Il problema, alla
fine, è sempre quello:
la gente,
semplicemente, non legge.
Posso capire che non
gli piacciano letture tipo A.J.Taylor, Preston e Liddell Hart; no, davvero, lo
capisco. Sul serio. Non è che siamo in molti, su questo pianeta, ad
interessarci di letture del genere. Effettivamente, molto pochi.
Per non parlare del
regolamento di World in Flames. Od anche solo di quello di Caylus.
Posso persino ad
arrivare a capire che a qualcuno possa non piacere Bryson. Anche se faccio fatica.
Molta fatica. Non amare Bryson significa essere analfabeti. O bischeri. E questo
è uno dei miei grandi riproveri verso i comunisti e la loro delirante mania di
alfabetizzare le masse. Sforzo inutile. E’ meglio sapere che qualcuno è
analfabeta, che scoprire, dopo, che è un bischero.
Solo che qui non si
parla di gusti letterari. Si parla di vita quotidiana.
E’ qui che sorge il
dramma.
Turno di notte,
arrivo alle ore 4.30.
Coppia del nord
italia.
Capita, di dover
arrivare a quest’ora. Ma la camera è pagata, per noi tutto ok. Check-in ed
eccovi le chiavi, potete salire in camera.
Visto che sono
arrivati a quest’ora, chiedono se possono dormire due ore in più rispetto all’orario
del check-out, le 10.
Le 10 lo dice la
cliente.
In realtà da noi il
check-out è a mezzogiorno.
-Ah, bene, allora
nessun problema-
Pare proprio di no.
Una cosa che fila liscia. E vai!
See, te piacerebbe.
Hanno l’auto.
Gli spiego il
problema dell’auto. Non possono lasciarmela davanti all’albergo. Non nel nostro
posto, delimitato dalle righe gialle (che paghiamo profumatamente al ren… no,
al nardella).
Mi possono lasciare
le chiavi e domani mattina chiamo il garage. E c’è il costo del garage da
pagare. Perché non è compreso nel costo della camera.
Sorpresa. Amara
sorpresa.
Nessuno ci aveva
detto niente.
Nessuno ci aveva
informati.
Mentre sto per
prendere la pratica della loro prenotazione e vedere qualche dei miei colleghi
ha mancato di scrivergli della questione garage (questione iperfondamentale, in
un albergo come questo) i clienti mi pongono questa strabiliante, ma più volte
sentita, ipotesi:
E se la lasciamo lì?
Gli spiego
pazientemente che non si può. Lo spazio serve anche agli altri clienti. Se uno
vuole partire e caricare i bagagli in auto, come fa? Quindi lo spazio deve
essere libero.
Ok, è vero che in
questo momento, nella strada, ci sono auto su auto. E’ sabato notte. Se ne
strabattono tutti della ztl e del permesso di parcheggio per residenti: la
gente viene qui e si dà al parcheggio selvaggio, tanto domani è domenica ed i
vigili dovrebbero dormirsela e fregarsene pure loro. Quindi gli spiego che, se
vuole, può fare questa manovra: parcheggia in altro punto della strada, anche
sulle strisce se gli va. Ma il nostro spazio deve essere libero.
Non sono affatto
contenti. Lui mi dice che viene da una città 3 volte Firenze, ed i costi non
sono così alti. Che il garage a tali prezzi è una follia e fa scappare i
turisti.
Mi verrebbe da
dirgli: magari. Ce ne sono troppi. Od almeno, ce ne sono troppi con l’auto.
Bastiamo già noi fiorentini, con l’auto, i turisti farebbero meglio ad usare il
treno.
Non posso dirgli una
cosa del genere, è ovvio. È indecoroso. Non si fa, semplicemente. Mi spiace, ma
questa è una città rinascimentale. Medioevale. I fiorentini di millenni fa
furono alquanto imprevidenti a costruire stradine così piccole e non prevedere
megaspazi con parcheggi. E’ così. Ci sono pochi garage, tutti privati e tutti
carissimi.
Sono molto, molto
scocciati. Dato che sono stanchi, vista l’ora, e non hanno voglia di cercare un
posto selvaggio altrove, mi lasciano le chiavi. Domani mattina chiamo il garage
ed un addetto verrà a prendere l’auto. Poi i clienti pagheranno al momento di
partire. Dopodichè salgono in camera.
Lasciato solo, nella
semioscurità in cui mi piace piombare in questo momento del turno di notte,
registro i nomi dei clienti sul programma, stampo la schedina di notifica ed
effettuo l’addebito. Poi prendo la pratica della prenotazione.
La copia del
bonifico della cliente.
La caparra.
La conferma della
prenotazione.
Gentile signora xxx
Siamo lieti di
confermaLe una camera blablabla
Al costo di
blablabla
Colazione blabla
“Per quanto riguarda il parcheggio, La
informiamo che siamo convenzionati con un garage privato situato vicino al
ns. hotel. Il costo varia da…”
Poi prosegue.
Tutte le
informazioni dettagliate. Su costi ed orari.
Ho semplicemente
copia-incollato.
“Nessuno di ha detto
niente.”
Ripeto: il dramma è
che la gente non legge.