L’inferno non è solo lo stare immersi in un lago ghiacciato (i traditori), essere sepolti in sarcofaghi infuocati (gli eretici), immersi in un fiume bollente e fetido (i violenti) o altre amenità del genere.
L’inferno è anche rappresentato da una signora indiana, doverosamente
abbigliata con il Sari e regolare Bindi (il puntino rosso) in mezzo alla
fronte, che scende nella hall alle 2 del mattino, si mette a un tavolo, accende
il cellulare e fa partire tre ore di
musica tradizionale indiana a tutto volume!
Qualsiasi peccato abbia commesso nella mia -non ancora terminata- vita
terrena, dev’essere stato davvero tremendo.
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