venerdì 3 febbraio 2017

Le persone meschine

I vigliacchi

I prepotenti

I truffatori

Quelli che parcheggiano dove non potrebbero, ma lo fanno ugualmente. O tamponano la tua auto parcheggiata, e scappano

Quelli che ti additano come "voialtri..." neanche fossimo ancora al tempo delle tribù, e ci si combattesse con le clave per il territorio di caccia

Passi sopra a tutto.

Perchè ci sono cose, eventi, fatti che sono enormemente peggiori.


Torno a casa dopo un turno di lavoro di fine settimana simpatico come un presidente americano che rimprovera la moglie nel pieno del giuramento e trovo, al solito, la moglie distesa sul divano. A sonnecchiare e rilassarsi davanti alla tv. Io, preso dalla mia solita atavica fame, saluto, mi svesto e mi accingo, in cucina, a divorarmi un bue intero, opportunamente scongelato nel microonde lanciato con la potenza di un motore a curvatura modificato del 127% dal signor Scott.

Poi le vedo. Lì, nel pieno del loro splendore, a galleggiare nel vaso colmo d'acqua posato sul tavolo.

Ed emanare il loro solito classico, intenso, fragrante profumo.

3 rose.

-E queste?- domando con una discreta curiosità.

-Sono rose- se ne viene fuori lei, come se fossero la cosa più normale del mondo, neanche fosse il  Stanley che incontra, nel bel mezzo dell'Africa, il dottor Livingstone.

-Ah, ok... le ha portate la Marcella- (mia madre. Rispondo alla vostra domanda: si, mi chiamo come lei. La fantasia al potere, dicevano una volta. Ma io sono nato nel '70, quindi il '68 non conta. E poi è mia madre, sta dietro alle nipotine e prepara delle tagliatelle ai porcini che sono meglio del nettare degli dei, quindi ha ragione a prescindere).

-No, affatto- Replica lei. Ed in effetti, mi sarebbe dovuto sembrare strano che delle rose nascessero, in pieno Gennaio, nel giardino di una casa del Pratomagno, neanche fossero Bucaneve.

-Ed allora chi....- panico. Ecco, lo sapevo. Mi barcagliano la moglie. Me la tampinano, vogliono portarmela via.

Un'ora. Un'ora intera senza che lei mi dicesse la verità. Io a scervellarmi a pensare ma chi, ma cosa, ma che ca**o, va a regalare rose a lei. Fino a che non si decide a dirmi la tremenda verità:

-Ti ricordi quelle due coppie norvegesi di cui ti parlavo alcuni giorni fa?

Si. Me lo ricordo. Norvegesi che dovevano già essere in pensione quando Amudsen conquistava il polo Sud, e che erano andate a soggiornare nell'albergo dove lavora lei, salvo poi la frettolosa partenza di una delle coppie per l'arrivo, dalla penisola scandinava, della terrificante notizia di una tragedia familiare. La peggiore che potrebbe mai capitare: la morte di un figlio. L'altra coppia era rimasta e, il giorno della partenza, erano andati a comprare queste rose per lei e le colleghe per ringraziarle dell'assistenza prestata in quel triste momento agli amici, la Cecile in particolare che gli aveva cercato un volo di ritorno.

Sono notizie schoccanti, anche se non ho neanche mai visto queste persone, nè mai le vedrò. Il tristo mietitore è un tipaccio con cui tutti avremo a che fare, ma quando capita, come alle interrogazioni di scuola, non si è mai preparati.

-Però mi piace, quando sei geloso. Mi diverte. Mi fa sentire apprezzata-

E sorridendo come non gli capitava dallo spettacolo di Paolo Rossi di due anni fa, va in bagno a riempirsi la vasca. Che occuperà per un'ora.

Ecco, questa è la cosa peggiore. Una moglie che si diverte alle tue spalle.

Rottamo consorte. 40 anni, ancora in buone condizioni malgrado il chilometraggio, usato garantito. Scambio anche con due da 20.

Ci allego anche il divano, oggi mi sento generoso.

ps. mia moglie tiene a precisare che non è affatto così cattiva e crudele come la dipingo sul blog. E comunque mi rammenta quel che mi disse, al matrimonio, mio suocero: nessun reso e nessun rimborso.
Qualcuno può prestami una DeLorean?

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