venerdì 15 maggio 2015

Le donne pongono, a noi uomini, 3 domande:

-Quanto mi ami?- La risposta deve avere un ordine di grandezza che va dalle dimensioni di una supergigante rossa fino alla grandezza dell'intero universo. L'unico caso per cui una qualsiasi donna assume le competenze astrofisiche di AstroSamantha.

-Mi ingrassa?- Appena uscita da un camerino con un nuovo capo di vestiario. La risposta non, e ripeto: non, deve essere mai: -Stai benissimo-. Dire sempre: -Ma magari ti ingrassasse un po'. Da quando siamo insieme ti manca solo la barba e mi sembrerebbe di aver sposato un fachiro indiano-

-Mi invecchia?- Con un nuovo taglio di capelli. Rispondere sempre: -Ciao piccola, hai perso la mamma? Andiamo a cercarla?- Mai esitare. La risposta pronta è importante, fondamentale. Poi recuperare è complesso, tipo remuntada. Ti devi ingegnare, inventare qualcosa.

L'altro giorno esitai. Era appena tornata dalla parrucchiera, e non c'era più la Michela, la ragazza che gli faceva i capelli prima, che si era licenziata. Così l'aveva servita un'altra ragazza, e non è che mia moglie fosse proprio soddisfatta al 100%. Ma alla domanda topica, esitai.

-Noooo.... che dici.... non ti invecchia-

-Ma mi ha tagliato tanto, ce li avevo lunghi così prima...-

-Ma hai un bel taglio sulle spalle... ti fa molto anni '50- In effetti, sembra Jacqueline Kennedy. Prima di Dallas, però.

-Ecco, appunto, sembro vecchia-

-No, direi più.... vintage-

Il segreto di un matrimonio è saper far ridere. Ogni tanto, orgogliosamente, mi riesce. Poi non ho nessuna biondina che mi canti “Happy birthday Mr. President”


Visto il nuovo taglio di capelli, due episodi capitati a mia moglie, in un turno pomeridiano:

1-nubifragio. A Firenze, quando decide di piovere, piove forte. Una roba che, anche se sono passati quasi 50 anni, mette sempre i brividi. Si spera che Dio non voglia mantenere vergini altre tipe affogando mezza Firenze.

Entra un'americana, e chiede un ombrello.

La Sara sta per dargliene uno, poi le viene un dubbio, e gli chiede se è cliente dell'albergo. Costei riferisce che non lo è, al che mia moglie le dice chiaramente che non glielo può dare. Si prestano solo ai clienti, e solo dietro una cauzione (che viene resa quando il cliente rende l'ombrello) E costei, con tutta la tranquillità di questo mondo, ribatte:

-Ah, it isn't free?-

Eccerto, a Firenze gli ombrelli si regalano. Quelle sono le semifinali, signora, non gli ombrelli.

Ed è pure uscita dall'albergo incacchiata. Ma come, spendi migliaia di € per venire in Italia e non ne hai un paio per comprare un ombrellino made in PRC?

Vaia vaia...


2.Altra cliente, sempre dall'altro capo dell'oceano.

Entra per sapere il prezzo di una camera, e chiede di poterne vedere una. La Sara la fa accompagnare su dal facchino, e gliene fa vedere un paio. La signora scende, ringrazia ed esce. Evidentemente non gli interessa. Ok, capita anche da me: chiedono il prezzo, vedono la camera ma non sono interessati. Non sempre la vendita va a buon fine.

Solo che, un paio d'ore dopo, la tipa rientra.

Ha perso un oggetto. Non specifica cosa: gli occhiali? Il cellulare? Un AK-47? Non si sa. Solo che costei afferma averlo lasciato in una delle camere, e vuole salire a riprenderlo.

Mia moglie gli dà il permesso di visitare una delle camere, ma non la seconda, perchè nel frattempo l'ha venduta, ed i nuovi clienti sono dentro.

-Shit!- (Oxford rulez!) -Are they inside?-

-Yes madame-

-May i go upstairs?-

-Of course not, madame-

-But my stuff is in!-

No, bella. Tu PENSI che il tuo “stuff” è in camera, ma non è così. Di certo hai lasciato il tuo amato “stuff” chissà dove, ma ti sei convinta che è lì ed ora pretendi che la banconista ti permetta di rompere le scatole a due persone nel chiuso della loro giusta privacy. Sognare non costa nulla, pure noi sognavamo di recuperare 3 gol, cara signora, pensi lei che assurdità.

Chiaramente la signora se n'è andata su tutte le furie, quasi gliel'avessero rubato, il suo oggetto misterioso, e probabilmente tirando giù di tutto, quasi come noi fiorentini ieri sera.

La gente più strana, spesso e malvolentieri, non è quella che pernotta. E' quella che passa per caso.

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