lunedì 6 gennaio 2014

Non mi piace la frase “io non sono razzista però....”. E' una frase ipocrita, falsa, anche abbastanza schifosa.
Quindi non la userò.
Sarò franco e brutale.
Si, lo ammetto, sono razzista.
Sono uno di quei bastardi che discrimina, che considera inferiori una categoria di bipedi umani.
Ora mi immaginerete tutti con la divisa delle waffen ss od il cappuccio del klu klux klan, ma voglio essere chiaro e sincero:
affinchè io sia razzista, occorre una combinazione ben precisa di 3 elementi 3:
il sesso femminile;
la città partenopea;
il mestiere di azzeccagarbugli.
Turno di mattina di alta stagione, siamo di turno io e Gianni.
Io sono dietro alle partenze, Gianni prepara la situazione per gli arrivi del giorno.
Da noi i check-in cominciano alle 14. Ovviamente, se dalla sera prima avevamo camere invendute, è possibile anche fare un arrivo e mandare in camera un cliente prima delle 14. Oppure: se un cliente parte molto presto e la cameriera pulisce subito la camera, è possibile mandare su il nuovo cliente anche in mattinata.
Ma se, come accade quasi sempre in una città turistica come la nostra, siamo completi ed i clienti fanno tardi la sera e dormono fino a tardi la mattina, molte camere camera non sono libere prima delle 12, orario del check-out. Poi devono liberarle. Spesso ci tocca chiamare i clienti in camera ed invitali a levarsi dai 3 passi. A volte occorre minacciarli di addebitargli una notte in più. A volte l'addebitiamo.
Poi c'è stato chi arriva alle 12 e ragiona così: “Ma se il check-out è alle 12, anche il check-in è alle 12, no?”
Giuro, me lo hanno detto.
Più volte.
Di solito rispondo così: vuole dormire nelle lenzuola in cui ha dormito il cliente prima di lei?
Qualcuno capisce che ha detto una stronzata galattica perchè devi dare il tempo alle cameriere di pulirtela, la camera; ma altri non ci arrivano, ed insistono pure: camera libera alle 12, camera pronta alle 12. Dov'è il problema?
Una volta, ad un cliente, dissi:
“Nessun problema, le nostre cameriere hanno studiato arte della pulizia immediata ad Hogwarts. Agitano le bacchette magiche e voilà, tutto pronto”.
Ma il cliente non conosceva Hogwarts ed aveva lo spirito umoristico di un'ameba, quindi mi toccò spiegargli tutto di nuovo in maniera più convenzionale.
Ma torniamo agli arrivi di quel giorno.
Prenotazione di 4 camere a due letti. Belle camere, tranquille e silenziose, vicine tra loro, terrazza, vista duomo, fettina di culo, ecc. ecc. Alle 9 del mattino arrivano in albergo 8 matrone napoletane, avvocatesse, a Firenze per un qualche congresso di nonmiricordopiùeneanchemiinteressaricordarlo.
Ovviamente le camere non sono pronte. Eravamo quasi pieni e quelle 2 o 3 camere invendute del giorno prima non erano come richieste dalle clienti.
Bene, immagino abbiate già capito il motivo del mio razzismo verso quella combinazione.
Le signore fanno partire una “piazzata” da filmettino con la Loren e De Curtis, manca solo la maschera di Pulcinella, la foto di Maradona appesa al muro ed il Vesuvio sullo sfondo. Ma le urla e la caciara c'è tutta:
“E' uno scandalo! Noi abbiamo prenotato! Noi siamo avvocati! Abbiamo viaggiato con il treno! Dobbiamo andare al congresso! PRETENDIAMO LE CAMERE ADESSO!”
Io e Gianni siamo letteralmente allibiti. Credo che le signore siano state veramente fortunate che in Italia non ci sia la stessa libertà di uso e possesso delle armi da fuoco che c'è negli Usa, perchè sicuramente avremmo avuto uno shotgun sotto il banco, e non avremmo esitato ad usarlo, direttamente in faccia alla clienti. Il problema maggiore dopo sarebbe stato ripulire tutta la hall, ma probabilmente avremmo avuto l'aiuto degli altri clenti. Oltre ad un'ovazione ed applausi dopo le esecuzioni, chiaramente.
Ci volle una mezz'ora buona per far calmare le signore e spiegargli che ci sono regole precise in albergo. Che, incredibile a dirsi, esistevano altre persone su questo pianeta. Persone che avevano pagato ed avevano diritto ad usufruire della camera fino a mezzogiorno. Non ci fu verso. Non lo capivano, non lo accettavano. Pretendevano le camere subito, a sentire loro dovevamo chiamare in camera e dire a chi era lì di andarsene immediatamente. E si risentivano perchè non lo facevamo.
Poi, di lì a poco, partì un cliente da una di queste camere, era una bella camera al quarto piano, con terrazza e vista, come da loro richiesto in fase di prenotazione, perchè nei giorni prima eravamo stati previdenti e fatto si di mettere in quelle camere clienti che partivano proprio quel giorno. Ma non immaginavamo che arrivassero queste -scusate, ma quanno ce vò, ce vò- stronze fuori misura. Comunque il cliente partì, e spedimmo subito la cameriera, che era appena arrivata, a rifare la stanza. Gli ordinammo di tirare anche un po' via nel pulire ma fare in fretta, perchè non vedevamo l'ora di togliercele di torno. Di lì a 20 minuti era pronta, e riuscimmo a convincere le strunz ad andare almeno in questa camera, così che potevano tenerci i bagagli e sistemarsi, se proprio dovevano andare al congresso presto quella mattina.
Io spero che comprendiate il mio razzismo. Possedessi il Tardis, non esiterei ad usarlo per portare qui una dozzina di agenti dell'NKVD affinchè prelevino tutte le avvocatesse di Napoli e le deportino nella Siberia delle purghe staliniane E' per una giusta causa, è un atto dovuto, è un impegno morale.
ps. le signore, per tutto il soggiorno (ben 4 notti, roba da urlo di Munch) non si degnarono di dire un grazie o prego o buongiorno e buonasera quando entravano o uscivano dall'hotel o quando scendevano per andare a fare colazione. Convinte imperterrite di essere nel giusto.
Ed ogni volta che ci penso, mi viene da dire:

morte e distruzione!

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