martedì 6 maggio 2014

Il punto chiave è sempre l'approccio.

Perchè come dice il proverbio “Chi ben comincia...” E su questo ho molte esperienze.

Ed un buon 90% è negativo.

Ma tralascimo


Arriva 'sto americano di mezza età.

Tenta di aprire la porta.

Il problema, come dicevo all'inizio, è l'approccio.

Perchè lui “pulla”,non “pusha”.

E la porta, com'è ovvio, non si apre.

Insiste. Sbam, sbam, ma niente.

Mi guarda dalla vetrata, lo guardo.

Simulo una mano che spinge. Gesto anche un tantino ardimentoso, se uno ci pensa. A meno di non chiamarsi Rocco.

Ma complice anche l'alcool che girella al suo intero, non capisce, ed insiste nel tirare.

A quel punto non posso non aiutarlo. Non è che non mi piacerebbe vedere fin dove può spingersi. E' che sembra anche un tantino forzuto, e non vorrei rompesse roba che ha l'obbligo morale di rimanere integra.

Quindi arrivo alla porta, ed io, si, tiro. Perchè dall'interno si tira, come dice la scritta “Pull”. Ma dall'altra parte c'è la scritta opposta.

-Why did you closed?- Con il tono Obama che chiede a Putino il perchè si è annesso la Guinea-Bissau.

-I didn't-

L'avessi mai detto. Qui esce fuori Genny la carogna che rimprovera il questore perchè non ha ancora fatto iniziare la partita:

-You did! I did not open this f****n' door!-

Ah, questi giovani Jedi, così impulsivi, pronti a gettarsi a capofitto nel lato oscuro. Specialmente se l'oscuro è il colore di un Chianti, e si spera a contorno di un fegato di quadrupede, anziché di bipede.

-I didn't. You have to push, not to pull.-

Socchiude gli occhi verso la porta. Mi aspetto che la chiami per nome. O dica “computer?” Meglio che lo anticipi.

-You see? Pull on this side. Push on the other-

Il risveglio del giovin signore.

-Ooooooohhhh... i seeeee... soooo... you was right-

No, un momento. Fermi tutti.

Qui capita uno di quei momenti rarissimi, quei casi eccezionali da “programmi pseduo-scentifici su eventi misteriosi perculati da Crozza” tipo alieni che, tra tutti i luoghi possibili, vanno a schiantarsi in un cazzo di deserto, partite di calcio vinte dai voi-sapete-chi senza l'aiutino dell'arbitro o 4 ore la settimana di servizi sociali. Roba che neanche il motore ad improbabilità infinita.

Il cliente ammette di aver sbagliato.

Ed a quel punto m'è venuto spontaneo. Forse perchè vero.

-Sometimes. There's no my wife around-

E l'americano fa partire una grassa risata liberatoria condita da abbondante alitata alcoolica, per poi congedarsi in direzione camera “Good man, good man”

Grazie, amico, troppo buono. Ma ricordati che il problema è l'approccio.

E magari leggere la targhetta alla porta. Quella che recita “push”. Ma ti sei dimostrato simpatico ed ironico, come a dire il vero fanno spesso gli yankee.

Just my 2 cents (che ci sta sempre bene).

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