domenica 24 luglio 2022

Noi umani abbiamo questa difficile differenza tra sfera privata e pubblica. Con la complessa collocazione del confine tra i due, soprattutto nel capire fino a dove l'interesse di tutti può entrare dentro la singola privacy. E sapere se ci si può intromettere nelle vite altrui, cosa che evitiamo quasi sempre perchè siamo la specie animale a cui piace usare la classica frase "fatti i ***** tuoi"

Mi arriva una telefonata, in albergo, dove mi chiedono di una cliente spagnola.

Dato che non vedo la chiave della camera alla reception, presumo che la signora sia dentro. Passo la chiamata.

Invece, dopo pochi secondi, la chiamata torna indietro sul centralino. Riprendo e dico, alla persona dall'altra parte, che, molto probabilmente, la cliente spagnola che sta cercando sia uscita con la chiave. Mi faccio lasciare un messaggio e lo metto in casella.

Il giorno dopo la signora spagnola scende con il compagno, e si lamenta che avessi fornito la sua presenza nell'albergo.

Pazientemente, dopo essermi scusato, le dico che a) nessun problema nel non riferire a nessuno che lei e il suo compagno sono alloggiati da noi, ma a patto di dirlo subito, al momento del check-in e b) noi abbiamo una responsabilità nei confronti della clientela e dobbiamo sapere se il cliente è in camera o meno, quindi se passiamo la chiamata è perchè potrebbe essere una comunicazione importante.

La cliente e il compagno capiscono. Effettivamente non l'avevano detto, al check-in, di voler mantenere il riserbo sulla loro presenza nell'albergo, e pensavano bastasse non lasciare la chiave. Per fortuna la persona che aveva chiamato era la madre, che voleva sincerarsi, come tutte le madri, che la figlia stesse bene, dato che aveva completamente staccato il cellulare. Prendo nota della sua richiesta di privacy assoluta, ricordandogli però che è abbastanza importante sapere, per questioni di responsabilità, conoscere il loro nome e sapere se sono dentro la struttura o meno.

Quindi non si sono arrabbiati e hanno capito. Il che non è poco, visto che la maggioranza dei clienti sono spesso particolarmente polemici, ma comunque è sempre un momento delicato: fin dove arriva la privacy del cliente e fino a dove si spinge la nostra responsabilità come albergatori?

mercoledì 20 luglio 2022

Sono sempre più convinto che noi italiani manchiamo totalmente di empatia. Di comprensione. Di supporto. E pazienza se poi ciò danneggia soprattutto sè stessi.

Due 17enni si recano, un tardo pomeriggio, a chiedere informazioni in un locale del centro. Il babbo di una di loro ha letto, attaccato alla vetrina, un cartello sulla ricerca di personale. Piuttosto che telefonare o mandare una mail, indicati sul cartello, le ragazze decidono di recarsi personalmente.

Vengono accolte da una donna che, dopo averle squadrate da capo a piedi manco fossero merci del mercato degli schiavi nell'Alabama dell'ottocento, esordisce con "guardate che qui si lavora, non ci si gira i pollici e non ci sono ferie"

Le due ragazze rimangono ammutolite. Se sono venute lì a chiedere informazioni su un posto di lavoro in un giorno di Luglio talmente caldo che neanche il Canto XIV dell'Inferno, sanno bene che ci sarebbe da lavorare per il resto dell'estate. Perchè questa cosa di partire in quarta in modo così duro?

Le tipa chiede la loro età, di dove sono e se stanno studiando; le due rispondono che hanno 17 anni, sono di Firenze e si, sono studentesse e stanno cercando qualcosa da fare prima del ritorno alle superiori.

Questo è tutto il colloquio. Estremamente informale. la tipa gli dice che se loro sono interessate, non dovrebbero fare altro che presentarsi il giorno dopo. Nient'altro. Neanche mostrare le mansioni, come è strutturato il locale, dove si trovano oggetti importanti come posate, tovaglie... niente di niente; magari chiedere, che so, se le due hanno esperienze precedenti -risposta affermativa, benchè brevi- e in particolare i loro nomi. Neanche gli ha chiesto come si chiamano.

Superfluo aggiungere che le due 17enni, particolarmente deluse, hanno lasciato perdere e deciso che passeranno il resto dell'estate a rilassarsi e accontentarsi della paghetta dei genitori, che ovviamente le supportano a pieno.

E tanto peggio per gli altri.

domenica 3 luglio 2022

Tanto lo sapevo, che prima o poi me lo avrebbero chiesto.

20 e passa anni di portiere d'albergo, benchè non notturno fisso, ma ancora nessun accenno. Ma ero sicuro, certo, convinto, che sarebbe capitata, quella domanda.

Ore una di notte. Rientrano in albergo 3 matrone italiche di età approssimativa sul giurassico, ma comunque ottimamente portati, con trucco non eccessivamente pesante e bei sorrisi che sono indizi di vita serena -e forse di voler continuare, tale vita-

E notevole cultura, almeno cinefila.

Suonano alla porta, accorro ad aprire ed entrano. Ricambiano il mio sorriso -benchè coperto dalla mascherina- e ringraziano la mia accoglienza. "Che bravo e gentile, questo portiere di notte" e io, ringalluzzito, giro attorno al bancone per prendere la loro chiave e consegnargliela.

E lì, la più giovanile delle tre pone questa -da me- tanto attesa domanda:

-Ma lei lo conosce il film "il portiere di notte"?-

-Ah, famosa pellicola di Liliana Cavani. Un piccolo capolavoro-

-Bravo, bravissimo!-

Poi si mettono a parlare tra loro, mentre si avviano verso l'ascensore, con le altre due che chiedono del film ma l'altra glissa un pò sulla trama. Anche perchè è ben diversa dalla storia di un portiere notturno a Firenze nel XXI secolo. Che magari ha pure le sue personali perversioni sessuali, ma proprio come quelle dei protagonisti, beh no, fino a lì non ci arriva. Anche perchè non mi ci vedrei bene, con la divisa che porta Dick Bogarde.

Però, per la Charlotte Rambling che si contorce con le bretelle sul seno nudo, potrei fare un'eccezione.

venerdì 1 luglio 2022

Il mostriciattolo è partito per la casa di campagna con le sue guardiane -le mie figlie- nell'auto del nonno delle stesse.

Superfluo aggiungere che la lamentela è iniziata subito, prima ancora di avviare l'auto. Poi, una volta arrivato su, si scatenerà nel giardino, ma intanto deve avviare la protesta carceraria.

Ingrato birbante, non sentirò la tua mancanza!