I montanari di quassù, prima che arrivasse la modernità, erano persone semplici. Duri, lavoratori, resi indomiti dalle asprezze del posto, anche allegri per la gioia di vivere in un luogo così speciale come solo le foreste casentinesi sanno essere, ma comunque semplici. Una semplicità che spesso sfociava nell'ingenuità.
Uno di costoro, moltissimi anni addietro, aveva imparato a leggere e scrivere. Si era appassionato in particolare ai grandi classici. Tant'è che ai 3 figli, tutti maschi, aveva assegnato gli impegnativi nomi di Omero, Virgilio e Dante.
Aveva sposato una ragazza del luogo. Una brava donna onesta e lavoratrice, ma molto semplice. Come la maggioranza dei compaesani, non sapeva leggere e scrivere. L'anomalia, se proprio dobbiamo trovarne una, era lui.
Dopo aver lavorato tutta l'estate al proprio podere e raccolto una discreta quantità di patate messe in cantina, il luogo più fresco della casa, e protette da dei teli, l'uomo aveva trovato un impiego stagionale in Maremma. Capitava spesso che, nella stagione invernale, quando in montagna si resta dentro casa, coccolati dal caldo del camino, molti montanari trovassero un lavoro nelle pianure: pastori, carbonai e "pinottolai", cioè raccattatori di pine per estrarne i pinoli.
Prima di partire, va alla bottega del paese per aprire un "conto" a favore della moglie. Come si faceva una volta, quando si diceva "segna" al negoziante. E poi saldare più in là, quando si riscuoteva il salario. Lui sarebbe passato a saldare quello che la moglie avrebbe preso. Comincia proprio lui, prendendo un bottiglione d'olio extravergine. La bottegaia segna sull'agenda. Lui porta la bottiglia a casa, saluta la famiglia e parte.
Quando torna in paese, al termine della stagione lavorativa, passa subito dalla bottega, visto che la corriera ferma proprio lì davanti. Per saldare il conto. Ma la bottegaia lo informa che, a parte quel bottiglione d'olio preso da lui, non c'è nient'altro da pagare: la moglie non è mai venuta in bottega.
Lui rimane sorpreso. Poi gli viene un sospetto. Paga l'olio, corre a casa e trova che la famiglia è decisamente più paffutella. Di una ciccina morbida e tenera. Tipica di chi si è nutrito, per mesi, di sole patate. Avendo la cantina colma dei dolci tuberi, la donna, nella sua semplicità, non riteneva necessario acquistare cibo diverso e variare la dieta: per tutto quel tempo, per sè e i figli, aveva cucinato solo ed esclusivamente patate.
Però condite con ottimo olio extravergine.
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