Tutto vero. Giuro, tutto assolutamente vero.
Arrivo in albergo per un turno domenicale pomeridiano che prevedo tranquillo e dedito più al ricontrollo prenotazioni, alla posta e al rispondere alle recensioni con lo streaming di Controradio in sottofondo.
Entro che la reception è superaffollata, una marea di gente che sembra la fila alla biglietteria di Lucca Games pre-covid fa e la mia collega, la Dolce Georgie al telefono, presumibilmente occupata. E preoccupata come l’omonimo personaggio del manga giapponese che uso come suo soprannome.
Di corsa, filo sul retro a depositare il giaccone e timbrare per accorrere in supporto, anche se nel frattempo lei ha riattaccato iniziando i check-in delle persone in -paziente, per fortuna, gli dei vi benedicano- attesa del loro turno. Ma non faccio a tempo neanche a salutarla che drin, suona il telefono.
Lei sposta appena lo sguardo verso di me e sussurra un flebile “preparati”. Ma non si è mai preparati, mai, anche con esperienza ventennale.
-Hotel ****** come posso aiutarl….”
“Siete dei gran maleducati!”
“Ehr….”
“Maleducati e pure cafoni!”
“Signora, potrebbe spiegar….”
“C’era un’altra persona al telefono, poco fa”
“Si, la mia colleg…”
“E’ stata una gran maleducata. Mi ha riattaccato in faccia”
“Signora, è cascata la linea. Però se insiste così, guardi che le riattacco anche io, non è il modo di comportarsi. Se mi spiega il problema posso provare ad aiutarl….”
“Lei come si chiama?”
“Luca”
“Io non parlo con lei, Luca, voglio parlare con il <nome direttore>”
“Come le ha spiegato la mia collega, oggi il direttore non c’è”
“No, siete voi che non volete che ci parli”
“Signora, le assicuro che non è così. Le passerei volentieri il direttore, ma oggi non c’è”
“Siete maleducati e pure bugiardi”
“Signora, la prego di moderare i termini. Siamo qui a lavorare e non è facile per noi. Io sono appena arrivato in turno, a sostituire la mia collega che, tra poco, va a riposare, visto che è qui dalla mattina. Abbiamo un sacco di persone al banco e facciamo del nostro meglio, ma deve capire che non è facile gestire tutti. Ci vuole pazienz…”
“No, voi non volete che prenoti. Non mi volete come cliente, e siete dei cafon….”
“Signora, le assicuro che vogliamo lei come tutti gli altri. E’ che purtroppo capita che ci arrivi tutto assieme, clienti al banco e telefonate, e non è una situazione agevole. Le chiedo per favore di stare calma e spiegarmi il problema, così posso provare ad aiutarla”
“No, lei HA PAURA che io parli con <nome direttore>”
“Non è affatto così. Può chiamare domani”
“A che ora?”
“Indicativamente la mattina fino alle 2 del pomeriggio”
“Quindi non mi ci vuol far parlare ora! Lei HA PAURA che io dica al direttore che siete dei maleduc….”
“Signora, glielo chiedo per favore, non insista con questo atteggiamento. Le giuro che se il direttore fosse qui glielo passerei volentieri. E’ che oggi ha il giorno libero”
“Ma com’è possibile? Qui da noi, nel BRESCIANO, i direttori LAVORANO 7 GIORNI SU 7!”
“Signora, con tutto il rispetto, è impossibile. Tutti abbiamo bisogno di uno o due giorni di riposo a settimana, pure i direttori”
“Ehr….. ma avrete un vice, no? DOVETE avere un vice”
“Signora, mi spiace, ma questo è un albergo semplice, non siamo un 5 stelle a Milano, Londra o Dubai con centinaia di camere. Non siamo così sofisticati. Un direttore e stop. Come le ho spiegato, facciamo il possibile per aiutare i nostri clienti, sia quelli già presenti in camera che quelli che vogliono prenotare, ma chiediamo anche pazienza. Capirà che se lei parte in quarta con offese, noi ci risentiamo un pochetto”
“Ma lei non vuole che parli con il direttore”
“Signora, le assicuro che se lei vuole, ci potrà parlare domani. Chiami verso le 10 e ce lo trova per certo. Nel frattempo, le ripeto che se vuole, posso aiutarla io, perché io sono in turno fino alle 23, ho la responsabilità della portineria e quindi non può che interfacciarsi con me”
“No, chiamo domani e parlo con <nome direttore>”
“Come desidera signora, come desidera”
“Comunque siete dei gran maleducati!”
E riattacca.
Volgo il mio sguardo, che dev’essere sull’allibito, verso la Dolce Georgie, che ha finito i check-in e mi guarda sconsolata. Poi ci mettiamo entrambi a ridere, perché nel frattempo lei ha mandato messaggi al direttore chiedendo lumi, e lui le ha risposto che non ha la più pallida idea di chi sia costei e come faccia a conoscere il suo nome, e spera che non richiami. Soprattutto, capire quale sia stato l’equivoco che ha generato la sua rabbia e il suo partire in quarta con tanta aggressività. Ce lo farà sapere.
Ps. Io e i miei colleghi, quando ci capitano questo tipo di persone, non diamo mai i nostri veri nomi. Ma devo dire che è un evento raro. La maggioranza dei clienti sono deliziosi e felici di stare in vacanza a Firenze <3
E’ che ogni tanto, il caso umano, capita.
E quello non te lo dimentichi.
pps: direttori d'albergo di Brescia: basta lavorare. Prendete un pò di ferie. :p