lunedì 9 novembre 2015

Se uno ci pensa, sembra l'inizio di una barzelletta:
Ci sono un polacco, un tedesco ed un argentino”
E che fanno?”
Niente, tanto decidono sempre e solo gli italiani”
Che infatti hanno i cardinali con le mani in pasta e l'attico rifinito col parquet. Quello buono, non il laminato in offerta a pochi euro al metro quadro da Leroy Marlin.
Quindi, che ci sia un papa che se ne venga fuori con “E' immorale che vi siano preti che vivono come faraoni”, cioè un'affermazione che sembra appena uscita dalle labbra di Peppone, di un segretario del PCI degli anni '50, fa abbastanza ridere. Diamine, se uno vuol veramente cambiare qualcosa, ed è al vertice del potere, deve cominciare a far rotolare un po' di teste di quelli che sono sotto di lui. A “buttà fori” quelli che non sono capaci. Che si crogiolano col potere ed i quattrini di cui possono usufruire. A parlare son boni tutti. A parole siamo la prima economia mondiale (e qui ci sarebbe molto da dire sui presidenti del consiglio che s'è avuto negli ultimi vent'anni).
Sono tutti “chiacchiere e distintivo”.
E domani, arriva a Firenze. Od oggi, non me lo ricordo. Oggi sono libero. La mia domenica è il lunedì. La mia settimana è disastrata come viale Guidoni sottoposta ai lavori della tranvia con annessa caduta di una gru sul cantiere. Ma tant'è, questo è il mio lavoro, me lo sono scelto io. Me la canto e me la suono da solo, come per questa città. Arriva il papa ed andiamo tutti nel panico, noi che ci viviamo e giunta comunale che deve gestire l'evento. Sventriamo la città per i nostri trenini e ci accolliamo anche la visita dell'argentino. Saremo poho bischeri? Sarà per quello che danno per pretendenti allo scudetto tutte le 19 altre squadre di serie A tranne noi.
L'unica è riderci sopra.


1-Una collega di un albergo vicino.
Viene a trovarci in pausa pranzo per un caffè. Lavorare in albergo significa mangiare un boccone o bere un caffè in assoluta solitudine, perchè è molto raro che si sia in 3 o più. Spesso non ci riesce neanche quello. Uno dei due si prende una pausa ma poi arrivano clienti e telefonate. Perciò si interrompe di mangiare e si accorre in aiuto. E ci si dà da fare. E quando passa la buriana, il caffè è freddo come dopo che lo ha toccato la regina Elsa. Ma ogni tanto i 5 minuti di ciana si riesce a ritagliarseli.
La ciana, ovviamente, verte sul papa argentino, ed il suo imminente arrivo, con annessa conferenza episcopale, o qualcosa del genere. Che suona un po' come “assemblea generale del partito”.
E questa nostra collega non è una che non le mandi a dire. Una fiorentina vecchio stile.
-Allora senti: m'han chiamato dalla [agenzia] pe' raccomandassi: “Allora, ai'monsignore dategli una bella 'amera, una “king size bed”, trattaelo bene....” ma vai in ****, vai! Te la darei ni'capo, i “kinghe saize bedde” Ma perchè 'un vai nella 'amerata co' poeri?
-Tanti discorsi sulla povertà, e poi prenotano l'albergoni, la suitte, i' ristorante...-
-Sai icchè? E gli'hanno paura 'he alla mensa de' poeri gli freghino l'anelli! Ma poi la 'amera coi'matrimoniale, a icche ni serve? Si porta la perpetua?-
-Appunto, c'avrà la suorina di 'ompagnia-
-La suorina... o i'chierichetto. E quello prediha la povertà! O bischero, o 'un lo vedi che tanto fanno 'ome gli pare? Ma vaiva! In dumila anni c'hanno rovinato-
5 minuti, ma ero piegato in due dai'ridè.


2-Chiamano dall'agenzia, perchè in ogni albergo dove sono alloggiati i partecipanti alla conferenza si preparerà un punto ospitalità (hospitality desk, in gergo). Gestito da volontari. Ci chiedono se gli possiamo preparare qualcosa da mangiare perchè questi volontari no avranno il tempo di comprare qualcosa da mettere sotto i denti.
-Ok, ma al massimo due panini avanzati delle colazioni, perchè non abbiamo ristorante, c'è solo la caffetteria-
-E voi del personale come fate?- chiedono piuttosto stupefatti e pure un po' piccati.
-Il personale si organizza a casa, ovviamente!-
Non si capisce perchè non debbano farlo dei volontari, se ci riescono gli “strutturati”.


3-Nell'albergo dove lavora mia moglie, arriva un tipo con del materiale per un partecipante alla conferenza. Mia moglie chiede come si chiama costui. L'incredibile risposta del corriere è:
-Non lo so-
-E noi come facciamo a consegnare il materiale a questa persona, se non sappiamo chi è?
-Boh. Ve lo chiederà lui-
-Ok,per noi va bene, ma se non lo chiede, questa roba rimane qui, poi la buttiamo-
Ma al tipo che fa da corriere non interessa, a lui basta fare la consegna.
Mia moglie butta un occhio sul contenuto di questa borsa. Libri di teologia. La sera mi riferisce la cosa, dicendo che c'erano cose su “sacro e profano”.
Io rimango decisamente sorpreso.
-Mi stai dicendo che c'era il fumetto?-
-Ma no, sciocco! Era un libro serio-
Effettivamente avrei dovuto capirlo. Dare “Sacro e profano” ad un teologo, o gli fa prendere un colpo apoplettico, o lo fa andare in bestia e bruciare il fumetto lì nella hall.


Come diceva Michele Serra: “Io non sono contro il papa. Sono senza”
M'è sempre piaciuto, questo aforisma. Il problema è che non sono più senza. Da domani, per due giorni, il papa ce l'avrò in casa.

Ma siamo ancora capolisti.

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