venerdì 2 settembre 2016

Il turno di notte è la realizzazione di quel che auspicavano gli indiani metropolitani: si deve "lavorare con lentezza".

Non fraintendetemi: non è che si lavora con lentezza perchè si è pigri, ma perchè il metabolismo richiede, pretende ciò. Il corpo comprende che fuori è notte, e necessita di dormire; te lo ordina: "Dormi, fava!". Ma non si può, il mutuo ordina dedizione ed adempimento al dovere. Solo, non bisogna esagerare, e fare tutto con calma. Non correre. Non farsi prendere dalla furia di finire prima possibile, perchè alla fine si crolla dopo un paio d'ore, e poi ci si blocca, distrutti dalla stanchezza. Tanto, finire non si finisce mai: ci sarà sempre una pratica da archiviare, od una mail da stampare. Piano piano, con flemma britannica, si realizza tutto il lavoro della notte e pure parecchio di quello del giorno. Il tempo lo permette, quindi si può tirare le briglie ed andare al piccolo trotto. Anche perchè non si ha la lucidità del giorno, quindi l'errore è sempre in agguato: si rallenta, si pondera bene ogni azione, ogni movimento, ogni click sul gestionale e, quando arriva l'immancabile, inevitabile perdita di lucidità, una pausa caffè. Perchè non sia mai che quel momento di annebbiamento avvenga mentre si fanno gli addebiti sulle carte. In questo, aiuta anche la tv. Non perchè la guardi, ma il chiacchiericcio continuo aiuta. Normalmente tengo rainews, ma martedì notte della settimana scorsa, senza un motivo particolare, l'avevo lasciata su italia1, che in quel momento trasmetteva una maratona di Yu-gi-oh, ed in fondo mi faceva un certo piacere sentire "evoco un mostro di livello millantamia che ti spaccherà il *ulo!!!"

Grosso errore.

Ora 4.30, di martedì della scorsa settimana, squilla il telefono.

Lancio strali al cielo perchè avviene mentre sto prendendo una preautorizzazione, e digitando la magica trafila dei 16 numeri. Devo rispondere e, dopo, ripartire daccapo. Mi alzo e mi muovo, con la flemma tipica del notturno, in direzione centralino.

-Hotel ****** buonasera, come posso aiutarla?-

-Si.... hola.... buon dia....sono di Buenos Aires... que pasa in Italia? Mia madre esta lì a el hotel, tutto bene?-

Sono abituato alle telefonate strambe, ma rimango piuttosto confuso da questo tipo che parla spagnolo con parecchie parole d'italiano. Provo a parlargli nella sua lingua (ma qui vi scrivo comunque in italiano), anche se non comprendo perchè debba sapere della su'mamma....

-Vuole che le passi sua madre? Immagino sia in camera a dormire-

-No.... per sapere... tutto bene lì? Qu pasa con el sismo?-

Sismo?

-Si, qui tutto bene. Non capisco-

-Mia madre sta bene?-

-Vuole che gliela passi?-

-No, per saber.... come va en Italia-
 
-...Tutto bene.... che io sappia....-

-Y no sabe niente?- (ps non è un errore mio, mi parlava davvero così)

-No... perchè?-

Sento un chiacchiericcio piuttosto animato, dall'altra parte della cornetta, e l'uomo che mi parlava esclama -No sabe nada! Es increible!- quindi una voce femminile mi risponde

-Puedo hablar español? Do you prefer english?-

-Parlo entrambe signora, mi dica pure-

-Oh, bene. Sappiamo che c'è stato un terremoto lì in Italia, e la madre di mio marito dorme da voi. Volevamo sapere come sta- 

-E... ecco, non so di nessun terremoto- 

-Ma come è possibile?- 

-Mi faccia controllare- Mi fiondo al pc ed apro un quotidiano on line, digitando furiosamente con entrambe le mani e tenendo la cornetta tra la spalla e l'orecchio. Immediate, arrivano le immagini di case distrutte. Il primo pensiero è "No, ca**o, un'altra volta", e vado a cercare in che zona del paese è avvenuto. 

-Signora, vedo che è avvenuto in una zona dell'Italia lontana da Firenze. Io non ho sentito niente-

-Veramente?-
 
-Glielo assicuro, sono al lavoro da 5 ore e non ho sentito niente. Immagino che se un cliente avesse sentito qualcosa mi avrebbe chiamato, dalla camera-

La signora, senza coprire la cornetta, parla del marito riferendogli della mia ignoranza su questo fatto grave, e sento chiaramente costui che se ne esce fuori con -Es increibile! Como puede ser! Que scandalo!-

-Senta, se vuole le passo la signora. Mi dice come si chiama e cerco in che camera è, ma probabilmente starà dormendo. In Italia sono le 4.30 del matt...-

-No, non importa. Però dovrebbe saperlo- E dopo aver pronunciato questo aspro rimprovero, riattacca.

E rimango lì, con la cornetta appiccicata all'orecchio.

La prossima volta devo tenere rainews, c'è poco da fare.
 
ps. sono stato una mezz'ora con lo sguardo fisso sulla pagina del quotidiano on line; poi, constatato che comunque, non avendo sotto la divisa da lavoro una tutina rosso-blu con una grande "S", non avrei potuto far niente, ho ripreso il lavoro.

Ovviamente, non avevo più necessità di caffè.

Solidarietà ai miei concittadini terremotati. Mi spiace se non mi sono accorto del "sismo", che non ho proprio sentito. I signori argentini mi hanno fatto sentire persino in colpa.

ps. se pensate che la domanda di costoro fosse stupida, proprio l'altro giorno herr direktor ci ricordava di quando, una decina di anni fa in occasione dell'ultima forte eruzione dell'Etna che provocò diversi disagi in Sicilia e Catania in particolare, ci arrvavano chiamate e mail con richieste di informazioni sui problemi provocti dal vulcano a Firenze.

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