Portiere d'albergo. Vorace lettore. Scrittore a tempo perso. Giocatore da tavolo. Nemico di un gatto. Depresso cronico. Attendo l'arrivo dei Vogon o, in subordine, il ritorno di Vladimir Ilic Ulianov.
venerdì 24 aprile 2015
Non
è solo che il bancone è più carino del “nostro”, o perchè
l'ufficio prenotazioni è proprio dietro al ricevimento, o perchè ha
una hall bellissima con pavimenti in marmo.Uno
dei pc del bancone ha le casse. E lavorare con un po' di musica in
sottofondo mi piace da matti. Così ogni volta che mi tocca la notte
lì (un 3-4 volte al mese), ho tutta una serie di cd musicali che mi
porto dietro, ovviamente nel mio solito zainetto marca joma e non vi
dico il colore tanto lo immaginate benissimo.
Nella
maggioranza dei casi mi porto musica classica: Holst, Dvorak,
Tschostakovich ed il classico Wolfango Amedeo che non passa mai di
moda. Perchè, a mio modestissimo parere, anche in albergo ci
vorrebbe la musica di sottofondo come negli aeroporti. Ma dato che il
lunedì notte mi perdo le fantastiche farfalle di Benedetto Ferrara
su Controradio, compenso portandomi anche cd di ottimo rock.
Gruppetto
di italiani ventenni. Sono qui per una specie di stage in un negozio
nelle vicinanze, che è parte di una catena presente in tutta la
penisola. Forse devono imparare, non lo so. La ditta gli paga le
camere, loro lavorano il giorno e rientrano la sera. Ma fa piacere
che un gruppo aziendale investa in ragazzi che hanno ormai la metà
(se non meno) dei miei anni, anche se, per quel che ne so,
probabilmente sgobbano 12 ore al giorno per una paga da operaio
cinese, o da minatore del Congo Belga, o peggio ancora da lavoratore
di Eataly.
Si
mettono a sedere sul divano davanti al bancone, tranne uno che si
piazza spalle al bancone e gomiti appoggiati sopra. Ma costui, ad un
certo punto, gira la testa verso di me.
E'
appena partito il riff di “Put some sugar on me”.
-Forte
questa musica. Che è?-
-Def
Leppard-
-Chi?-
Chiedono tutti quanti sono modello coretto salesiano.
-Def
Leppard. Questo disco uscì che voi non eravate ancora nati. Primo in
classifica per settimane, vendette milioni di dischi. Ho pure il
vinile-
-Il
che?- chiede una ragazza.
-Il
vinile- Fa uno dei suoi amici -I DISCONI NERI GRANDI COME ANDAVANO
UNA VOLTA-
E
mi guarda come a cercare una conferma. -Si, effettivamente sono
quelli- dico io allargando le braccia. Quindi proseguo a lavorare,
mentre loro continuano nella chiacchiera. E ci stanno un bel po',
perchè decidono di andare a letto solo quando parte il bellissimo
pezzo che dà il titolo all'album.
E
lì uno dei tipi, quello che stava appoggiato al bancone, se ne esce
fuori così: -Mi piace questa musica, come si chiamavano questi? LED
ZEPPELIN?-
-Def
Leppard- Rispondo io con la morte nel cuore. Vorrei mettermi una mano
sulla faccia -Sono ancora in attività, quindi “chiamavano” non è
propriamen....-
-Buona
notte- Mi fanno avviandosi verso l'ascensore.
-Buona
notte- Vorrei piangere.
venerdì 17 aprile 2015
Sono un portiere, lavoro nel centro di Firenze, e sono un lavoratore molto, molto fortunato.
Lo posso affermare con cognizione di causa perchè la maggioranza dei clienti che vengono da me sono persone rilassate; turisti che vengono a vedere le grandiosità create dai fiorentini del passato, e non fanno storie (almeno, non troppe, non tutti) sulla camera, la qualità della colazione, od il bastardissimo wifi che decide di andare in sciopero e non vuole riattivarsi neanche dopo che l'ho spento e riacceso una ventina di volte, sacramentando nelle 5 lingue che conosco. Sono turisti in vacanza, tanto basta. Sorridono e ricevono sorrisi. Non cambierei questo lavoro neanche me lo chiedesse Rocco (beh, oddio, scambiare il suo lavoro con il mio potrei anche farci un pensierino....)
Ma ci sono lavori al pubblico che a confronto sono un vero dramma, e presentano casi umani non indifferenti.
Ramona è un'amica di famiglia. Quando non fa la baby sitter, insegna nuoto in una piscina della città.
1-Signore anziano, presumibilmente un ex militare. Delle legioni di Giulio Cesare.
-Signorina, presto prenda il retino!-
????
-Il... retino?-
-Si, il retino, per i gamberetti!-
????????????
-Come gamberetti? Non capis...-
-Ma si! Non vede che ci sono i gamberetti in piscina? Guardi! Prenda il retino, presto, vanno raccolti!-
Ovviamente non c'era nessun gamberetto. Oltre al fatto che è difficile, per un gamberetto, sopravvivere nell'acqua clorizzata di una piscina.
Combattere sotto Giulio Cesare non dev'essere stata una bella esperienza. Forse i gamberetti li aveva visti nel Rubicone.
2-Donna. Con l'urgentissima necessità di entrare in un reality americano chiamato “Perdere 20 chili mangiando solo broccoli”
-Mi scusi signorina, io sono qui per l'acquagym, dove si fa?-
-Beh, lì ovviamente- Gli risponde la Ramona indicando l'h2o.
-Ma io non voglio farla in acqua-
?????
-Prego?-
-Io non voglio farlo in piscina. Voglio andare fuori, nel giardino-
-Ma... signora, si chiama acquagym proprio perchè è una ginnastica che si fa in acqua-
-Non mi interessa, io in acqua non voglio farla! Voglio fare acquagym in giardino!-
La prossima volta che vado in pizzeria, ordino il sushi.
3-Tipo che esprime la stessa simpatia di Hannibal Lecter in crisi di astinenza da proteine.
Finisce il turno di nuoto. La Ramona chiede a costui di uscire.
Il tipo si gira e si fa un'altra vasca.
-Signore, è ora di uscire-
E questo niente, continua imperterrito a nuotare.
-Signore, mi ha sentito?
Il tipo esce dalla piscina con l'espressione di un agente della gestapo, gli punta il dito contro e se ne esce con questa allucinante frase:
-Stai attenta, che io so dove parcheggi!-
E la povera Ramona resta lì, di sasso. Non riusciva a credere che questo strunz l'aveva minacciata.
Io lo avrei ributtato in vasca e poi appoggiato il piede sulla testa. Per tenerlo sotto e vedere se gli spuntavano le branchie.
ps. c'è da dire che nel lavoro di Ramona ci sono anche e soprattutto le persone che entrano in acqua con il terrore dipinto in faccia, manco si stessero avviando in un lager, e dopo qualche lezione le si vede sfrecciare nella vasca dando furiose bracciate che sembra stiano competendo con la Pellegrini.
Anche il suo lavoro può dare profonde soddisfazioni.
venerdì 10 aprile 2015
Qualche
giorno fa.
L'esercizio
preferito dal maschio italico è ben sintetizzato dalla logica del
ragionier Ugo: divano, partita in tv e rutto libero.
Manca
il cibo, ma tutto il resto c'è, ed è disponibil...
Divano
occupato.
Mentre
mi domando che diamine sta succedendo, i 3 esemplari femminili con
cui devo dividere l'esistenza a causa del maledetto neurone
solitario, posano le loro dolci chiappette sul comodo sofà atto alla
bisogna maschile in fremente attesa dello scontro finale.
Ed
a noi maschi mononeuronici piacciono solo due tipi di scontri finali:
quelli dove i buoni smitragliano i cattivi e quelli dove la palla
rotola.
Stasera
la palla rotola.
-Gentili
signore, scusate l'ardire, ma poscia tengo a ricordarvi che avete già
avuto modo di vedere la totalità degli episodi di Peppa Pig, inclusi
quelli di quando si scontra contro Hermann Goering ed i giapponesi-
-Babbo,
quello è Bugs Bunny!- Nota giustamente la Camilla, istruita a dovere
dal babbo sui migliori cartoni di sempre.
-Non
appena la Brambilla si accorge che anche i maiali possono essere
animali da compagnia, proporrà una legge che li vieta sulla tavola,
come ha fatto per i conigli. E' ben altro quel che ci attende:
stasera dobbiamo scontrarci contro i più cattivi di tutti, peggio
delle orde di Sauron, di lord Voldemort e dei panzergrenadieren:
stasera giochiamo contro colei-che-non-deve-essere-nominata!-
-Mamma,
non capisco che dice babbo- afferma la più piccola, ancora
sprovveduta ed innocente sul male presente nel mondo.
-Vuole
vedere la Fiorentina-
-Ahahah-
ride la Camilla -Stasera si gioca contro la juv...-
-Zitta!
Non nominarla, o ti banno a vita dal mio blog!-
-Il
tuo blog è meno letto di quello del coniglio della Brambilla-
-Ah,
così, eh? Ancora qualche annetto e chiedo al mio direttore galattico
di farti fare un po' di stage alle colazioni!-
-La
mia bambina in quella banda di pazzi? Vade retro! Cami, ti proteggo
io! Ed ora fera di bal, cambia canale e facci vedere quel che ci pare
a noi-
-Shhh,
silenzio. Ascoltate l'inno glorioso, che tata Lucia arriva domani,
non stasera. “Garrisca al vento il labaro Viola....”-
-Senti
marito- dice mia moglie. Già questo provoca un lungo brivido freddo
sulla schiena, perchè quando parte decisa, per il sottoscritto sono
grossi guai -Questa è la nostra serata tra donne, e come ogni
martedì, il dottor Shepard e quel figaccione di Jackson ci
attendono. Perciò vedi di levarti dai 3 passetti e vestirti, che
tanto tra poco entri in turno-
Alzo
un dito:
-Ehmmmm,
terrei a ricordarle, sua signoria.... che... ehm... lei avrebbe già
visto tutte le serie 3 volte. 10, se contiamo anche tutti gli episodi
di sex & the city-
Lei
non dice niente. Semplicemente, agisce: afferra una ciabatta.
Una
ciabatta, in mano alla Sara, può essere un'arma più pericolosa
dello scudo di Capitan America.
-Ciccio,
senti un po': stamani mi sono sorbita 20 partenze, altrettanti arrivi
e soprattutto una coppia di indiani che mi ha stracciato i maroni per
un'ora chiedendomi tutti gli orari per Pisa, Siena, Volterra ed altre
località toscane, salvo poi decidere di non andare da nessuna parte
e restarsene seduta in poltrona ad urlare al telefono con Bombay.
Tutta la mattina. Quindi se non mi fai vedere Gray's, prima ti tiro
dietro questa, e poi ti do una tale pedatona nel sedere che ti ci
mando diretto e senza passare dal via, a Bombay!-
E
le altre due femmine scoppiano a ridere; ed io, benchè sotto pesante
minaccia nei miei confronti, oso l'inverosimile: provare a replicare
sui miei diritti calpestati dal totalitarismo femminile di casa. Ma
prima che possa aprire bocca, avviene la catastrofe, il disastro,
l'iceberg che affonda il Titanic, l'armata delle tenebre che attacca,
gli zombi che penetrano nel supermercato:
colei-che-non-deve-essere-nominata
ha fatto gol.
Ed
io resto lì come una statua del museo Tussauds.
-Marce,
non bestemmiare!-
-Sono
toscano, ho la delega-
-No,
è maleducazione-
-Ma
non capisci! Il male sta prevalendo!-
-Ecco,
allora mettiti seduto e fai guardare noi. Bimbe! Patatine! Ora!-
E
mentre la Gaia schizza dal divano direzione dispensa, mi rassegnai a
cambiare canale per non vedere le forze del male esultare, ed
osservare piuttosto una mezz'ora di tagliuzzamenti su corpi più vivi
dei nostri giocatori, che nel frattempo prendevano altre due pappe.
Un
disastro oltremisura.
Come
si dice qui a Firenze: l'è maiala!
Entrai
in turno che David aveva una faccia da vero funerale. Qualche minuto
dopo le consegne di cambio turno rientrarono una dozzina di spagnoli,
tutti con sciarpa Viola, chiaramente reduci da serata sugli spalti,
ed espressione sull'incacchiato andante: “Cono, que paso'? Muy
Malo!”
Non
avevo bisogno di te per sapere che è “muy malo”.
Tanto
per non perdere l'abitudine alla sconfitta, ieri sera ho giocato con
la mia squadra di calcetto, e come il portiere Viola l'altra sera,
sono stato il migliore in campo. Ne ho presi solo 6, a fronte di una
discreta quantità di belle parate. Purtroppo noi, di gol, ne abbiamo
fatto uno solo.
In
questa settimana trista, l'unica nota positiva è stato l'incontro
con Peppa Pig, alias pupazzeto made in PRC lasciato in camera da una
bimbetta che nel viaggio di ritorno avrà sicuramente devastato gli
organi auditivi dei poveri genitori perchè l'oggetto di transizione
non è assolutamente modificabile. Mi sembrava quindi giusto farne la
foto sul bancone del ricevimento, proprio accanto al campanello.
Perchè
come si dice qui a Firenze: l'è maiala. E nemmen poco.
venerdì 3 aprile 2015
Lee Marvin.
Uguale, spiccicato. Stesso muso allungato, stesse guance scavate. Sembra in tutto e per tutto l'attore, preso pari pari da filmoni di guerra come il Grande Uno Rosso e portato nella Firenze del 2015. Mi aspetto quasi che entri anche il vecchio Duke.
Bella espressione sorridente e serena, sia lui che la moglie, coppia 50enne.
Arrivano per il check-in, e, come sempre in questi casi, gli chiedo i passaporti per la registrazione.
Mi dà la carta di credito.
Questi clienti così svagati, con la testa perennemente tra le nuvole, sono fantastici, e lo dico senza ironia. Sono i migliori, i più sereni. I più rilassati.
Pazientemente, con un bel sorrisone, gli spiego che la camera l'hanno già pagata in fase di prenotazione, e non ho bisogno della carta di credito. Mi devono solo dare i passaporti per la registrazione.
Apro i documenti.
Adoro la scritta che leggo sulla pagina accanto a quella dei dati. Dice tutto sulla determinazione di un popolo, sulla loro volontà di libertà ed indipendenza.
We, the people.
Registro, stampo la schedina, gliela faccio firmare e gli rendo i documenti. Poi gli do' una piantina della città a cui fornisco le dovute spiegazioni su dove ci troviamo e dove si trovano tutti i monumenti e musei principali.
Mi ascoltano adoranti. Non mi interrompono neanche un secondo, e li tengo lì per un buon quarto d'ora. La maggior parte dei clienti non ci sta, non ha questa pazienza. Mi interrompe in continuazione con domande sciocche o banali tipo “avete il wifi” o “dov'è il centro commerciale”. Loro no, loro ascoltano. Soprattutto dove si trovano gli Uffizi. Come fare ad arrivarci.
Agli americani, quando sono così, perdono tutto. Pure l'adesione al GOP e l'aver eletto, anche se una sola volta, mr. Cespuglio.
Salgono in camera e ne escono dopo 10 minuti per andare agli Uffizi, ma non fanno a tempo ad uscire che mi richiedono la chiave.
Lei gli dice: -The sweater is in my bag, inside-
E lui schizza su per le scale per andare a prendergli il golfino.
La signora mi guarda sorridente: -So many years and he's always so kind to me, i feel like a queen-
E quando lui scende, lei lo bacia ed escono, mano nella mano.
We, the people. Ma per qualcuno vale ancora il God save the Queen.
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