lunedì 1 aprile 2019

Lavoro in albergo, sono un portiere.

Sono anche una persona con le mie idee, i miei pensieri, le mie ragioni. E non me ne vergogno affatto. Ma quando sono sul posto di lavoro tendo a non esprimerle. Ad esempio, quando mi capitò un cliente, anni fa, che dichiarava la sua contrarietà alla presenza di un giocatore di colore in nazionale (Balotelli) solo perchè, appunto, di colore. Oppure un avvocato di regione che non nominerò che, dopo avermi chiesto se ero di Firenze e alla mia risposta affermativa, se ne uscì che "prima o poi voi comunisti vi spazziamo via tutti" (non ci riuscì la banda Carità, pensavate di farcela voi?). O quello che, inserita nella plastica che protegge il documento d'identità, aveva la foto di mussolini (minuscolo intenzionale) e declamava tutto fiero il suo credo.

In questi casi il bravo portiere lascia perdere. Sappiamo benissimo che sono provocazioni del ca**o. Gente stupida che cerca lo scontro. La diatriba. La polemica. Beh, non ne vale mai la pena. A che pro mettersi a discutere di queste cose? Farsi il sangue amaro con persone che vediamo solo 10 minuti nell'arco di un'intera esistenza? Uno sta zitto, fa un bel sorriso e passa la carta di credito del cliente nel pos. Perchè alla fin fine quello conta. E grazie di tutto il pesce (cit.)
 
Anche se comunque all'ammiratore del duce lanciai una frecciatina sul bunjee-jumping. Ma non la capì.

E non mi stupisco, che non l'abbia capita.

Con qualcuno però, vale anche la pena, di esternare come la si pensa.

Vale assolutamente la pena.

Sono in due.

Check-in regolare: documenti, registrazione, informativa sulla tassa di soggiorno, orario colazione...

-Ehm... abbiamo richiesto una camera matrimoniale...-

Senza alzare lo sguardo, prendo la pratica e leggo. Si, camera matrimoniale. Guardo la lista arrivi: è effettivamente assegnata la camera giusta, con letto matrimoniale.

-... spero non sia un problema...- prosegue lei.

Con tono molto titubante.

Alzo lo sguardo dalle mie scartoffie. Sguardo leggermente sospettoso. Giusto perchè mi piace aggiungere un pò di suspence.

-Perchè dovrebbe esserlo?-

E sorridono. Tutte e due.

Lei e lei.

-Avete comprato una camera. Avete fatto una richiesta legittima. E noi vi accontentiamo-

Due sorrisi che si allargano.

-E non è solo per l'acquisto di una camera qui dove lavoro. Siete qui per vedere Firenze, la mia città. E' ovvio che io, e miei colleghi, faremo il possibile per rendere il vostro soggiorno memorabile. Perciò, ecco qui una piantina della città-

E passo 10 minuti a dargli tutte le informazioni su musei e quant'altro. Perchè è giusto così. Perchè si deve vivere sereni.

E loro lo erano. Più di tanti altri.

Ringraziano. Prendono chiave e piantina e si avviano all'ascensore.

Mano nella mano.

Distolgo lo sguardo. Non per repulsione, assolutamente. Per pudore. Mi sembra di intromettermi in affari che non mi riguardano. E in effetti è proprio così.

E comunque, anche se alla fin fine la questione di fondo, quella decisiva per noi portieri, è che i clienti, chiunque essi siano e cosa abbiano deciso di essere nella vita, paghino il soggiorno, resta il fatto che dove c'è amore c'è famiglia.

E basta.

ps. bancomat o carta?

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