venerdì 29 dicembre 2017

Persone.
Cose.
Fatti.

Ma soprattutto

Domande

e, giusto per non farci mancare niente,

Sentenze.


1. La cinese

Una ragazza giovane, alta che dev'essere il pivot della nazionale di basket del suo paese, l'espressione a boccuccia aperta che, fosse di Roma, direbbe "ma che davero davero?"; una faccia un pò così, un'espressione un pò così di chi vede Genova dappertutto.

Avendo una zia ligure, parlo solo bene della regione. La colpa è di Paolo Conte, tendo a puntualizzare.

Dicevo

Ultimo arrivo della giornata, si palesa al bancone pochi minuti prima della mezzanotte.
I suoi occhiali invece erano lì già da mezz'ora.
La cinese occhialuta prova con l'italiano, quindi tralascio l'inglese (che pare invece non conoscere affatto) e parlo in madrelingua. Ma devo spiegargli tre volte l'orario della colazione (malgrado sia scritto sui bigliettini che diamo a tutti i clienti in fase di check-in, e che gli indico ponendoglielo bene sotto gli occhi, ma lei neanche considera) e dove si trova. Così, ad un certo punto decide di abbandonarmi e dirigersi lei stessa in sala colazioni, immersa nella tetra oscurità della notte. Quando finalmente torna al bancone le consegno la chiave della camera da lei acquistata: una singola.

Dopo 10 minuti scende e mi chiede quel che immagino già: il letto è piccolo. Armeggia anche sullo smartfono e mi mostra la parola tradotta alla bisogna: supplemento.

Già il fatto che sia disposta a pagare per avere un letto più grande è consolante: arrivata qui si è resa conto che si, risparmiare è bello, ma il letto è anche adeguato alla spesa. Non tutti lo fanno.

Il problema è che per la notte le altre camere libere sono solo singole come quella che ha lei. Riesco a farle capire che se desidera può chiedere domani alla mia collega, nel caso avessi una camera disponibile. Ma a quel punto lei se ne esce, in scioltezza così:

-Io può vedere camera grande?-

-Ehm... no, sono tutte occupate....-

Non dirlo

Ti prego, non dirlo, non dirl...

-Noi bussa-

Domanda: devo aggiungere altro?


2. Sono al computer, a scaricare la posta. Sopra al pc aleggia tetro il dipinto di una delle più infauste figure che abbia colpite Firenze nei secoli. Anche peggio di certi arbitri.

Una cliente americana lo nota, mi si avvicina e, lo scrivo in italiano, mi chiede chi fosse:

-Un pretaccio. Uno dei peggiori, quelli che predicavano sciagure, terrore, miseria e morte-

La signora ride, e mi chiede se qui a Firenze.

-Si, proprio qui. Ma poi ci stufò, e gli demmo foo-

La fine di un sorriso.

-Ma... veramente?-

-Si, certo. In Piazza della Signoria, proprio davanti a Palazzo Vecchio. Una bella pira di quelle come andavano di moda 500 anni fa: una bella svampata-

Il marito è piegato in due dal ridere, ma la signora ci pensa un pò e poi mi fa la domanda:

-Ah, quindi oggi, voi italiani, queste cose non le fate più, vero?-

Stavo per dirgli che oggi, aimè, c'è ancora chi vuole dare fuoco alle persone, specialmente se nati nel continente a sud dell'Europa, ma ho lasciato perdere.


3. Russa numero 1

Già truccata neanche fosse pronta per miss Milf di tutte le Russie e con una scia di profumo che devono averla odorata anche i cani da tartufo in Maremma, scende alle 6 del mattino con l'immancabile appendice elettronica. E l'espressione scocciata che "Italia, funziona niente, da"

Non dice una parola e me lo piazza a due micron dalle pupille.

Cirillico

Perchè non sono stupito?

-Non conosco il russo, mi spiace-

Il sospiro spazientito di chi è assolutamente convinta che un piano quinquennale con inevitabile seguito di purga non farebbe che bene alla penisola e i suoi abitanti, che si ostinano a non imparare l'idioma del fu baffone. Ma gli sono toccato io, e mi astengo dal dirle che ne parlo altre 4, di lingue straniere, di cui una molto più a est della Russia. Non abbia a prendersela a male (è successo). A furia di digitare sul suo cellulare riesco a connetterla al nostro wifi.

Domanda: potrebbe arrivare un grazie?

Risposta: ovviamente no.

ps. non abbiamo neanche la password.


3. Russa numero 2.

Entra in albergo alle 2 di notte. Sul busto solo un golfino leggero, quello da mezza-stagione-che-non-c'è-più. Probabilmente immaginandosi che nel paese del sole siano sempre 25 gradi, e solo al momento e sul posto ci si rende conto che un vento gelido può tirare anche qui, specialmente in inverno.

Lei almeno, esordisce in inglese:

-Avete una camera per stanotte?-

La risposta negativa, positiva per noi che lavoriamo avendo realizzato il venduto totale, le gela ancora di più il sangue.

-Ma come è possibile? E' il sesto albergo che giro e sono tutti pieni. Ma cosa c'è a Firenze?-

Cosa ci potrebbe essere di così speciale in una città che ha creato bellezze millenarie come statue, dipinti, monumenti, una maglia dal colore così meraviglioso?

-I turisti- Mi viene da rispondere.

Mi fulmina con uno sguardo che non aveva neanche Linda Blair quando interpretava Regan MacNeil.

-Ma io ho lasciato in casa le chiavi dell'appartamento, e non posso rientrare perchè i proprietari hanno il telefono staccato-

Ah, le prenotazioni internet con prezzo-più-basso-garantito. Ti prendi l'appartamentino economico ma poi se ti capitano questi problemi ti vieni a lamentare con me e i colleghi nei dintorni che offriamo il servizio h24.

Ma sto zitto; posso solo allargare le braccia e dire che mi dispiace, ma non ho camere.

Lei mi osserva a bocca aperta, completamente svuotata dalla risposta. Volge lo sguardo verso l'esterno e mi gela con la sentenza:

-Non tornerò mai più in questa città. Mai più-

Ed esce.

Ovunque tu abbia passato la notte in attesa che i proprietari dell'appartamento riaccendessero il telefono, buon anno anche a te.

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