sabato 5 agosto 2017

La vicenda dell'albergatore di Cervia che rifiuta il lavoro ad un ragazzo perchè "nero" dimostra tutta l'incapacità degli italiani a saper lavorare. Perchè il discorso non è o meno il razzismo, quanto il fatto che certa gente, certi lavori, non dovrebbe farli. Perchè non li sa fare, è palese.

Un imprenditore serio non prende un futuro dipendente al buio. Non assume così, alla leggera. Io, ogni qual volta che ho fatto un colloquio di lavoro, sono stato praticamente spulciato dalla testa ai piedi. Hanno sempre controllato attentamente che ciò che avevo scritto nel curriculum, precedentemente letto, corrispondesse a verità. Che avessi le caratteristiche necessarie per svolgere l'impiego. Se mi hanno assunto e soprattutto sopportato per così tanti anni dove sono attualmente, evidentemente dev'essere così.

Questi imprenditore di Cervia non l'ha fatto. Ha letto così, senza darci troppo peso, un pò di curriculum, ed ha deciso che tizio andava bene. Senza averne visto una foto (poteva richiedergliela, se non era presente sul cv). Senza un colloquio preventivo. Senza nient'altre indagini. Poi si rende conto che il vincitore del sorteggio è nero e lui torna sui suoi passi "no, scusa, ho sbagliato". No bello, non hai sbagliato. Hai proprio lavorato male. Hai dimostrato la tua incapacità a fare l'imprenditore.

Discriminare non è la gravità che si possa pensare. Tutti lo facciamo. Alcune notti fa mi passarono, dall'albergo, prima un nero vestito come uno straccione e dopo una coppia wasp ben vestita ed elegante, e particolarmente alticcia. In entrambi i casi ho detto di no, che ero pieno benchè non fosse vero ed avessi camere libere. Il nero perchè voglio che in albergo vi siano persone abbigliate malamente, la coppia perchè avrebbe potuto dare vita ad un amplesso particolarmente rumoroso e svegliare i clienti delle camere accanto. In entrambi i casi ho discriminato.

Ovviamente avrei potuto sbagliarmi. Il nero poteva essere solo un eccentrico con così tanti soldi da comprarsi l'intero albergo, invece di una camera solo per una notte. la coppia poteva anche fare l'amore in pieno ed assoluto silenzio, o solo dormire. Ma non me la sono sentita di rischiare. Ho discriminato ed ho semplicemente detto "sono pieno, mi spiace". Tanto basta. Arrivederci, e sono andati via.

In questo caso avevo la facoltà di decidere. Il potere di discriminare senza l'obbligo di dare spiegazioni. E' chiaro che non posso farlo se la prenotazione di una camera avviene con internet. Mi sono capitate persone che, definire straccioni, è come dire che Pitti Uomo si è trasferito nei rifugi notturni dei barboni. Ma avevano regolarmente prenotato via internet. Prenotato con carta di credito assolutamente valida. Non potevo obiettare niente, solo chiedere i documenti e ricordare la tassa di soggiorno. E sperare che almeno si lavasse nel bagno della camera, ma di solito tale speranza rimane molto vana.

In altri casi, la possibilità di vendita è a nostra discrezione. E così quella di assumere. Un potere a pieno favore degli imprenditori, dei datori di lavoro. Non c'è niente di male ad un curriculum scartato. Nessuno ha il diritto di chiedergli perchè ha scartato proprio quello. Lui non ha il dovere di dare spiegazioni. Ma se uno queste cose non le fa, non controlla, non indaga attentamente su chi deve assumere, non ha nessun diritto a fare reclami retroattivi. Sei tu che hai lavorato male, che sei incapace a fare il direttore.

A casa.

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