venerdì 12 dicembre 2025

I protagonisti di questa vicenda sono:

-Homer Simpson, americano, grassoccio, abbigliato come l’ultimo dei disperati, cinquant’anni trascinati dietro come Sisifo col suo masso;

-Duca Conte, vip italiano molto conosciuto, porta la sua età con la leggerezza di un ventenne, elegantissimo;

-marce portiere, banconista notturno in regolamentare divisa da lavoro nonché età chiara e lampante nonostante la magrezza e la rasatura.

Notte 1: Homer rientra nottetempo ondeggiando da una parte all’altra della hall come una nave manovrata da un capitano della C**** Crociere. Parla un inglese incomprensibile, tant’è che all’inizio il portiere si convince sia australiano. Chiede un’altra chiave perché la sua non la trova più. Il portiere gli prepara un’altra tessera e gliela consegna. Lui sale le scale rischiando pericolosamente una rovinosa caduta. Il portiere si consola sapendo che lui partirà la mattina.

Notte 2: il Duca Conte rientra dopo mezzanotte con i suoi amici, tutti vestiti in frac a seguito della serata mondana. Rimane sorpreso dal vedere le luci spente del bar e chiede al portiere se possono comunque avere qualcosa. Il portiere sa che il servizio deve essere garantito 24 ore su 24, quindi dà risposta positiva con l’avvertenza che non può mettersi a fare cocktail. Il gruppo si rilassa con bibite e salatini, chiacchierando amabilmente. Il portiere torna al bancone lieto di aver svolto il suo lavoro.

In quel momento entra Homer Simpson. Ed è strafatto esattamente come la notte precedente.

Il portiere rimane alquanto sorpreso perché sa che non è più alloggiato da noi, ma in quel momento è anche alle prese con una telefonata -la classica chiamata di riconferma prenotazione da parte di un call center asiatico con un operatore che parla un inglese profondamente approssimativo- e gli fa cenno di aspettare.

Ma quello non aspetta e si dirige verso il bar. Una delle persone che è assieme al Duca Conte si è messo a suonare il pianoforte -si, nella hall c’è questo strumento- Homer Simpson va lì e comincia a cantare!

Terminata la telefonata, il portiere si avvicina. L’americano si sta facendo le foto con il Duca Conte e i suoi amici che ridono di questo yankee pazzerello. Ovviamente l’imbriacone non ha la più pallida idea di chi sia il Duca Conte: è solo affascinato dai frac. Poi si avvicina al portiere e gli chiede da bere, ma gli viene negato perché “No, hai bevuto anche troppo, se stai male è una mia responsabilità”. L’americano esplode in una risata e abbraccia il portiere -questa cosa degli abbracci potrebbe anche aver termine- mentre il Duca Conte dice che “Bravo, mi piace come glielo hai detto”.

Il portiere riesce a trascinare Homer lontano dal cliente vip e i suoi amici. Lo riporta al bancone e gli spiega che non è più alloggiato da noi. Quello strabuzza gli occhi e chiede dove “f*uk” sia a dormire, ma il portiere può solo allargare le braccia e dirgli che non lo sa. Barcollando l’americano esce e telefona alla moglie, che deve veramente avere un alto grado di sopportazione. Dopo un’oretta Duca Conte e i suoi amici salutano il portiere e vanno a dormire.

Il portiere pensa che i vip italici siano meglio degli americani medi.

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