venerdì 1 gennaio 2021

 Una storia di quelle che mi piace ricordare maggiormente, del mio lavoro alberghiero. Prima che la pandemia chiudesse tutto. Sperando che in questo 2021 ci facciano questa benedetta punturina, l'incubo passi e si torni tutti alla vita normale, con noi portieri ad accogliere umanità varia negli alberghi.

Ero in turno di notte, quando entrò una ragazza. Una bella donna alta, possente, fiera, una valchiria. Adoro le donne così. Solo che non ha lo sguardo fiero e cerca di farsi piccola piccola.

Ha una valigia, una carta di credito e tanta agitazione. Nervosa, irrequieta, si guarda continuamente attorno. E siamo solo io e lei.

Mi chiede una camera in uno strano inglese, di quelli che di parlano solo a Perth, o Melbourne, o al 42 Wallaby Way di Sydney. E insiste nel guardare l'ingresso. Dice che ha paura di essere seguita. E' letteralmente terrorizzata. Non so se da qualcuno che conosce e da cui scappa -una cosa purtroppo comune in questo paese. Anzi, in questo pianeta- o solo dalle oscure figure che popolano la stazione di notte. Forse è solo così perchè afferma di essere appena arrivata in città. 

In ogni caso, per noi, è una possibile vendita. Una camera in più a un'ora improbabile. Fatturato per l'azienda. Il lavoro per cui ricevo lo stipendio.

Ho come l'impressione che accetterebbe qualsiasi cifra, ma non sono il tipo che se ne approfitta. Un pò di sconto dal costo della camera su internet e alla via così. Un ottimo prezzo. Non risponde neanche: estrae, a velocità luce, una carta di credito. Digito la cifra sul pos, passo la carta e porgo la macchinetta a lei affinchè digiti il pin.

Ma sbaglia. 

Gira la testa a destra e sinistra, saltella su sè stessa, è letteralmente sconvolta. Farfuglia qualcosa che suona come "non voglio tornare là fuori". Non posso non intervenire. Compio un gesto che difficilmente faccio alle clienti.

Le prendo la mano.

Si blocca, come sorpresa dal gesto. Ci guardiamo negli occhi.

"Qui dentro è al sicuro. Adesso le darò la chiave della sua camera, entrerà e dormirà sicura che qualsiasi pericolo rimarrà fuori da quella porta, perchè io, qui, non lo farò passare. Ok?"

Le lascio la mano. E la sua espressione è cambiata radicalmente. E' più serena. Decisamente.

Digita il pin, stavolta giusto, e mentre stacco il cedolino e prendo la chiave, lei mi pone una domanda che non ho mai ricevuto in questi vent'anni e passa di lavoro alberghiero:

"Lei è sposato?"

"Si" rispondo a bruciapelo.

Espressione delusa, sguardo verso il basso. Prende la chiave e la sua valigia, e lì mi viene spontaneo dire un'assurdità:

"La prossima volta"

Sorride. Sorridiamo entrambi, effettivamente.

Va all'ascensore mentre io riprendo il mio lavoro, e quando è dentro, poco prima che la porta si richiuda, dice:

"La più bella risposta di sempre"

Ho già detto che questo lavoro mi manca tantissimo?

2 commenti:

  1. Auguri...vedrai, tornerai a vivere momenti così particolari. Comunque anche lei ha dato una bella risposta!!!! Buon anno!

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