Coincidenze.Portiere d'albergo. Vorace lettore. Scrittore a tempo perso. Giocatore da tavolo. Nemico di un gatto. Depresso cronico. Attendo l'arrivo dei Vogon o, in subordine, il ritorno di Vladimir Ilic Ulianov.
venerdì 25 novembre 2016
venerdì 18 novembre 2016
Una delle scocciature più solenni, monumentali, faraoniche, che possono capitare quando si lavora in un albergo, è quando vengono persone che "vogliono vedere alcune camere per la loro selezionata clientela".
Ora, io capisco e comprendo che si, quando si lavora nel turismo, è importante vedere e rendersi conto delle strutture che si vanno a proporre ai clienti. E’ fondamentale capire se quel tipo di camera piacerà o meno. Se lavoriamo con clientela pretenziosa e tendente allo scocciare, è bene passare subito ad hotel di una certa categoria, bypassando direttamente pensioni o 1-2 stelle. Pure certi 3. Ed il problema, da quando esiste internet, è che i clienti non si rendono conto di quel che prenotano. Guardano solo al prezzo e dicono "Oh, questo è economico, forniamo la nostra carta di credito!". Poi, quando arrivano qui, se ne vengono fuori che " Quest’albergo non mi piace! Rivoglio i soldi indietro!". L’agente di viaggio, per lo meno, capisce che tipo di persona ha davanti, e li indirizza nei posti a loro consoni.
Purtroppo questo tipo di figura professionale, causa internet, tende a sparire. Ma qualcuno ancora c’è. Resiste. Viaggiano per visionare strutture ricettive e le camere per la sua clientela. Il problema, come dicevo poc’anzi, è che anche alcuni di loro non hanno un’idea chiara e precisa di ciò che stanno cercando. Quindi si, gli facciamo vedere le camere perché ce lo chiedono, ma per noi portieri sono una totale perdita di tempo, perché ci rendiamo subito conto che tanto, qui, non prenoteranno mai.
Arrivano una mattina di sabato, quando siamo dietro a partenze, arrivi, prenotazioni. Quando cioè siamo nel pieno del lavoro e della frenesia. Chiedono di vedere delle camere per un evento che organizzeranno a Firenze in estate.
Lui è uno svedesone di mezza età: viso rubicondo, corpo massiccio e golfino paricollo fatto a mano con bandiera americana ricamata. Di questi tempi e per i prossimi 4 anni, la stars & stripes è più o meno vista come il vessillo del Reich, perciò, essendo svedese, decido che il tipo si chiamerà, da oggi e per sempre, Martin Vanger.
Lei, vent’anni di meno, provoca copiose perdite di bava maschile al suo passaggio. E non dico altro. Parla italiano con accento dell’est. Lo stesso tipo di donne che l’originale Martin Vanger uccideva nel sotterraneo della sua villa.
Li spediamo su con il facchino, che gli mostra alcune camere: singola, doppia standard ed una suite. Quando scendono esprimono soddisfazione per la suite. Lo sappiamo, abbiamo sofferto settimane di lavori rumorosissimi necessari per la realizzazione di una splendida camera nuova fiammante, ottenuta sacrificandone due standard. E’ un capolavoro, un vero amore. Sogno di dormirci pure io, magari un gorno me l'affitto e lo faccio (sarà curioso farmi il check-in ed il check-out). Ed al ceo del gruppo Vanger piace: la vuole. Chiede il costo per Agosto. Ma non sa dirmi una data precisa. Una cosa che odio, perché le tariffe ormai variano giorno per giorno. Se è lunedì, costa meno del sabato, no? Ma lui insiste. Ok, te la sei cercata. Così gli sparo un prezzo bello alto.
Sorpresa, gli va bene. Ma a quel punto rovina tutto uscendosene così:
-Me ne servono quaranta-
C-come?
-Quaranta camere. Quante ne ha, come questa?-
Ok, siamo al ridicolo. 40 camere. E’ chiaro che qualcosa non quadra. Questo ci fa perdere tempo.
-Beh, ne ho solo una, questa-
Stavolta è il suo turno, di rimanerci male. Potrei dirgli che in realtà ne ho ben due, di suite rinnovate grandi in quel modo, ma ne mancherebbero comunque 38 all’appello. Lascio perdere. Loro, delusi, escono. Ma la ragazza si blocca un momento e torna indietro.
-So che c’è grande albergo, vicino a Piazza Repubblica, dove si fermano sempre auto grandi, come Ferrari-
-Ah, si, il Savoy-
-Savoia?-
-Savoy. Con la Y finale-
-Ed è un 4 stelle?-
-5-
-Mmmmh…. Ok, porto lui a vedere-
Penso che tra il Savoy ed un semplice 3 stelle vicino alla stazione corre la stessa differenza che c’è tra la Settignanese ed il Barcellona; e che se avessero avuto fin da subito le idee più chiare, non avrebbero perso tempo loro e fatto perdere a noi.
Ma il peggio deve ancora venire.
Qualche ora dopo, mi trovo in auto con il resto della famiglia, direzione casa del cognato, dove ci aspetta la festa di compleanno di quest’ultimo. E mentre siamo in viaggio, quello splendore di mia moglie esordisce con questa domanda:
-Senti… ma ti sono venuti a trovare due pantegane (li chiama così, i clienti stracciamaroni) che chiedevano 40 camere per Agosto? Un nordico simpatico come un termale in trasferta ed una "sciampista" con lo stivale che arrivava al ginocchio?-
Lì per lì, rimango a bocca aperta. Senza aspettare la mia risposta, lei continua.
-Sono passati da me chiedendomi di fargli vedere delle camere, e malgrado al bancone avessi il mondo, li ho accontentati. Poi sono scesi e mi hanno tempestato di domande su costi ed altro, ed alla fine mi hanno chiesto del parcheggio, perché erano interessati a dei posti auto nel nostro garage. E lì mi ha detto che gliene servivano 40-
-40 posti auto!-
-E 40 camere. E dove lavoro io, come ben sai, non abbiamo così tante camere; e ci sono solo 4 posti auto-
-4 posti auto a condizione di avere 4 Smart. Ma 40 auto? Un’auto a camera? Perché non vengono in aereo?-
-MI ha detto che organizzano una gara di Rally in Toscana-
-Ed hanno intenzione di portare l’intera carovana nel centro di Firenze????-
-Solo per la visita della città, la gara la fanno fuori-
-E meno male! Ma comunque, 40 auto che in fila indiana arrivano fino al centro…. Se lo diciamo ai’Nardella, gli viene un colpo! Già ci sono i lavori della tranvia, poi c’è stato Lungarno Torrigiani… 40 auto da rally che girellano in fila indiana per San Lorenzo è un massacro!-
-E’ quello che dicevo anch’io. Comunque, dopo essere venuti da me, sono passati dal tuo albergo-
E lì mi blocco un attimo. C'è qualcosa che non mi torna.
-Ma... come... come fai a sapere che sono stati da noi DOPO che sono passati da te?-
-Perchè mi chiedevano suggerimenti su un hotel per loro, e mi pareva giusto che tu condividessi i miei patimenti-
Rimango così, a bocca aperta. Una cernia sul banco del pesce.
-Mi.... mi hai mandato le pantegane! Mi hai rifilato quelle sòle-
E lei ride. Ride! -Ihihih- alle mie spalle!. Faccio per dargli una manata sulla coscia.
-Ihihih. Ahi, bimbe, il babbo mi picchia!-
-Non picchiare la mamma!-
-Ho una buonissima ragione per farlo!-
-Sto guidando-
-Correrò il rischio-
-Mi faccio difendere da tuo cognato-
-Tuo fratello ti terrebbe ferma, così potrei menarti meglio-
-Ma, scusa, me lo chiedevano loro se conoscevo un albergo più grande-
-Eccerto, e li rifili a noi sapendo che erano una perdita di tempo. Tanto per farci ammattire-
-Un marito che si dica tale deve condividere gioie ed anche problemi con la moglie, hihihihi-
-Me li hai rifilati te! 10 minuti di tempo, mio e dei miei colleghi, buttati per sempre-
-Magari le camere le prendevano veramente, da voi-
-Si, e Trump realizzerà sul serio le sue promesse. Non so cosa mi trattenga da rimandarti a Pistoia-
-Non puoi bello, mi hai sposato. Io mi tengo la casa e tu torni da tua madre, ihihihihi-
E così, sono stato preso in giro dalla moglie. Che si è fatta una grassa risata alle mie spalle.
Che ingiustizia.
Ora, io capisco e comprendo che si, quando si lavora nel turismo, è importante vedere e rendersi conto delle strutture che si vanno a proporre ai clienti. E’ fondamentale capire se quel tipo di camera piacerà o meno. Se lavoriamo con clientela pretenziosa e tendente allo scocciare, è bene passare subito ad hotel di una certa categoria, bypassando direttamente pensioni o 1-2 stelle. Pure certi 3. Ed il problema, da quando esiste internet, è che i clienti non si rendono conto di quel che prenotano. Guardano solo al prezzo e dicono "Oh, questo è economico, forniamo la nostra carta di credito!". Poi, quando arrivano qui, se ne vengono fuori che " Quest’albergo non mi piace! Rivoglio i soldi indietro!". L’agente di viaggio, per lo meno, capisce che tipo di persona ha davanti, e li indirizza nei posti a loro consoni.
Purtroppo questo tipo di figura professionale, causa internet, tende a sparire. Ma qualcuno ancora c’è. Resiste. Viaggiano per visionare strutture ricettive e le camere per la sua clientela. Il problema, come dicevo poc’anzi, è che anche alcuni di loro non hanno un’idea chiara e precisa di ciò che stanno cercando. Quindi si, gli facciamo vedere le camere perché ce lo chiedono, ma per noi portieri sono una totale perdita di tempo, perché ci rendiamo subito conto che tanto, qui, non prenoteranno mai.
Arrivano una mattina di sabato, quando siamo dietro a partenze, arrivi, prenotazioni. Quando cioè siamo nel pieno del lavoro e della frenesia. Chiedono di vedere delle camere per un evento che organizzeranno a Firenze in estate.
Lui è uno svedesone di mezza età: viso rubicondo, corpo massiccio e golfino paricollo fatto a mano con bandiera americana ricamata. Di questi tempi e per i prossimi 4 anni, la stars & stripes è più o meno vista come il vessillo del Reich, perciò, essendo svedese, decido che il tipo si chiamerà, da oggi e per sempre, Martin Vanger.
Lei, vent’anni di meno, provoca copiose perdite di bava maschile al suo passaggio. E non dico altro. Parla italiano con accento dell’est. Lo stesso tipo di donne che l’originale Martin Vanger uccideva nel sotterraneo della sua villa.
Li spediamo su con il facchino, che gli mostra alcune camere: singola, doppia standard ed una suite. Quando scendono esprimono soddisfazione per la suite. Lo sappiamo, abbiamo sofferto settimane di lavori rumorosissimi necessari per la realizzazione di una splendida camera nuova fiammante, ottenuta sacrificandone due standard. E’ un capolavoro, un vero amore. Sogno di dormirci pure io, magari un gorno me l'affitto e lo faccio (sarà curioso farmi il check-in ed il check-out). Ed al ceo del gruppo Vanger piace: la vuole. Chiede il costo per Agosto. Ma non sa dirmi una data precisa. Una cosa che odio, perché le tariffe ormai variano giorno per giorno. Se è lunedì, costa meno del sabato, no? Ma lui insiste. Ok, te la sei cercata. Così gli sparo un prezzo bello alto.
Sorpresa, gli va bene. Ma a quel punto rovina tutto uscendosene così:
-Me ne servono quaranta-
C-come?
-Quaranta camere. Quante ne ha, come questa?-
Ok, siamo al ridicolo. 40 camere. E’ chiaro che qualcosa non quadra. Questo ci fa perdere tempo.
-Beh, ne ho solo una, questa-
Stavolta è il suo turno, di rimanerci male. Potrei dirgli che in realtà ne ho ben due, di suite rinnovate grandi in quel modo, ma ne mancherebbero comunque 38 all’appello. Lascio perdere. Loro, delusi, escono. Ma la ragazza si blocca un momento e torna indietro.
-So che c’è grande albergo, vicino a Piazza Repubblica, dove si fermano sempre auto grandi, come Ferrari-
-Ah, si, il Savoy-
-Savoia?-
-Savoy. Con la Y finale-
-Ed è un 4 stelle?-
-5-
-Mmmmh…. Ok, porto lui a vedere-
Penso che tra il Savoy ed un semplice 3 stelle vicino alla stazione corre la stessa differenza che c’è tra la Settignanese ed il Barcellona; e che se avessero avuto fin da subito le idee più chiare, non avrebbero perso tempo loro e fatto perdere a noi.
Ma il peggio deve ancora venire.
Qualche ora dopo, mi trovo in auto con il resto della famiglia, direzione casa del cognato, dove ci aspetta la festa di compleanno di quest’ultimo. E mentre siamo in viaggio, quello splendore di mia moglie esordisce con questa domanda:
-Senti… ma ti sono venuti a trovare due pantegane (li chiama così, i clienti stracciamaroni) che chiedevano 40 camere per Agosto? Un nordico simpatico come un termale in trasferta ed una "sciampista" con lo stivale che arrivava al ginocchio?-
Lì per lì, rimango a bocca aperta. Senza aspettare la mia risposta, lei continua.
-Sono passati da me chiedendomi di fargli vedere delle camere, e malgrado al bancone avessi il mondo, li ho accontentati. Poi sono scesi e mi hanno tempestato di domande su costi ed altro, ed alla fine mi hanno chiesto del parcheggio, perché erano interessati a dei posti auto nel nostro garage. E lì mi ha detto che gliene servivano 40-
-40 posti auto!-
-E 40 camere. E dove lavoro io, come ben sai, non abbiamo così tante camere; e ci sono solo 4 posti auto-
-4 posti auto a condizione di avere 4 Smart. Ma 40 auto? Un’auto a camera? Perché non vengono in aereo?-
-MI ha detto che organizzano una gara di Rally in Toscana-
-Ed hanno intenzione di portare l’intera carovana nel centro di Firenze????-
-Solo per la visita della città, la gara la fanno fuori-
-E meno male! Ma comunque, 40 auto che in fila indiana arrivano fino al centro…. Se lo diciamo ai’Nardella, gli viene un colpo! Già ci sono i lavori della tranvia, poi c’è stato Lungarno Torrigiani… 40 auto da rally che girellano in fila indiana per San Lorenzo è un massacro!-
-E’ quello che dicevo anch’io. Comunque, dopo essere venuti da me, sono passati dal tuo albergo-
E lì mi blocco un attimo. C'è qualcosa che non mi torna.
-Ma... come... come fai a sapere che sono stati da noi DOPO che sono passati da te?-
-Perchè mi chiedevano suggerimenti su un hotel per loro, e mi pareva giusto che tu condividessi i miei patimenti-
Rimango così, a bocca aperta. Una cernia sul banco del pesce.
-Mi.... mi hai mandato le pantegane! Mi hai rifilato quelle sòle-
E lei ride. Ride! -Ihihih- alle mie spalle!. Faccio per dargli una manata sulla coscia.
-Ihihih. Ahi, bimbe, il babbo mi picchia!-
-Non picchiare la mamma!-
-Ho una buonissima ragione per farlo!-
-Sto guidando-
-Correrò il rischio-
-Mi faccio difendere da tuo cognato-
-Tuo fratello ti terrebbe ferma, così potrei menarti meglio-
-Ma, scusa, me lo chiedevano loro se conoscevo un albergo più grande-
-Eccerto, e li rifili a noi sapendo che erano una perdita di tempo. Tanto per farci ammattire-
-Un marito che si dica tale deve condividere gioie ed anche problemi con la moglie, hihihihi-
-Me li hai rifilati te! 10 minuti di tempo, mio e dei miei colleghi, buttati per sempre-
-Magari le camere le prendevano veramente, da voi-
-Si, e Trump realizzerà sul serio le sue promesse. Non so cosa mi trattenga da rimandarti a Pistoia-
-Non puoi bello, mi hai sposato. Io mi tengo la casa e tu torni da tua madre, ihihihihi-
E così, sono stato preso in giro dalla moglie. Che si è fatta una grassa risata alle mie spalle.
Che ingiustizia.
venerdì 11 novembre 2016
Quelli
che…
Quella
che, italiana, ti chiama il giorno stesso per dirti che non può venire e se gli
possiamo spostare la prenotazione alla settimana dopo o quella ancora perché “Ma
tanto a Firenze ci devo venire. Davvero”. Si, ed io sono Babbo Natale.
Quello
che, italiano, poichè viene spesso, lo tratti da cliente abituale e gli fai il
favore di non prendergli una garanzia (carta di credito o prepagamento). Ed il
giorno dell’arrivo lo si chiama. Non risponde.
Lo si richiama e costui balbetta che “eh… uh… non posso venire…” e chiamarci prima
per dircelo no, eh? Ma la colpa è mia che, come sempre da ingenuotto che sono, dò
fiducia quando non dovrei.
Quella
che, israeliana, all’arrivo di un pomeriggio inoltrato di un giorno di tutto completo,
chiede se può avere una camera con vista. “Please….”, con gli occhioni di Anne
Wilkes quando dice che vuole curare Paul Sheldon con amore e premura. Mi
spiace, ma sono al completo signora… “Please….” Se le dico che le camere con
vista sono già occupate, come faccio a… “Please…” Mi può chiedere please fino a
mezzanotte, ma se la camera non ce l’ho, significa che non ce l’ho. Questa è la
chiave della sua camera, primo piano. Lei la guarda, delusa, poi la prende e sale su. Senza
salutare.
Quello
che, indiano, all’arrivo dice che “ho letto su trippacacca che avete camere con
vista”, che è come dire “se mi date quella camera vi lascio la recensione”. Che
è quella cosa fastidiosissima. Il ricattino, come lo chiamo io. Senti un po': fai
cosa ti pare della tua vita e dei tuoi forum sociali. Non ce l’abbiamo, quella
camera. Già venduta. “Oh, ma questo non va bene”, fa lui serioso. A noi si. I
clienti in quelle camere hanno pagato di più. E lui zitto. Gnègnègnè.
Quella
che, cinese, si presenta a muso duro ad Ettore, sbraitando agitatissima e
sventolando un cellulare. Il mio collega facchino pensa che costei non riesca,
come tanti, a collegarsi con il wifi, ed invece quella gli mostra le scritte in
cinese sul telefono. Alla fine capimmo che voleva una coperta. Sarà difficile
capirlo, cara signora, se ci mostra “materasso” in ideogrammi.
Quello
che, cinese, arriva al bancone per il check-in, e lo mostra alla mia collega al
bancone il solito telefonino. Ora, al bancone, nel pomeriggio, si trova spesso
quella che noi chiamiamo “Signorina Rottelmeier”. La quale reagisce proprio
come quando si trova Heidi che ne combina una delle sue: va su tutte le furie.
Gli dice, in inglese, che lei il cinese non lo legge, e se ha una prenotazione
potrebbe dirgli il suo nome. Ed il cinese se ne esce parlando in italiano. Il
che rende ancora più furiosa la mia collega, trasformandola da Frau Rottelmeier
in Frau Blucher.
Quello
che, cinese, fa come dice il proverbio e mena la moglie senza motivo. E la
moglie replica. E lo fanno in camera, nei corridoi e giù alla reception, fino a
che non si rendono conto che sono in pigiama e li stanno osservando tutti, la
smettono e tornano di corsa in camera. E poi scendono vestiti normalmente belli
sorridenti, come se niente fosse successo. Io e la Kate eravamo allibiti.
Quella
che, russa, prenota una singola su [sito web], indicando la presenza di un bimbo
di zero anni. Che in realtà è una ragazza adolescente. E non vogliono pagare
per una doppia, perciò se ne vanno. E non possiamo addebitare niente perché la
carta che hanno usato era, chiaramente, senza soldi. La Kate era nerissima di rabbia.
Quella
che, americana ma originaria della Romania, prende in simpatia solo me, e vuole
parlare solo ed esclusivamente con me (ignorando in particolare la Georgie,
forse perché dello stesso paese d’origine, a volte la gente si vergogna delle
proprie radici) e mi tiene un’ora a cercare agenzie immobiliari perché vuole
comprare casa nella campagna toscana con il marito (una specie di Matusalemme,
ma più anziano). E poi la comprarono, una villa vicino a San Gimignano. Credo
che l’agente immobiliare stia ancora festeggiando a caviale e professioniste.
Ah, quando costei se ne usci che voleva partire due giorni prima della fine del
soggiorno, quando Georgie gli fece notare che la prenotazione era non
rimborsabile e già addebitata, se ne uscì urlando “Are you crazy?????”
Quelli
che, di ovunque, chiamano chiedendo se il terremoto si è sentito anche a
Firenze e “se si prevedono altre scosse”. Come se avessimo fatto il corso di
divinazione della professoressa Sibilla Cooman.
Quelli
che ti danno tutti questi piccoli fastidi.
Si
superano, certo.
Si va
avanti su tutto.
Ma sono
davvero dei “finger in the ass”.
venerdì 4 novembre 2016
Italiani!
L'ora delle decisioni irrevocabili è giunta!
Dimenticate, in maniera decisiva e totalitaria, l'idea, anche minima, di prenotare on line. Perchè non ne siete capaci, non ne siete idonei, non ne siete all'altezza, non capite neanche l'idea di "prendersi una risponsabilità, un dovere, un impegno", quando si effettua una prenotazione on line.
Specialmente per le cosidette "non rimborsabili".
Perchè tanto è inutile. Mai riuscirete a concepire, a comprendere, a realizzare che, si, qualsiasi cosa voi desideriate dalla vita, una volta cliccato su "Prenota" o "Procedi" o "Succhiami i soldi dalla carta, baby", voi avete acquistato un prodotto NON RIMBORSABILE. Il prossimo passo è IL SOGGIORNO, qualsiasi sia il luogo che avete scelto. Portebbe essere, come qui dove lavoro, un albergo di Firenze, oppure una stanza al motel della famiglia Bates (hanno delle doccie da urlo) od un B&B nel centro di Raqqa (che dev'essere molto economico, ultimamente), ma qualsiasi sia la struttura da voi scelta, selezionata e cliccata digitando i 16 magici numerini della vostra carta di credito (ed ovviamente i 4 della data di scadenza + i 3 sul retro), voi questo posto LO AVETE GIA' PAGATO. Non esiste un "Beh, dai, vediamo". Niente vediamo. Si parte e si va, punto.
Se non siete capaci a prendervi questa responsabilità, NON FATELO. NON CLICCATE SU "PRENOTA"! SIETE ANCORA IN TEMPO! Perchè le vostre titubanze, le vostre fisime, i vostri timori, per noi portieri sono solo una totale, completa ed assoluta perdita di tempo.
Prenotazione non rimborsabile. Appunto. Arriva. Mi appare sul sistema, in tutto il suo splendore. Si stampa e si va al pos a provare la carta. Ma.... BEEEEP. Transazione negata. La carta non va. Segnalazione della stessa su [sito web] (come direbbe Puffo Brontolone: "io odio [sito web]").
Dopo qualche minuto, il "genio della lampada", come diciamo io e mia moglie per questi tipi, chiama in albergo:
-Hotel ******** buonasera, come posso aiutarla?-
-Buonasera, sono xxxxxx, ho fatto una prenotazione, ma [sito web] mi dice che avete segnalato la carta come non valida-
-Si, lei ha fatto una prenotazione non rimborsabile, ma non è stato possibile procedere all'addebito, il pos ci ha dato transazione negata-
-Si, lo so. Quella è una carta apposita che uso per le prenotazione alberghiere. E' vuota, non ci sono soldi, COSI' POSSO FARE TUTTE LE PRENOTAZIONI CHE VOGLIO-
......(silenzio)
Sempre lui: -Pronto?-
-... Eh... uh....-
-Comunque pago in contanti all'arrivo-
-.... Si... certo...-
-Mi raccomando, mi tenga la camera-
E riattacca.
Credo di essere rimasto lì con la cornetta in mano che mandava un incessante tu-tu-tu per un paio di minuti, novella statuina appena arrivata dal museo Tussaud.
Io, portiere d'albergo, devo tenere una camera NON GARANTITA per te, mister X, senza la certezza che tu arrivi. Perchè potresti pure cambiare idea, che te ne frega, la carta è vuota, non ti posso prendere i soldi. E se non vieni, la camera resta vuota, invenduta. A te che importa del fatturato della mia azienda e, soprattutto, del mio mutuo. Hai bloccato una camera e se ti va, ci vai, altrimenti pazienza. In quel preciso momento, da qualche parte nel mondo, il sig Smith, o la Sig.ra Yakamura, o persino il Sig. Singhutakamal, potrebbero voler prenotare per la loro vacanza fiorentina, ma non trovano la camera perchè bloccata (per [sito web] la camera è venduta) da mister Stracciamaroni con le sue carte farlocche. Io voglio venderle, le camere, non tenerle a gradita disposizione del signorino che, se ci farà l'immenso, onorato, piacevolissimo onore di presentarsi all'abergo, ci renderà immensamente felici con il suo contante. Ma se arriva, appunto. Se.
Una volta ripresomi, in preda al furore più totale, chiamo [sito web], attendo la trentina di minuti necessari per parlare con un operatore (il tempo ci vuole alle strutture per parlare con [sito web], i clienti ci mettono 30 secondi perchè loro hanno il 100% di tutela e bisogno, noi lo 0%), con la musichetta di attesa che suona ininterrotta dal centralino tra la curiosità dei clienti che passano dal bancone, e finalmente, quando si degnano di rispondere, chiedo l'immediata cancellazione della prenotazione perchè la carta è farlocca.
All'operatore, ingleseparlante (è più facile trovare un operatore in questa lingua, che non in italiano, anche se i madrelingua inglesi sono rari come i Dodo) questa cosa non torna. A loro non torna mai, il loro imperativo è "non cancellare", così come per quelli di telefonia lo è "far approvare il contratto".
Mi metto a discutere con questo operatore che insiste, ostinatamente, a chiedere spiegazioni sul perchè dovrebbe cancellare questa prenotazione. In fondo il cliente potrebbe veramente venire. Ma io, per i suddetti motivi, insisto a mia volta: voglio vendere la camera a qualcuno che la comprerà con certezza. E' la legge del mercato, baby: tra chi mi compra la camera subito e chi mi dice forse, la camera va al primo.
E lui invece no, non vuole cancellare e pretende di tenermi una camera sul groppone. E lì mi incacchio come una bestia, e me ne vengo fuori, ma con estrema calma e senza urlare, così:
-Cancel the fu**ing reservation-
Silenzio. Poi -Ok, i will do it-
-Thank you-
E riattacchiamo.
Dopo qualche minuto arriva la cancellazione. Giustizia è fatta.
ps. una cosa simile è successa a mia moglie. Arriva la preno not ref. Va all'addebito e la cc non va. Chiama il numero e risponde il cliente, il quale, informato del problema dalla banconista, fa questa magnifica, splendida dichiarazione:
-Si, lo so, nella carta di sono pochi euro, credo una ventina, provi un pò a prendere quelli intanto, poi pago il resto all'arrivo-
E riattacca.
Ovviamente, superato il congelamento causa sorpresa, mia moglie ha segnalato la preno su [sito web] e poi, alla scadenza dei termini temporali, cancellato.
E che diamine!
L'ora delle decisioni irrevocabili è giunta!
Dimenticate, in maniera decisiva e totalitaria, l'idea, anche minima, di prenotare on line. Perchè non ne siete capaci, non ne siete idonei, non ne siete all'altezza, non capite neanche l'idea di "prendersi una risponsabilità, un dovere, un impegno", quando si effettua una prenotazione on line.
Specialmente per le cosidette "non rimborsabili".
Perchè tanto è inutile. Mai riuscirete a concepire, a comprendere, a realizzare che, si, qualsiasi cosa voi desideriate dalla vita, una volta cliccato su "Prenota" o "Procedi" o "Succhiami i soldi dalla carta, baby", voi avete acquistato un prodotto NON RIMBORSABILE. Il prossimo passo è IL SOGGIORNO, qualsiasi sia il luogo che avete scelto. Portebbe essere, come qui dove lavoro, un albergo di Firenze, oppure una stanza al motel della famiglia Bates (hanno delle doccie da urlo) od un B&B nel centro di Raqqa (che dev'essere molto economico, ultimamente), ma qualsiasi sia la struttura da voi scelta, selezionata e cliccata digitando i 16 magici numerini della vostra carta di credito (ed ovviamente i 4 della data di scadenza + i 3 sul retro), voi questo posto LO AVETE GIA' PAGATO. Non esiste un "Beh, dai, vediamo". Niente vediamo. Si parte e si va, punto.
Se non siete capaci a prendervi questa responsabilità, NON FATELO. NON CLICCATE SU "PRENOTA"! SIETE ANCORA IN TEMPO! Perchè le vostre titubanze, le vostre fisime, i vostri timori, per noi portieri sono solo una totale, completa ed assoluta perdita di tempo.
Prenotazione non rimborsabile. Appunto. Arriva. Mi appare sul sistema, in tutto il suo splendore. Si stampa e si va al pos a provare la carta. Ma.... BEEEEP. Transazione negata. La carta non va. Segnalazione della stessa su [sito web] (come direbbe Puffo Brontolone: "io odio [sito web]").
Dopo qualche minuto, il "genio della lampada", come diciamo io e mia moglie per questi tipi, chiama in albergo:
-Hotel ******** buonasera, come posso aiutarla?-
-Buonasera, sono xxxxxx, ho fatto una prenotazione, ma [sito web] mi dice che avete segnalato la carta come non valida-
-Si, lei ha fatto una prenotazione non rimborsabile, ma non è stato possibile procedere all'addebito, il pos ci ha dato transazione negata-
-Si, lo so. Quella è una carta apposita che uso per le prenotazione alberghiere. E' vuota, non ci sono soldi, COSI' POSSO FARE TUTTE LE PRENOTAZIONI CHE VOGLIO-
......(silenzio)
Sempre lui: -Pronto?-
-... Eh... uh....-
-Comunque pago in contanti all'arrivo-
-.... Si... certo...-
-Mi raccomando, mi tenga la camera-
E riattacca.
Credo di essere rimasto lì con la cornetta in mano che mandava un incessante tu-tu-tu per un paio di minuti, novella statuina appena arrivata dal museo Tussaud.
Io, portiere d'albergo, devo tenere una camera NON GARANTITA per te, mister X, senza la certezza che tu arrivi. Perchè potresti pure cambiare idea, che te ne frega, la carta è vuota, non ti posso prendere i soldi. E se non vieni, la camera resta vuota, invenduta. A te che importa del fatturato della mia azienda e, soprattutto, del mio mutuo. Hai bloccato una camera e se ti va, ci vai, altrimenti pazienza. In quel preciso momento, da qualche parte nel mondo, il sig Smith, o la Sig.ra Yakamura, o persino il Sig. Singhutakamal, potrebbero voler prenotare per la loro vacanza fiorentina, ma non trovano la camera perchè bloccata (per [sito web] la camera è venduta) da mister Stracciamaroni con le sue carte farlocche. Io voglio venderle, le camere, non tenerle a gradita disposizione del signorino che, se ci farà l'immenso, onorato, piacevolissimo onore di presentarsi all'abergo, ci renderà immensamente felici con il suo contante. Ma se arriva, appunto. Se.
Una volta ripresomi, in preda al furore più totale, chiamo [sito web], attendo la trentina di minuti necessari per parlare con un operatore (il tempo ci vuole alle strutture per parlare con [sito web], i clienti ci mettono 30 secondi perchè loro hanno il 100% di tutela e bisogno, noi lo 0%), con la musichetta di attesa che suona ininterrotta dal centralino tra la curiosità dei clienti che passano dal bancone, e finalmente, quando si degnano di rispondere, chiedo l'immediata cancellazione della prenotazione perchè la carta è farlocca.
All'operatore, ingleseparlante (è più facile trovare un operatore in questa lingua, che non in italiano, anche se i madrelingua inglesi sono rari come i Dodo) questa cosa non torna. A loro non torna mai, il loro imperativo è "non cancellare", così come per quelli di telefonia lo è "far approvare il contratto".
Mi metto a discutere con questo operatore che insiste, ostinatamente, a chiedere spiegazioni sul perchè dovrebbe cancellare questa prenotazione. In fondo il cliente potrebbe veramente venire. Ma io, per i suddetti motivi, insisto a mia volta: voglio vendere la camera a qualcuno che la comprerà con certezza. E' la legge del mercato, baby: tra chi mi compra la camera subito e chi mi dice forse, la camera va al primo.
E lui invece no, non vuole cancellare e pretende di tenermi una camera sul groppone. E lì mi incacchio come una bestia, e me ne vengo fuori, ma con estrema calma e senza urlare, così:
-Cancel the fu**ing reservation-
Silenzio. Poi -Ok, i will do it-
-Thank you-
E riattacchiamo.
Dopo qualche minuto arriva la cancellazione. Giustizia è fatta.
ps. una cosa simile è successa a mia moglie. Arriva la preno not ref. Va all'addebito e la cc non va. Chiama il numero e risponde il cliente, il quale, informato del problema dalla banconista, fa questa magnifica, splendida dichiarazione:
-Si, lo so, nella carta di sono pochi euro, credo una ventina, provi un pò a prendere quelli intanto, poi pago il resto all'arrivo-
E riattacca.
Ovviamente, superato il congelamento causa sorpresa, mia moglie ha segnalato la preno su [sito web] e poi, alla scadenza dei termini temporali, cancellato.
E che diamine!
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