martedì 25 marzo 2014

Da quando ho aperto il blog, mi aspetto ormai di scrivere eventi od assurdità di ogni genere. Ed invece spesso non accade nessun tipo di storie o di fatti strani. 

Ovviamente la cosa non può che farmi piacere, meno casini si hanno e meglio è. Ed è anche normale: io lavoro in un albergo in zona turistica, quindi la maggioranza dei clienti sono turisti; persone in cerca di riposo, con l'assoluta necessità di allontanare le preoccupazioni: solo relax e visite culturali al museo.

E quindi ho passato un ottimo fine settimana di lavoro. Di chi vi parlo? Ad esempio, ho avuto due triple, una famiglia veneziana di 6 persone spalmata su 3 generazioni: persone splendide, simpatiche e cortesi. Alla partenza mi hanno fatto i complimenti per la bellezza della città (ricambiata con i complimenti miei verso la splendida Venezia), che mi ha fatto passare in un baleno la delusione per la sconfitta di Giovedì e comprendere che quello fortunato non è chi ha Pirlo, ma chi ha il David.

Unico neo: mi parlavano quasi solo in veneziano stretto. Credetemi se vi dico che, dopo anni di assidue visione di Star Trek e The Big Bang Theory, comprendo molto di più il Klingon.

E poi al massimo vi posso dire del cane della 114: un bellissimo levriero che sarà stato alto 1.40 al garrese. Roberto, il portiere di notte, mi faceva, nel suo accento calabro: “Marcellì, ma l'hai visto il cane della 114? Quello non è un cane, è un cristiano! Quello mangia e caga come noi!” Mi sono dovuto rinchiudere nel bagno perchè non riuscivo a smettere di ridere.

Ma poiché sono sposato con una banconista e che entrambi spettegoliamo sulle nostre storie sul lavoro, ecco due episodi avvenuti alla Sara sabato e domenica:

1 coppia americana. Entrano in camera e crash, la lampada decide che è arrivato il momento di suicidarsi, si lancia giù dal tavolo e si frantuma in mille pezzi. Almeno, questo è ciò che asseriscono i due yankee. “Like magic”, dicono. Questo lo diceva Lambert alias McLeod, mi verrebbe da dire. Più probabilmente l'hanno urtata e non lo vogliono ammettere, ma non si può contraddire un cliente così, oltre al fatto che è stato l'unico testimone degli ultimi istanti di vita della lampada. La Sara, al cambio turno, sale in camera a ripulire, in particolare la base, che aveva all'interno un sacchetto colmo di sabbia per rendere più stabile il mezzo illuminante. Sabbia, che, ovviamente, era penetrata in ogni infimo e remoto pertugio della moquette.

2. coppia giovane russa. Parlano abbastanza bene inglese e sono cortesi, il che già fa sperare.

See, magari.

Chiedono di prenotargli la cena in un ristorante trovato in rete nei pressi di Ponte Vecchio. Ovviamente non c'è nessun problema.

“Vi prenoto il ristorante alle 13 e vi dò conferma nel pomeriggio”

“Ma noi non rientriamo in hotel nel pomeriggio”

“Allora vi chiamo al cellulare e vi dò conferma”

“Ma noi saremo dentro gli Uffizi e spegneremo il cellulare”

“Allora chiamatemi voi dopo la visita al museo”

“Ma è un cellulare russo, ci costa moltissimo chiamarvi”

Argh! Hai deciso cosa vuoi fare della tua vita????

“Allora come faccio a comunicarvi che la prenotazione al ristorante è andata a buon fine?”

A dimostrazione che esistono 3 modi per fare le cose (quello giusto, quello sbagliato e quello russo), la cliente se ne esce con questa genialata:

“Beh, dato che noi usciremo dagli Uffizi alle 12.30, e che il ristorante è proprio lì vicino, andiamo a chiedere conferma della prenotazione direttamente a loro”

Mia moglie resta lì a bocca aperta.

“Ma... signora... se arrivate lì alle 12.30, è meglio che prenotate direttamente voi; non c'è bisogno che io chiami il ristorante alle 13”

Ed a quel punto anche la russa realizza:

“Ah... si... ha ragione. Allora facciamo tutto da soli”

Epilogo: i russi rientrano in albergo prima delle 12 perchè è piuttosto “aggressivo” stare tutta una giornata per musei, e bisogna concedersi almeno un'oretta di riposo in camera prima di ripartire all'assalto del prossimo, oltre al fatto che domenica veniva giù un'acqua che sembrava di essere nella foresta amazzonica, mancavano solo gli indios e Mister No. Così la Sara chiama il ristorante salvo scoprire che la domenica erano aperti solo a pranzo, ma chiusi per cena. Ed ovviamente sul sito internet c'era tutto scritto.

Colonna sonora del giorno: i Queen.
E' ovvio.

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