venerdì 27 gennaio 2017

Rincoglionimento

La bocca impastata. La stanchezza continua e sovrana che offusca la mente e rallenta qualsiasi movimento corporeo. L’apatia perenne, lo sguardo perso nel vuoto, la sinapsi in letargo.

Uno zombi. Questo ti rende, il turno di notte.

La testa che vaga per mete oniriche. Voci lontane che mi chiamano, novelle sirene che tentano Uliss…

-Marce, sveglia!-

-Babbo, ti ho fatto una domanda!-

Il ritorno verso la terrificante, cruda, brutale realtà. Divano. Pomeriggio. Figlia grande al tavolo che studia. Moglie a fianco che piazza continuamente il suo gomito tra le mie costole. E mi va bene che la più piccola è a cantare, perché da queste parti è sempre 1-3. Fisso.

La prossima vita rinasco finocchio. Si sta molto meglio tra uomini, c’aveva ragione da vendere, il Melandri.

-Si, scusate…. Dicevamo?-

-La Cami sta studiando storia, è la tua materia-

Storia. Ah, i bei tempi che giocavo alla strategia. La Guardia Imperiale che muore ma non si arrende. Pedine repubblicane che si oppongono, con esiti nefasti, alle soverchianti forze fasciste (maledetti dadi). Corpi corazzati lanciati nella steppa….

-Devo ripassare l’espansione islamica e le guerre di Carlo Magno contro….-

-I sassoni. E’ facile: il monoteismo fa schifo-

-Dai Marce!-

-Ma è così. O ti converti o muori. Che poi è lo stesso dio, eh, non è che sia uno diverso-

-Come? Lo stesso dio?-

-Sono la stessa religione, ma con visioni diverse. Stessa roba, stessa m…-

-Marce!-

-Ehi, ci dovevi pensare prima, a sposare questo vecchio ateo. Anzi, no, scusate, io sono un seguace di Pollon, dea dell’umorismo. -

-No, te sei un pastafariano. Anche oggi, sceso dal letto, ti sei sconfanato 2 etti di pasta, la tua porzione solita di un etto e mezzo più quella avanzata da tua figlia. E 3 etti di pane-

-Sei una linguaccia, ti rispedisco a Pistoia!-

-No, sono io che ti rispedisco da tua madre!-

Mia madre. “Sei deperito, bevi questi 12 bicchieri d’acqua. L’acqua fa bene, ti depura. Tieni, una bistecchina, contiene il ferro (7 chili di filetto, la quantità di ferro presente in un tir). Ti scaldo un po' di minestrone (22 litri colmi di ogni tipo di verdura, ci si sfamerebbe un brontosauro)”. La premura all’ennesima potenza.

La odio. Mia moglie, intendo. Perché mi frega sempre.

-Ma c’è una cosa, che non capisco-

-Dicci tutto, Camilla-

-Ma perché i romani uccisero Gesù?-

-Beh, a quei tempi si uccideva facile. Comunque, anche se i romani lo crocifissero, chi prese la decisione furono i guidei-

-Eh, appunto! Questo non capisco: se comandavano i romani, perché lo decisero gli altri?-

-Perché i giudei erano teste calde, non erano come gli altri popoli dell’Impero romano che “beh, dai, i romani, alla fin fine, sono ganzi: ci costruiscono le strade, fondano nuove città come questa dove viviamo noi, hanno leggi abbastanza giuste, non hanno ancora sindaci strambi e soprattutto possiedono un esercito imbattibile, quindi ce ne stiamo zitti e mosca”. I giudei no, erano i tipi che si svegliavano la mattina, trovavano l’invasore e si davano subito alla resistenza, solo che non avevano ancora i Merkava…

-Cos’è un Merkava?-

-Un carro armato fatto per schiacciare civili, non mi interrompere… dicevo… quindi ne buscavano. Ma alla fine anche i romani si stancarono di combatterli, perciò gli dissero: “Cari giudei, a comandare, comandiamo noi, però vi facciamo creare un governo fantoccio così pensate che comandate ancora voi e non ci rompete”. Così presero Gesù e Barabba e gli fecero fare un processo-

-E loro preferirono salvare Barabba ed uccidere Gesù-

-Non c’era ancora Hollywood a creare finali dove il buono ammazza tutti i cattivi, quindi si, Barabba assolto e Cristo condannato alla pena capitale-

-Ma…. Perché?-

-Eh, una bella domanda. Fossimo nel mondo moderno ti direi un pessimo avvocato difensore… i popoli scelgono, e non ci si può fare niente. I giudei preferirono Barabba e ci ritroviamo questo monoteismo di …-

-… marce, occhio a quel che dici…-

-Si, mia signora. Che ti posso dire, Cami? Non tutte le scelte sono giuste, anche se a farle è un popolo intero. Oggi diremmo: sono stati bischeri-

-Insomma, come gli americani: hanno votato Trump!-

Io e mia moglie ci guardiamo, e non possiamo fare a meno di annuire.

-Grande Cami, hai capito tutto!- Fierezza di una madre che sta tirando su bene la propria figlia. E pure io, ero commosso alla lacrimuccia.

Quando devo svegliarmi bene dopo un turno di notte, non c’è niente di meglio che parlare con la Camilla.

venerdì 20 gennaio 2017



Sabato scorso

Il padre: alto. Ma non alto così, per dire: alto che se lo vede Fuksas gli tocca riprogettare tutti i solai. Con un giaccone color kaki da cui deve aver tolto le insegne della Home Guard. E con un sorriso che hanno solo i turisti in vacanza. Specialmente gli inglesi come lui, quelli che “la brexit è un’enorme ca**ata”.

Il figlio: l’espressione annoiata di chi è lì solo di passaggio, ed ha ben altre cose da fare, anche se paura e delirio stanno di casa a Las Vegas.

Delle cose importanti si occupa il padre.

Il check-in

La colazione

Il wifi

E dove si trova lo stadio, perché vanno a vedere la partita.

Il figlio ritrova l’interesse, ed appare, magicamente, al bancone.

E lì il portiere, dopo avergli spiegato che alla stazione c’è l’autobus apposta per lo stadio, si lascia andare all’umorismo, allo scherzo, alla battuta: domani giochiamo contro “the one it cannot be named”. Colei che non deve essere nominata. Con l’aria solenne di chi sta per prendere le armi contro un mare d’affanni e, contrastandoli, porre loro fine. Più o meno. Ma se la ride come stesse guardandosi un episodio di Rowan Atkinson.

Il figlio volge lo sguardo. Scuote la testa. Ripete, sarcastico, quel che ho appena detto.

Non ci vuole molto a capire il motivo per cui lui è qui.

Gli porgo la chiave con un deciso, profondo, imperituro “Forza Viola”. Il padre, ormai, ride senza freni inibitori.

Domenica scorsa.

Ho il 15-23.

Non sono un maniaco del calcio. Con il mestiere che faccio, allo stadio non la vado da quasi due decenni. Avendo sposato una che fa il mio stesso lavoro, non c’è mai stato verso di andare a vedere uno spettacolo sportivo dal vivo, neanche la pallacanestro (di cui, peraltro, siamo pure antagonisti, tifando lei per Pistoia. Bei tempi, quando anche Firenze era in A1 ed avevamo J. J. Anderson che batteva Milano con le bombe da 3 all'ultimo secondo). In tv poi, lo sport mi dà le stesse emozioni della visione del monoscopio o di Sanremo, e preferisco decisamente la compagnia di amici od, in subordine, un libro ed il divano.

E tuttavia, questo non impedisce a me e Niccolò, in turno di facchinaggio, di aggiornarci, di tanto in tanto su quel magico strumento inventato da Berners-Lee, sull’andamento dello scontro decisivo.

E, chiaramente, esultare come solo i maschi italici sono capaci di fare quando la propria squadra segna.

Ore 23, poco prima di staccare, loro rientrano.

Il padre, sorridendo, chiede la chiave, che gli pongo con un bel pollice alzato ed un Forza Viola di dimensioni storiche.

Il figlio degna la reception allo stesso modo con cui Trump tratta l’esistenza del mondo che al di fuori di twitter.

E, ci crediate o meno, mi sento in colpa.

Perché sono un portiere d’albergo, e dovrei trattare tutti allo stesso modo. Dare ad ognuno la giusta considerazione. Costui è arrivato dall’Inghilterra per, in fondo, seguire la sua passione. Per inseguire i suoi desideri. Per realizzare un piccolo sogno. S’è comprato una camera d’albergo ed ha contribuito, nel suo piccolo, al mio mutuo.

Ed io lo tratto così.

Non mi sento per niente professionale.

E comunque

Sei te che la prendi male, ciccio. Che ti comporti come noi italiani, che, diceva un tuo illustre concittadino, perdono le guerre come se fossero partite di calcio, e le partite di calcio come se fossero guerre.

Stavolta v'è andata male. Dai, sarà per la prossima.

Ma spero ardentemente di no.

Ps. 2-1

venerdì 13 gennaio 2017

Il turno di notte del 31/12, per un portiere di notte, non è poi quella gravità, quella pena, quel terribile evento che uno può pensare.

Anzi, è persino un piacere.

Tanto per dirne una: non ci sono mai check-in da fare per quando comincio il turno, perchè arrivano tutti in giornata presto per organizzarsi il veglione serale. Non ci sono molte partenze perchè abbiamo imposto il soggiorno minimo di 3 notti. Tutti rientrano a qualsiasi ora ma sono felici e contenti di essere a Firenze, perciò è tutto un "buonasera e buon anno" cui seguono vigorose strette di mano... il turista, quando è rilassato e sereno, è la persona migliore da incontrare.

Di tutti i lavori notturni, il mio è decisamente quello preferibile, a parte la sequela di botti nelle strade attorno che pare la periferia di Aleppo. Od il fracasso di bottiglie spaccate sui muri da elementi che si, manderesti seduta stante ad Aleppo nelle zone che i russi, sulla mappa, indicano come "noi bombardiamo qui!". Davvero ci sono mestieri che mostrano i lati più tristi. Pensate di essere su un'ambulanza che deve soccorrere un paio di ragazzetti appena schiantatisi con l'auto. Od essere il medico che, al traumatologico, tenta di salvarli, e forse non ci riesce, in un delirio di frenesia che mi immagino sia come in E.R o Grey's Anatomy e finisce con "Ora del decesso: 00.34.

O, peggio ancora, essere un artificiere chiamato ad un intervento la notte tra il 31 e l'1. Quel poveretto tentava di disinnescare un ordigno piazzato da un emerito, solenne, incredibile idiota, e ci ha rimesso un occhio ed una mano. Parliamo tanto del terrorismo e la paura che ci incute, ma dimentichiamo troppo spesso che noi, da questo punto di vista, non abbiamo bisogno di lezioni da parte di nessuno, e ci piace così tanto terrorizzarci tra italiani.

E tuttavia

Si palesano alle 4 del mattino. Una coppia giovane tra le tante che entrano in questa notte particolare a sperare in psti letto esauriti da tempo immemore, ma con la seria intenzione di spoilerare il portiere.

Che, tanto per cambiare, sono io.

Lei, biondina procace, ha la perfetta espressione del wifi in certi locali: accesso libero a tutti. Lui, aspetto nordafricano, esordisce con una millanteria odiosissima:

-Io gioco nella primavera della Fiorentina-

-Io tifo Atalanta-

(per motivi che non sto a spiegarvi, sono realmente fiero possessore di una sciarpa nerazzurra con l'effige della Dea. E Bergamo è uno dei pochi posti della Lombardia che non ho ancora visitato)

Faccia sorpresa.

Lei se ne frega alla grande. Il calcio? Pfui, roba da uomini. Ha ben altri pensieri.

-Abbiamo una prenotazione-

Ora, io sono un ingenuotto fuori misura. Mi si può prendere in giro facile, ed in molti ne hanno abbondantemente approfittato, nel corso di questo decenni. Ma tengo sempre a pensare che costoro abbiano sul serio una prenotazione. Che fossero arrivati la mattina presto, lasciato i bagagli e rientrati solo ora dopo più di 12 ore a giro per Firenze. E' successo più e più volte.

Mi faccio dire il nome, ma non lo trovo nella lista prenotazioni.

-Ma noi abbiamo prenotato- con lo stesso tono di "dammi la camera, che io devo dare altro"

Ignoro il suo tono. Vado avanti per la mia strada. Cerco sul gestionale. Cerco su [sito web]. Cerco sulla posta elettronica. Cercherei anche il boccino del Quiddich, me lo chiedessero, perchè questo è il mio lavoro: sbattermi.

Ovviamente a costei non importa niente.

-Ma non può darci una camera e basta?-

Gà questo mi fa capire che mi stanno spoilerando. Non hanno un bel niente, come direbbero nella capitale "ce stanno a provà"

Li gelo con grandissima soddisfazione.

-Non ho nessuna camera, sono al completo-

Mi godo la visione di una bocca aperta. Per la sorpresa. Per lei, questa motivazione, dev'essere una novità.

Scusate la volgarità, ma se la merita.

-Ma... allora che sta facendo?-

-Posso solo cercare di capire cosa è successo. Ha un numero di riferimento di [sito web]?-

-...eh?... no, ho la carta d'identità-

-Ok, va benissimo per il check-in, ma se ha fatto la prenotazione con [sito web] avrà pur un numero di riferimento, no?-

-Ma insomma, non c'è verso di avere una camera IN QUEST'ALBERGO DI MMERDA?-

....

-Ok, grazie di aver partecipato, arrivederci-

-NO, ORA LEI CI DEVE TROVARE UNA CAMERA-

-Là fuori è pieno di hotel e camere. Buona caccia-

-MA ORA IO CHE CA**O FACCIO? SONO ANCHE STRANIERA, NON SO DOVE AND...-

-Arrivederci-

Lui la tira via mentre lei continua ad inveire verso "quest'albergo di mmerda". Io torno nel retro, a chiacchiera con due amici passati a trovarmi (altro vantaggio del portiere notturno la notte del 31/12), ma non posso fare a meno di dire un bel -CIAONE!-

E ci stava tutto!

venerdì 6 gennaio 2017

24 Dicembre, ore 19.20 zulu +1

Sono appena rientrato dal lavoro e da una breve parentesi presso Stratagemma, il mio "pusher" di giochi da tavolo. Sono distrutto dalla stanchezza, ma mi consola il fatto che non dovrò faticare eccessivamente a preparare la cena, avendo avuto la sera prima un gruppone di familiari; queste serate mondane portano sempre mia moglie a cucinare per un battaglione, e mi si rammenta, anche piuttosto severamente, del suo epico coniglio in umido e delle fantasmagoriche seppie coi piselli. E poiché avevamo pure due nonne su due, erano arrivate ulteriori pietanze preparate poco prima nelle loro magioni. Risultato: un frigo che scoppia letteralmente di avanzi.

Tengo a precisarlo: io so cucinare. E pure bene. Mi fregio della mia capacità di arrivare ad una magnitudo di 7.7 nella scala Ramsey-Cracco (l'unica che va fuori scala è mia madre. Lei è categoria a parte. Non lo sto affermando perchè è mia madre. E' così. Fidatevi). Solo che, per una volta, mi godo il fatto che non avrò bisogno di infilarmi subito ai fornelli mentre le figlie passano il tempo a gironzolarmi attorno elemosinando tv, che gli vieto perchè so benissimo che, quando sono sole in casa, non tengono acceso altro. E le costringo, se proprio non vogliono apparecchiare, a leggere i libri assegnatele durante le vacanze natalizie dalle loro maestre.

Perciò mi distraggo, mentre prendo qualche assaggio del cibo avanzato, ad osservare una foto fatta appena una mezz'oretta prima a Stratagemma.

Grosso errore.

Non il guardare la foto in sé, ma farlo quando c'è Camilla a giro.

Perchè non ha più 11 mesi. Ha 11 anni.

E vede.

-Ma.... babbo, cosa fai?????-

-Eh... uh...-

-Sei SPOSATO!-

-Cami, è una foto-

-Ma sei con delle RAGAZZE!-

-Cami, non è una cosa seria-

-Lo dice anche Giacomo nel film-

-E non ti farò mai più vedere Aldo Giovanni e Giacomo, anche se sono sempre meglio della Disney. Ma qui è davvero per ridere! Il negozio era pieno di persone che vanno lì a comprare giochi, ed io personalmente avrei potuto chiudere il mutuo con tutto quel che ho comprato da loro in questi anni. Poi hanno pure venduto alcune copie del mio libro-

-Non è una scusa!-

-Fanno giornate a tema, dove gli piace travestirsi. Si chiama cosplay, e come vedi, era un tema natalizio-

-Ma questo non è un babbo natale, è una babba natale! E l'altra ti tiene anche il braccio! Io lo dico a mamma, quando torna-

-Infingarda traditrice! Spia al soldo del nemico! Vile servitrice dell'impero! E smetti di ridere! Non mi prendi mai seriamente!-

-Perchè, c'è stato qualche momento, nel corso della tua vita, in cui eri serio?-

-Mai stato, ovvio-

-Comunque glielo dico- E saltella giuliva verso camera.

Urge provvedimento.

Nascondere il cellulare.

Ma sono poco previdente ed accorto.

Perchè non appena la moglie rientra e stiamo serenamente discutendo sui clienti-pantegane che ci capitano in albergo (ultimamente ci siamo specializzati su quelli che chiedono continuamente le stesse informazioni e non si decidono mai. Uno snervo) sento Jeff Healey partire in quarta con la chitarra, come solo lui sapeva fare.

La suoneria.

Neanche fosse Usain Bolt sulla pista, la Cami piomba in salotto, apre lo sportello della libreria e ne estrae il mio telefono, ovviamente dopo aver richiuso la chiamata che ha fatto con il suo.

-Mamma, guarda qui!-

Io sono esterefatto.

-Ma... conosci il mio codice di sblocco?-

Lei, perfidamente, si limita a ridere.

Provo pure a cercare di riprendermi il mio apparecchio, ma la mano di mia moglie mi tiene bloccato.

Una mano che tante volte è stata piuma, ma ora è ferro.

-COSA VEDO!!-

-No, senti, non è come sembra-

-Il pedatone che ti sta per arrivare invece sarà proprio tale, non lo farò sembrare una carezza-

-Oggi a Strata erano tutte vestite così: babbe natale o dame settecentesche-

-E guarda come ti tiene il braccio, questa dama! E ti sistemi pure la cravatta-

-Beh, a quel punto che c'ero, un pò di contegno ed eleganza....-

-Te la dò nel didietro, l'eleganza! Oggi al lavoro è arrivato un ragazzetto cinese che scatarrava in continuazione, una roba che Monsignor della Casa gli avrebbe praticato un sacrificio lì, sul bancone. Poi torno e scopro -grazie alla cami- che te, invece di lavorare, sei andato a Stratagemma a fare il Casanova-

-Tengo a precisare che le mie 8 ore d'albergo me l'ero già sciroppate, avevo già staccato-

-Lo sai cosa ti stacco io?-

-Siamo in presenza di minori, contegno-

Vabbè, la faccio poco lunga. Siamo andati avanti in questo modo, tra una battuta e l'altra, per mezz'ora.

Che vi devo dire? In casa ci divertiamo così.