Sabato non mi sentivo bene. Avevo un doloretto al petto, dalla parte destra. Abbastanza all'interno. Lo avevo sentito bene già venerdì sera, nella posizione seduta del posto di guida dell'auto, soprattutto alle sterzate.
Dato che avevo anche un pò di mal di testa, il mio timore era che il mio organismo fosse stato assaltato dai covidi, i perfidi animaletti che possono annidiarsi ovunque. Neanche a pensarci, chiamo guardia medica prima e 118 dopo: vada al pronto soccorso. Sono le 13, le ragazze sono spaventate al massimo, ma sono grandi da affrontare la realtà e, soprattutto, di farsi la pasta da sole. Indosso l'armatura necessaria -visiera e guanti d'acciaio, come quello di Ash ne l'Armata delle Tenebre- e mi reco sul posto.
La mia prima idea è che mi sottopongano al tampone, e invece no. Almeno, i medici dicono che i sintomi sono troppo pochi. Mi fido perchè le uniche mie conoscenze mediche vengono dalle serie tv americane. A scans equivoci, faranno un controllo. Mi devono prelevare il sangue. Arterioso.
Me lo ricordo perchè dovetti sottopormi 30 anni fa, a tale esame, quando giocavo al pallone e le associazioni facevano controllare l'ossigenazione del sangue dei calciatori. E' molto più doloroso di quello in vena. Il dottore è bravo, ma ho una soglia del dolore bassissima, mi mette ko anche Ray -il gatto- cosa che fa anche molto spesso. Per farla breve, patisco. Mentre lui si rimette al pc a digitare informazioni su di me, mi alzo dalla sedia e mi accosto al lettino. Mi risveglio poco dopo che sia lui che l'infermiera mi tengono i piedi verso l'alto.
Vengo appoggiato su una barella e lì, benchè abbia proprio sui miei occhi le luci del corridoio e oda chiaramente un vecchio lamentarsi continuamente, mi assopisco. Poi mi trasfericono in un reparto.
Sono sottoposto a: elettrocardiogramma, radiografia, ecografia, ulteriore analisi del sangue perchè ho i globuli bianchi un pò alti, quindi ancora siringa -stavolta in vena- e "farfallina". Secondo svenimento, ma almeno sono già disteso. Via con un "millino" di flebo.
Seconda ecografia. Poi secondo millino di flebo.
Non voglio prolungarmi oltre. Sono entrato alle 13 e uscito alle 20. Ma mi hanno controllato ovunque. Rigirato come un calzino. Spiegato bene le procedure. Domandato tutto quello che avevo fatto nei giorni prima. Alla fine è venuto fuori che dovevo aver patito il giorno prima, quando ero andato in centro a portare i vecchi libri scolastici delle ragazze per vedere di rivenderli come usato, ed erano particolarmente pesi. Quindi un dolore da sforzo, benchè avessi comunque qualche valore sballato. Hanno preferito controllare bene. Insomma, mi sono sentito davvero curato. E poi avevo intorno delle belle dottoressine e infermiere.
Mi sento solo in dovere di ringraziarle.
Però non mi bucate più, se ricapito lì. Piuttosto sopprimetemi, ma non fatemi più soffrire.
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