domenica 1 settembre 2024

Anche se ormai sono un notturno fisso, non posso non dimenticare gli italo-americani. Qualcosa di epico, che rendono davvero l'idea del perché vengano realizzati, negli Stati Uniti, serie tv con personaggi che assomigliano più alle "macchiette" nei film dei Vanzina -o l'attuale presidente della nostra compagine calcistica-

Un pomeriggio estivo, durante un 15-23, scende le scale un cliente italo-americano di mezza età: sandalo, pantaloncini avana e canotta fantozziana con tanto di regolamentare macchia d'unto sul panzone prominente. 

Un tamarrone di quelli unici. 

Ha in braccio un enorme pacco stracolmo di biancheria. Si stravacca sul divano della hall neanche avesse portato il masso di Sisifo. Riprende fiato, poi mi guarda e, dopo una lunga pausa, mi chiede:

"Lei parlare ingles?"

"Yes" 

"E dimmi... dove stare qui laundry?"

Non sapevo se rispondergli in inglese od in italiano, alla fine ho fatto anche io un mix di italenglish che se mi sentiva una qualsiasi delle mie insegnanti mi moriva di crepacuore. Oppure mi saltava alla gola modello Homer sul figlio Bart.

Gli fornisco le informazioni e lui, ripreso il saccone, esce e si dirige verso la lavanderia automatica. Lavata la sua roba, rientra e ringrazia con un "denghiù" di biscardiana memoria. Non so come riuscissi a trattenere le risate, ma era simpatico e gentile, che è sempre ciò che conta. 

Dopo una mezz'oretta esce con la moglie: lei una signora distinta, anche vestita abbastanza elegantemente. Lui sempre con la canotta macchiata ed un particolare che mi ha riempito di gioia: sigaretta appoggiata sull'orecchio. Mi ha salutato con l'occhiolino "Noi andiamo mangiare".

Un mito!

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