenziali, finendo con il prendersela con chi gli capita a tiro e non c'entra nulla: nello specifico, come ci succede spesso a noi che lavoriamo in albergo, con il portiere di turno.
E quindi la Sara comunica al cliente che purtroppo non ci si può fare niente: la compagnia dei tour non vuol sentire parlare di rimborso, loro la comunicazione l'avevano fatta giusta, che il cliente se la prenda con la sua agenzia di viaggi. E la banconista si aspetta un novello Ned Kelly che parte in quarta con l'armatura a combattere il potere malvagio urlando “Bloody hell!”, come solo gli australiani sanno fare.
Ed invece no! Il tipo fa spallucce e pronuncia queste sacre ed immortali parole testè tradotte: “E che problema c'è? Sono solo soldi. Sono in vacanza: mi diverto, vedo monumenti bellissimi e nel ristorante che ci ha consigliato ho mangiato da Dio. Ci penserò quando torno a casa”
Mia moglie compie l'unico atto che un portiere può fare in questi casi: stringe la mano all'australiano.
Grande!
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