Certe storie non so
proprio come definirle.
Sono eventi che mi
lasciano, a dir poco, sconcertato. Semplicemente, lascio fare il buon
senso e cerco di comprenderne la logica brutale. E non sempre ci
riesco. Effettivamente, quasi mai.
Turno di domenica
mattina, hotel pieno il sabato notte, quindi mattinata di partenze.Due camere, due
coppie di italiani del nord sulla settantina. Scende la prima camera,
check-out e si siedono sul divano davanti alla hall; apparentemente
simpatici e tranquilli, sono contenti del soggiorno. Lui sfoggia due
baffoni modello manubrio, che fanno pandan con la nuova guerra di
Crimea: il ritorno dell'ottocento. Purtroppo la parte peggiore, cioè
tutto ma senza l'impressionismo.
Come d'uopo tra
maschi italici dai 5 anni in su, il discorso verte subito sull'arte
pedatoria, e comincia bene: ci augura la miglior sorte nello scontro
con colei-che-non-può-essere-nominata (sapete già come è andata a
finire, purtroppo non è mai come nelle favole: Harry Potter è stato
ucciso da Voldemarotta). Si lamenta della sua squadra, il milan,
sconfitto nell'incontro del sabato sera. Ed ha già un responsabile:
-Eh... certo...
anche quel negher, lì...”
Non ci vuole molto a
capire di chi sta parlando.
Ok, non è che sia
particolarmente simpatico neanche a me (a dire il vero è proprio la
squadra in cui milita che non mi è simpatica, ma non posso
dirglielo. Sono un portiere fiorentino molto professionale), e provo
a rammentare che, in fondo, un paio d'anni fa, sfondò la porta dei
crucchi (che è sempre un bel piacere). Ma lui tira giù il carico da
11:
-E' che la nazionale
dovrebbe essere composta solo da italiani-
Rimango un po'
interdetto da cotanta affermazione, e lì per lì mi viene da
ribattere semplicemente che:
-Beh, siamo in un
mondo libero-
E quello se ne viene
fuori con una definizione tirata fuori direttamente dal ministero del
minculpop:
-Ehhhh... non
dovrebbe esserlo-
Firenze, Italia,
1814.
A pensarci bene si
dovrebbe togliere il mille e lasciare l'ottocentoquattordici.
Duecento anni fa il Granducato era già più avanti.
Quasi quasi ai
prossimi mondiali tifo per la Germania di Mario Gomezze.
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