La gente, a volte, ti sorprende con poco.
In uno dei 3 supermercati a cui vado a fare la spesa, di
tanto in tanto, danno dei buoni omaggio. Utilizzabili solo per pochi giorni.
Li ottengo e li uso. Ovviamente sono fatti per forzare la
clientela ad andare lì, per l’acquisto di saponi e detersivi -oltre a
banalissimo cibo- e con me funziona, dato che altrimenti cambio spesso e
volentieri.
Ma dato che mi tocca convivere con altri 3 bipedi, oltre a
un mostriciattolo peloso dai colori improbabili, e che tutti e 4 richiedono e
divorano pietanze succulente da me cucinate (“Babbo, vogliamo la carbonara” “E
io voglio i croccantini, schnell, los!”) devo comunque tornare al supermercato.
Riempito il carrello, arrivo alla cassa automatica e passo
la macchinetta sul lettore. Quando sento una voce provenire dalla mia destra.
“Tenga, lo vuole?”
Mi volto e mi vedo sventolare, davanti agli occhi, un buono
omaggio.
“Ci avanza, non possiamo usarlo. E oggi è l’ultimo giorno,
domani scadono”
“Io…. La ringrazio…”
“Beh, sono solo 5 euro. E poi tanto, avremmo dovuto buttarlo”
“Non so che dire”
Questa coppia giovane osserva la mia espressione sorpresa e
probabilmente un po' stupida -anzi, senza il probabilmente- per qualche
secondo, poi lei mi dice solo:
“Passi un buon Natale”
E sorridendo, spingono il loro carrello verso l’uscita.
In quel momento avrei voluto tornare agli anni ’50. Perché avrei
sicuramente indossato un cappello a tesa larga. Che mi sarei tolto.
E con Satchmo in sottofondo.
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