mercoledì 4 marzo 2020

A cosa serve la scuola?

La scuola è quel luogo atto a formare i cittadini. A fornirgli un'istruzione. A renderli maturi per convivere gli altri. Il mondo che li circonda. Umano, animale, vegetale, minerale.

La definizione è mia. Può non essere perfetta, ma è quel che mi è venuto sul momento. E' esatta? Probabilmente no. Ma d'altra parte la scuola italiana non è che abbia formato così bene i cittadini di questo paese. Altrimenti sarei una persona migliore di quel che sono oggi. Non ci sarebbero italiani che tentano, e riescono troppo spesso, a fregare gli altri italiani. Non ci sarebbero strunz che si lamentano di dover pagare una tassa di soggiorno in albergo, ma nello stesso albergo ci arrivano con suv che costano 10.000 volte tanto. E salvini vivrebbe servendo hamburger, invece che mangiarseli a nostre spese 5 volte al giorno (colesterolo, vogliamo darci una mossa?)

Ma in questi venti anni di lavoro d'albergo, con fine settimana passati al bancone e salti mortali nel gestire i turni di lavoro tra me, la consorte -anche lei portiera d'albergo- nonni e zii nell'accudire due figlie troppo spesso sballotate tra Firenze, Pistoia, Prato e la montagna casentinese, una cosa per certo posso dirla: LA SCUOLA ITALIANA NON E' UN PARCHEGGIO PER BAMBINI. I bambini sono sacrificio, impegno, dedizione. Non sono pacchi da movimentare tra casa-scuola-casa mentre noi adulti siamo impegnati a lavorare.

Ecco perchè mi danno profondamente fastidio le lamentele di chi obietta alla chiusure delle scuole perchè "dove mettiamo i bambini?" Non mi interessano le motivazioni di tale chiusura: è così, basta con questi piagnistei. Riboccarsi le maniche e provare ad andare avanti. Difficile? Certo che lo è. Lavoro in un albergo nel centro di Firenze, e un tale vuoto l'ho visto solo dopo l'11 Settembre e la crisi economica del 2008. Ma a quelli che lamentano problemi per l'emergenza sanitaria e la quarantena, io li manderei indietro nel tempo, nella Firenze del 1348.

Poi, molto probabilmente, stiamo esagerando. Ma intanto la situazione è questa. E poi sono arrivato a un'età per cui le lamentele sono veramente insopportabili. Quindi, a meno che non viviate entro la zona rossa, basta, per favore.

Sono vecchio, accidenti.

Nessun commento:

Posta un commento