martedì 13 giugno 2017


Il caldo opprimente che fiacca il fisico, che comincia ad accusare il peso degli anni.

L’afa devastatrice che ti fa credere che, in fondo in fondo, un’era glaciale non sarebbe poi tanto male, se non ci fossero i Trump di turno a rovinare accordi.

Quei pazzeschi momenti in cui capisci cosa provava l’acciaio forgiato nelle fornaci di Tankograd da russi troppo giovani per diventare fanti, e che sarebbe finito a corazzare i mezzi pesanti dell’Armata Rossa.

La giornata è troppo calda per starsene chiusi in casa ad attendere la sera.

Piscina. Subito. Approfittare della giornata libera per rinfrescarsi.

Tabella di marcia rispettata al millimetro, le borse con i teli e le cuffie, la crema abbronzante con cui inondare la pelle di giovani ragazze in pieno sviluppo.

Una volta, si ambiva a farlo a tutte le giovani fanciulle presenti a bordo vasca, ma a 47 anni lo si fa per proteggere la carne della propria carne, ed anche un vero T-34 sovietico non avrà mai sufficiente potenza di fuoco per eliminare dalla faccia della Terra i giovani maschi che cominciano ad osservare bramosamente le mie figlie.

Dopo una decina di minuti hanno uno strato di 5 millimetri di crema solare.

-Ok ragazze, ora tocca a me. Alla parte davanti posso pensarci io, ma la schiena, non essendoci oggi la mamma, dovete farla voi. Dateci dentro, lo sapete che il vostro babbo comincia ad essere sull’anziano andante-

-Povero papone vecchiarello, ti daremo una badante-

-Giovane e carina, mi raccomando-

-Si, te la sogni-

Hanno risposto davvero così.

Linguacce pronte. Per quel che riguarda lo spargere la crema solare, invece, hanno ancora parecchia strada da fare: entro in turno di notte con sulla schiena un’abbronzatura a pois. Macchie carbonizzate presenti ovunque, dal collo in giù.

Cliente in singola. Signora che fa a gara di ribasso con l’ex ministro Brunetta. Gli anni che si porta dietro come in valigia, così, da conservare nel caso ne avesse bisogno, perché in vacanza lei viaggia ed ha l’energia di una ventenne. Come facciano e dove trovino l’energia, le persone come lei, è un mistero per me insondabile, un Fatima 2.0. Io in certi giorni, soprattutto quelli del caldo attuale, ho difficoltà pure a raggiungere il divano.

Mi chiede la chiave ma, prima di avviarsi all’ascensore, scopre la presenza di una tabella con il tempo atmosferico della città per i prossimi 3 giorni, tabella che stampiamo su un A4 e poniamo in bella vista su un apposito espositore a beneficio di tutti. Semplice, di facile impatto, comprensibile al popolino tutto, lo osserva come farebbe un egittologo che ha appena trovato, nella tomba inesplorata di un faraone, una lattina di una bibita gassata. Lei lo prende, lo studia e, gli Dei mi sono testimoni, lo gira dall’altra parte. Poi, dopo attento studio, lo ripone al suo posto nel modo giusto. E mi pone, in inglese, una domanda:

-Com’è il tempo domani?-

-Caldo e soleggiato-

-E com’era OGGI?-

-.. ehm… caldo e soleggiato-

-mmmmh-

-Lei è arrivata oggi?-

-No, sono qui da 4 giorni-

E poi entra in ascensore.

Non voglio sapere perché me lo ha chiesto.
E non lo volete sapere neanche voi.

Nessun commento:

Posta un commento