venerdì 21 agosto 2015

Il mito del viaggio, l'idea di un luogo mistico da visitare e godere, può essere estremamente dannoso.
Immaginarsi di stare in una città, una terra, un posto da mille ed una notte, e viverlo. Bello, si. Piace a tutti.
Ma ci devi arrivare.
E poi tornare indietro.
Lì arrivano i dolori. E qualcuno va in delirio.


Le signore anziane bevitrici di tè hanno tutte la stessa fissa: andare nel luogo mistico e prendere la loro bevanda preferita esattamente come farebbero in una tea room a O'Connell Street, poco prima di prendere il DART che le riporta a casa.
La loro terra mistica è, proprio come il posto in cui vivono, un'isola. Per arrivarci, in questa, c'è solo un mezzo: la barca. Per Napoleone fu facile: viaggio semplice, che gli inglesi si immaginavano di sola andata. Solo che poi lui si reimbarcò e fece ritorno, mentre gli inglesi si incacchiarono che “It isn't fair!” e gli toccò di affrontarlo a Waterloo 100 giorni dopo.
Negli anni duemila, la tratta Firenze-Isola d'Elba presuppone questo tragitto: Firenze-Camipiglia marittima in treno, Stazione di Campiglia-Porto di Piombino in bus, Piombino-Portoferraio in traghetto.
Come, 3 mezzi?
Signore, gli riferisce la banconista aka mia moglie, non lo sapevate che è un'isola piccola? Non ci sono aeroporti adatti agli airbus, i pochi voli esistenti (da Firenze, Pisa e Milano) sono pienissimi. Non ci sono autostrade, e comunque non avete l'auto. Questa è l'unica possibilità.
Vorrebbe chiedergli: ma perchè avete prenotato lì senza prima guardare come ci si arriva?
Ma ormai la prenotazione l'hanno fatta, la terra mistica deve essere visitata. Ora c'è da organizzarsi il viaggio.
E non solo l'andata. C'è anche il ritorno.
Portoferrario-Piombino, Piombino-Campiglia, Campiglia-Pisa Centrale. E da Pisa Centrale, il bus per l'aeroporto.
4 cambi.
Le signore sono sempre più sconvolte all'idea di trasbordare valigie da un mezzo all'altro, e se ne vengono fuori con questa genialata:
-Ma non potevano fare un ponte? Bisogna per forza usare il traghetto?-
Altro che Reggio-Messina. Il vero volano dell'economia nostrana, il miracolo italiano, o se preferite, l'Italia che riparte, sarà Piombino-Portoferraio.
Campata unica, ovviamente.

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