Il caldo opprimente che fiacca il fisico, che comincia ad accusare il peso degli anni.
L’afa devastatrice che ti
fa credere che, in fondo in fondo, un’era glaciale non sarebbe poi tanto male,
se non ci fossero i Trump di turno a rovinare accordi.
Quei pazzeschi momenti in
cui capisci cosa provava l’acciaio forgiato nelle fornaci di Tankograd da russi
troppo giovani per diventare fanti, e che sarebbe finito a corazzare i mezzi
pesanti dell’Armata Rossa.
La giornata è troppo
calda per starsene chiusi in casa ad attendere la sera.
Piscina. Subito.
Approfittare della giornata libera per rinfrescarsi.
Tabella di marcia
rispettata al millimetro, le borse con i teli e le cuffie, la crema abbronzante
con cui inondare la pelle di giovani ragazze in pieno sviluppo.
Una volta, si ambiva a
farlo a tutte le giovani fanciulle presenti a bordo vasca, ma a 47 anni lo si
fa per proteggere la carne della propria carne, ed anche un vero T-34 sovietico
non avrà mai sufficiente potenza di fuoco per eliminare dalla faccia della
Terra i giovani maschi che cominciano ad osservare bramosamente le mie figlie.
Dopo una decina di minuti
hanno uno strato di 5 millimetri di crema solare.
-Ok ragazze, ora tocca a
me. Alla parte davanti posso pensarci io, ma la schiena, non essendoci oggi la
mamma, dovete farla voi. Dateci dentro, lo sapete che il vostro babbo comincia
ad essere sull’anziano andante-
-Povero papone
vecchiarello, ti daremo una badante-
-Giovane e carina, mi
raccomando-
-Si, te la sogni-
Hanno risposto davvero
così.
Linguacce pronte. Per
quel che riguarda lo spargere la crema solare, invece, hanno ancora parecchia
strada da fare: entro in turno di notte con sulla schiena un’abbronzatura a
pois. Macchie carbonizzate presenti ovunque, dal collo in giù.
Cliente in singola.
Signora che fa a gara di ribasso con l’ex ministro Brunetta. Gli anni che si
porta dietro come in valigia, così, da conservare nel caso ne avesse bisogno, perché
in vacanza lei viaggia ed ha l’energia di una ventenne. Come facciano e dove
trovino l’energia, le persone come lei, è un mistero per me insondabile, un
Fatima 2.0. Io in certi giorni, soprattutto quelli del caldo attuale, ho
difficoltà pure a raggiungere il divano.
Mi chiede la chiave ma,
prima di avviarsi all’ascensore, scopre la presenza di una tabella con il tempo
atmosferico della città per i prossimi 3 giorni, tabella che stampiamo su un A4
e poniamo in bella vista su un apposito espositore a beneficio di tutti.
Semplice, di facile impatto, comprensibile al popolino tutto, lo osserva come
farebbe un egittologo che ha appena trovato, nella tomba inesplorata di un
faraone, una lattina di una bibita gassata. Lei lo prende, lo studia e, gli Dei
mi sono testimoni, lo gira dall’altra parte. Poi, dopo attento studio, lo
ripone al suo posto nel modo giusto. E mi pone, in inglese, una domanda:
-Com’è il tempo domani?-
-Caldo e soleggiato-
-E com’era OGGI?-
-.. ehm… caldo e
soleggiato-
-mmmmh-
-Lei è arrivata oggi?-
-No, sono qui da 4
giorni-
E poi entra in ascensore.
Non voglio sapere perché me
lo ha chiesto.
E non lo volete sapere
neanche voi.
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