I protagonisti di questa vicenda sono:
-Homer Simpson, americano,
grassoccio, abbigliato come l’ultimo dei disperati, cinquant’anni trascinati
dietro come Sisifo col suo masso;
-Duca Conte, vip italiano
molto conosciuto, porta la sua età con la leggerezza di un ventenne,
elegantissimo;
-marce portiere, banconista
notturno in regolamentare divisa da lavoro nonché età chiara e lampante
nonostante la magrezza e la rasatura.
Notte 1: Homer rientra
nottetempo ondeggiando da una parte all’altra della hall come una nave
manovrata da un capitano della C**** Crociere. Parla un inglese incomprensibile,
tant’è che all’inizio il portiere si convince sia australiano. Chiede un’altra
chiave perché la sua non la trova più. Il portiere gli prepara un’altra tessera
e gliela consegna. Lui sale le scale rischiando pericolosamente una rovinosa
caduta. Il portiere si consola sapendo che lui partirà la mattina.
Notte 2: il Duca Conte rientra
dopo mezzanotte con i suoi amici, tutti vestiti in frac a seguito della serata
mondana. Rimane sorpreso dal vedere le luci spente del bar e chiede al portiere
se possono comunque avere qualcosa. Il portiere sa che il servizio deve essere
garantito 24 ore su 24, quindi dà risposta positiva con l’avvertenza che non
può mettersi a fare cocktail. Il gruppo si rilassa con bibite e salatini, chiacchierando
amabilmente. Il portiere torna al bancone lieto di aver svolto il suo lavoro.
In quel momento entra Homer Simpson. Ed è strafatto esattamente come la
notte precedente.
Il portiere rimane alquanto sorpreso perché sa che non è più alloggiato
da noi, ma in quel momento è anche alle prese con una telefonata -la classica chiamata
di riconferma prenotazione da parte di un call center asiatico con un operatore
che parla un inglese profondamente approssimativo- e gli fa cenno di aspettare.
Ma quello non aspetta e si dirige verso il bar. Una delle persone che è
assieme al Duca Conte si è messo a suonare il pianoforte -si, nella hall c’è
questo strumento- Homer Simpson va lì e comincia a cantare!
Terminata la telefonata, il portiere si avvicina. L’americano si sta
facendo le foto con il Duca Conte e i suoi amici che ridono di questo yankee
pazzerello. Ovviamente l’imbriacone non ha la più pallida idea di chi sia il
Duca Conte: è solo affascinato dai frac. Poi si avvicina al portiere e gli
chiede da bere, ma gli viene negato perché “No, hai bevuto anche troppo, se stai
male è una mia responsabilità”. L’americano esplode in una risata e abbraccia
il portiere -questa cosa degli abbracci potrebbe anche aver termine- mentre il
Duca Conte dice che “Bravo, mi piace come glielo hai detto”.
Il portiere riesce a trascinare Homer lontano dal cliente vip e i suoi
amici. Lo riporta al bancone e gli spiega che non è più alloggiato da noi.
Quello strabuzza gli occhi e chiede dove “f*uk” sia a dormire, ma il portiere
può solo allargare le braccia e dirgli che non lo sa. Barcollando l’americano
esce e telefona alla moglie, che deve veramente avere un alto grado di
sopportazione. Dopo un’oretta Duca Conte e i suoi amici salutano il portiere e
vanno a dormire.
Il portiere pensa che i vip italici siano meglio degli americani medi.
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