venerdì 16 settembre 2016

Io me lo ricordo bene, il '94. E' ancora vivido, presente, nella mia mente. Mi sembra appena ieri, ed invece sono già 22 anni.

Ricordo la rabbia, cieca e furiosa, nel sentirsi dare di portatori di "terrore, miserie e morte". Rabbia che espressi bene con un altro mezzo milione di persone (per la questura mezza dozzina) il 25 Aprile di quell'anno, in una pioviosissima e strepitosa Milano. Ricordo la frustrazione indotta ferocemente da uno dei loro, uno strunz come pochi, che dichiarò bellicosamente che "non faremo prigionieri" (mentre pensavo: abbiamo perso e siamo all'opposizione, ma che ca**o vuoi ancora?). Ed infine pure sentirsi dare di coglione, solo e semplicemente per aver fatto una cosa banale e normalissima: una libera scelta. La scelta di non volere quella persona offensiva come pdc del paese; talmente fanatici, noi e loro, che non potevamo vederci, parlarci, comunicare. La loro prosopopea nel "ora possiamo cambiare il paese" alle loro vittorie politiche; noi che, pur di non dire forza italia, tifavamo contro (a Firenze c'è sempre riuscito benissimo. Anche se per altri motivi). Tutti, ma non lui; proviamo con qualcun altro. In effetti, qualsiasi altro, pure un democristiano. Ho ancora gli adesivi di quel meraviglioso settimanale di resistenza umana: "se non Prodi non godi". Ci sentivamo perfetti, integri, puri, con quell'idea di portatori sani di Resistenza. Il meraviglioso, liberatorio Aprile del '96. Il problema è che, oltre a resistere a Berlusconi, ci sarebbe toccato resistere anche e soprattutto a noi stessi, con quel senso di autodistruzione tipico di noi di sinistra, che godiamo solo nel farci del male, nel picchiare su noi stessi, nel polemizzare fino ad annichilirci: svegliarsi con Berlusconi presidente del consiglio dava il senso del tragico, ma ti invogliava a combattere; farlo con D'Alema, dava il senso del ridicolo, e ci svuotava di ogni energia.

Dopo tutti questi anni ero convinto di aver superato tutto quello. Basta fanatismi, basta rabbia, basta frustrazioni e litigi. Sono serviti a qualcosa? A niente, ci s'è rimesso tutti e basta. Berlusconi pensava al sesso ed ai suoi piaceri, ed in fondo è quello a cui ispirano tutti gli uomini (magari non con donne pagate e/o minorenni, ma tant'è); noi siamo rimasti al palo. Voltiamo pagina, andiamo avanti. Prendiamoci le nostre responsabilità, abbiamo sbagliato tutti. Noi a sinistra e loro a destra.

Invece no. Piccolo sciocco illuso ometto che c'ha creduto, nel superamento dei muri. A noi italiani piace la polemica politica, andiamo matti nel crogiolarcisi, amiamo quel senso di fanatismo che dona l'aderire anima e corpo ad una causa, e portarla avanti a qualsiasi costo, anche e soprattutto quando si rivela problematica. Finita la diatriba sinistra-destra, sono arrivati Grillo ed i suoi miliziani, che pure a Raqqa pensano siano un tantino esagerati, in quanto a fanatismo; per non parlare dei leghisti che sparlano di Unione sovietica europea, ma ne prendono il gustoso stipendio da europarlamentare. No, grazie. Cantatevela e suonatevela da soli, visto che ora quelli perfetti siete voi, ed anche voi non volete assumervi la responsabilità dei vostri errori, quando li fate (e li fate. Ah, se li fate). Neanche riconoscete, di aver fatto errori. Tantopiù che non c'è neanche bisogno di voi: bastiamo già noi di sinistra a remarci contro, a combattere noi stessi, a darci dentro con la solita piccola guerra civile interna. Per una volta che abbiamo un leader di sinistra al potere, e per di più toscano -una roba che a Roma non si vedeva da Giovanni de'Medici alias papa Leone X e da Tarquinio il Superbo ultimo re etrusco di Roma- ci dividiamo in due tronconi, correnti maggioritari e minoritarie. Pure in America abbandonano le diatribe e sostengono il candidato del loro partito (pure Trump, il che è tutto dire). Noi no. Guerra termonucleare globale senza bisogno di hackerarci. E, tanto per cambiare, c'è ancora di mezzo D'Alema. Basta, 'un gliela fo più.

 

 

Lavoro. Albergo. Turno.

Dietro, in castigo. A gestire la posta elettronica, perfettamente divisa in 3: una terzo di prenotazioni, un terzo di proposte di gruppi (30 camere con budget da 17 euro a persona, paga molto di più lo stato per i richiedenti asilo) ed un terzo di "enlarge your penis". Ormai impiego pochi secondi per stampare le prenotazioni, mandare risposte negative alle indecenti richieste di tali gruppi e cancellare lo spam (non funziona. Datemi retta). E poi il controllo delle tariffe, gli arrivi della settimana, la gestione della disponibilità. Sigh, mi manca il bancone. Mi manca il contatto con il ciente. Ok, sto mentendo; se posso evitare i clienti stracciamaroni, lo faccio volentieri. E' che so fare sia il bancone sia l'ufficio: sfruttiamo le mie capacità; finchè reggono.

Telefono. Il mio collega (io lo chiamo con il lungo ma significativo appellativo di "Addavvenì baffone", per idee politiche e caratteristica fisica) risponde e, come tutti i portieri quando arriva un problema e c'è di turno una persona nel retro, se ne viene fuori -giustamente- con la formuletta di rito: "Un attimo, le passo l'ufficio prenotazioni". Non c'è niente di più bello, nella vita, che lo smollare la papata bollente a chi possiede la responsabilità. Ma fa bene. E' al bancone e si deve occupare dei clenti presenti. Perciò mi appresto a raccattare la patata bollente, sotto forma di chiamata telefonica.

-Ricevimento, buona sera. Come posso aiutarla?-

-Si, guardi... c'è stato un errore-

Già il fatto che esordiscano con "c'è stato un errore" dovrebbe indurmi a gettare la cornetta e fuggire altrove, ma probabilmente, proprio fuori, troverei la direttrice della banca che mi sventolerebbe davanti agli occhi il mega faldone del mio mutuo, più grande di quello sui lavori mancanti al completamento della Salerno-Reggio Calabria: "Qui ci sono le rate che devi finire di pagare. Torna dentro, schnell! Loooos!"

-Controlliamo subito, signora; di cosa si tratta?-

-Ecco... devo cancellare una prenotazione-

-Ha prenotato direttamente con noi?-

-Si, ho prenotato su [sito web]-

-Ok, ma io intendevo direttamente qui, per telefono o mail, con l'albergo.

-Si, ho prenotato direttamente. Su [sito web]-

....[facepalm number 1]

-Il sito non è la stessa cosa, signora. Comunque ora cerchiamo la sua prenotazione. Quando l'ha fatta?-

-Pochi minuti fa-

-...Ok signora... un attimo che scarico la posta...-

Sbadabam. Una dozzina di mail, di cui la prima è "Nuova prenotazione", mentre le altre sono "modifica prenotazione". Nel nostro piccolo mondo alberghiero significa una cosa sola: ha prenotato ed ha cercato -invano- di cancellare. Apro la prima mail per avere una conferma, ma non ce ne sarebbe bisogno.

-Ehm.... signora, lei ha effettuato una prenotazione non rimborsabile-

-Ma io voglio cancellare-

-Ed ha provato ma non c'è riuscita-

-Si, esatto! Me la può cancellare lei?-

-Non posso, mi spiace-

-Come non può? Lei è dell'albergo!-

-Ma lei ha fatto una prenotazione non rimborsabile-

-Ma io non volevo prenotare!

-Mi viene da porle una sola domanda: perchè ha fatto?-

-C'E' STATO UN ERRORE-

-Messa così, signora, è una normalissima prenotazione presso di noi. Ha appena acquistato una camera. Trattandosi di una non rimborsabile, ha diritto ad uno sconto sulla tariffa base, ma non si può più cancellare. Lei voleva venire a Firenze per turismo o partecipare a qualche congresso o evento...?-

-IO NON VOGLIO VENIRE A FIRENZE!-

...[facepalm number 2]

-Signora, mi faccia capire: lei è andata su [sito web], ha impostato città e date, ha selezionato il nostro albergo ed ha inserito i suoi dati, compresi quelli della carta di credito. E quindi ha premuto su "prenota". Perchè l'ha fatto, se non voleva venire?-

-E' STATO UN ERRORE DEL SISTEMA. Io voglio cancellare la prenotazione-

-Non è più possibile ora, mi spiace-

-LEI VUOLE DERUBARMI DEI MIEI SOLDI-

-Signora, è lei che ha fatto la preno...-

-Lei è di Firenze?-

-... ehm.... si, ma co...-

-Quindi le piace Renzi?-

-...eh.... non mi fa impazzire, ma visto chi c'è a giro, è sicuramente il meno peggio, per tante cose lo appr....-

-Ha votato per lui!-

-...eh.... si, alle elezioni per sindaco di Firen...-

-Lo sapevo, siete tutti uguali voi del PD!-

-... signora, io non sono un politico di professione. Magari. Sono solo un portiere d'albergo con le mie personali idee polit...-

-NO, VOI SIETE TUTTI LADRI, ANCHE LEI. VOLETE PORTARMI VIA I MIEI SOLDI!

....[facepalm number 3]

-Cliccando su "prenota", lei ha sottoscritto un regolare contratto-

-IO NON HO SOTTOSCRITTO NIENTE, NON HO FIRMATO UN BEL NIENTE!-

-Mi spiace che la prenda così, ma [sito web] offre tutti i controlli prima di portare a termine una transazione; capisco che si possano fare errori, ma prima di prenotare il sito le fornisce tutte le verifiche per non sbagl......-

-Lei mi deve cancellare la prenotazione!-

-Signora, a questo punto non saprei proprio come fa...-

-DIO GLIENE RENDERA' MERITO, LO RAMMENTI!-

....[facepalm numb... oh, vabbè, ormai stavo con la mano sinistra completamente aderente alla faccia)

-Signora, io sto cercando di farle capire che...-

Click. Mi riattacca in faccia.

Rimango qualche secondo a bocca aperta, con la cornetta che tu-tu-tu, attaccata all'orecchio. Non riuscivo a credere a quel che mi era appena stato urlato.

Poi mi risveglio da torpore.

Extranet.
Prenotazione in oggetto.
Stampa dati.

Prendo i fogli caldi caldi di stampa e mi fiondo al bancone, dove afferro il pos. Baffone, colui che aveva ricevuto la chiamata e l'aveva rimbalzata al sottoscritto, nota subito il mio umore, più nero di quel venerdì del '29.

-Scommetto che ha prenotato una non rimborsabile e non vuole venire-

-E' così-

Mi strappa pos e fogli dalle mani.

-Torna a fare il tuo lavoro, questo è compito mio-

-Ma non è un proble...-

-Zitto! Dammi questa soddisfazione! Torna dietro-

Così me ne torno in ufficio, mentre lui bofonchia qualcosa tipo "La gente si crede che siamo qui a fare beneficenza, mica a lavorare". Qualche minuto dalla stampante partono le copie della caparra da allegare alla pratica, che baffone appoggia tronfalmente sul mobile per l'archiviazione da parte del portiere notturno.

Ed un pò ce l'ho con lui, perchè mi ha tolto la soddisfazione di digitare i numeri della carta sul pos, e godere del suono che emette alla transazione eseguita.

ps. la cliente venne. A godere del soggiorno pagato. Non la vidi perchè ero di notte, quindi non so di che umore fosse, e se ha accusato anche i miei colleghi di essere "pakati da renzie". Ma credo di no. Me lo avrebbero riferito.

E comunque ripeto: basta fanatismi.

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