domenica 24 agosto 2014

Io gli israeliani li capisco. Sul serio.

Sono stati schiavizzati da qualsiasi popolo dell'antichità. Hanno peregrinato per tutto il medio oriente per stabilirsi nell'unico posto di quelle lande privo di petrolio. Ne sono stati buttati fuori dai romani, che li consideravano pericolosi terroristi. Sono stati discriminati ovunque andassero ed hanno subito un serio tentativo di sterminio con metodo industriale. Poi, una volta tornati nel luogo di partenza, si sono trovati in guerra con i nuovi coinquilini. 
 
Guerra perenne da 60 anni.

Quindi che siano paranoici, rompicoglioni ed un po' stronzi, lo comprendo.

Ma quando trovano una donna geniale e perfida, non possono che subire.



Famiglia israeliana, in vacanza a Firenze. Arrivano in albergo. Check-in e, alla spiegazione della banconista che a Firenze c'è la tassa di soggiorno, il capofamiglia risponde con aria di sfida e stronzaggine: “I will not pay.” E la stessa cosa ripete tronfio alla banconista successiva.

Ce lo vedo, questo quarantenne di Tel Aviv, a vent'anni: alla testa di una colonna corazzata dello Tsahal, i degni eredi della Wermacht, a guidare una delle occasionali invasioni del Libano. Duro, spietato, tutto d'un 
pezzo.
 
Non puoi farcela.
 
Pomeriggio. Al bancone l'obergefreiter riservista dell'esercito israeliano trova un'ulteriore banconista, conosciuta altrove come moglie del sottoscritto, che quando decide di essere bastarda, il marito la chiama con il simpatico appellativo di “gattaccio rognoso”.
 
Anche a costei, l'israeliano ripete il suo mantra: “I will not pay that tax”
 
La Sara, con pazienza certosina (è abituata sul lavoro ed anche a casa...) spiega al cliente che la tassa di soggiorno è odiosa e stupida, ma purtroppo richiesta dallo stato italiano e dal comune di Firenze. E l'unico modo di non pagarla è: a) avere meno di 12 anni; b) essere di Firenze; c) avere un parente ricoverato in un ospedale della città e d) essere studente.
 
E lì il tipo pensa di fare una furbata perchè dichiara “I'm a student”. Ma firmerà la sua condanna a morte.
La Sara gli dice che c'è un modulo da scaricare su internet per avere l'esenzione da studente, e lui quindi gli chiede di cercarglielo.
 
La Sara, ovviamente, lo rimbalza. Primo, se ci tieni tanto a non pagarla, te lo devi scaricare e compilare te, perchè devo farlo io? Secondo, dietro di te c'è una fila di gente che aspetta di fare il check-in e mi chiedi queste cose sapendo che ci potrei impiegare diverso tempo? Esiste un fattore chiamato “rispetto per il prossimo”, non ne hai mai sentito parlare?
 
Solo che poi, passata la buriana di clienti, mia moglie ci pensa un attimo, e lì' viene fuori il genio. E la perfidia più assoluta, una roba che Crudelia Demon a confronto è iscritta alla lega antivivisezione.
 
Va sul sito del comune e dell'università, e lì scarica i documenti per l'esenzione dal pagamento della tassa di soggiorno per gli studenti.
 
Quando il cliente rientra in albergo con la famiglia, la Sara lo stoppa, ed ovviamente in inglese, gli dice:
-Dunque, sono andata su internet ed ho trovato il modulo necessario per non pagare la tassa di soggiorno-
Sorriso a 32 denti, quello che hanno solo gli israeliani, gli scozzesi, i genovesi e Paperon de' Paperoni 
quando non devono pagare. -Yes, very good!-
 
-C'è bisogno della sua copia del passaporto-
 
-Yesyes, no problem at all- Sarebbe pronto a fare le copie dei passaporti della sua famiglia fino all'ottava generazione.
 
-Compilare il modulo-
 
-Si, compilo tutto, pure il modulo d'iscrizione al ku klux klan-
 
-Ed ovviamente, la dichiarazione dell'università di Firenze sulla sua iscrizione-
 
C'era una volta un sorriso.
 
Il gattaccio rognoso, vera perfida, mostra al tipo il modulo d'esenzione, ovviamente scritto in italiano.
-Essendo lei uno studente di questa università, sono certa che non avrà problemi a leggere il modulo in italiano-
 
Dall'altra parte del bancone, arriva il silenzio dei soldati della fortezza Bastiani in attesa dell'assalto dei nemici.
 
Mia moglie, con una compiacenza e soddisfazione che ha provato solo per una laurea, un matrimonio e due battesimi, punta il dito sul simbolo in alto nel modulo.
 
-Conoscerà sicuramente il simbolo dell'università a cui è iscritto, giusto?-
 
Il tipo sussurra un thank you, afferra i documenti, la chiave e schizza in camera neanche fosse gatto Silvestro punto da Titti con uno spillone nel sedere. La mattina dopo ha pagato la tassa e zitto.
 
Sara 7 – Israele 1


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