Lascia
che ti spieghi come funziona.
Non
starò a fare tante prediche. O lanciarti futili maledizioni. A che
servirebbe? Ti scavi già la fossa da solo.
Sarò
semplice.
Ti
farò un esempio pratico.
5
mesi fa, alta stagione.
Sai
com'è l'alta stagione? E' tanto, tantissimo lavoro.
Sono
40 e più arrivi e partenze. Ogni giorno. Sono una cinquantina di
prenotazioni da inserire. Sono una dozzina o più di caparre da fare.
Sono le spiegazioni da dare ai clienti su dove si trovano gli Uffizi
rispetto all'hotel, centinaia di volte a dire la stessa cosa, a fare
le stesse x sulle piantine, tutti i giorni, e non mi pesa per niente,
perchè so benissimo che al cliente che ho davanti è la prima volta,
e non vede l'ora di sapere dov'è il museo per eccellenza del
pianeta. Sono mesi che si programma questa visita, si chiami esso
Chen, o Smith, o Yamasa, o Gomez (come mi garba questo cognome! Ma
dimolto!)
Con
tutto quel che avevo da fare, entrò questa ragazzetta americana.
Vent'anni neanche, canotta, pantaloncino corto ed infradito, come
solo loro osano vestirsi; ci sono solo due categorie di umani che
usano questo abbigliamento su questo quadrante stellare: i maschi
mediterranei coatti e le ragazzette americane. Ebbene, lo sai cosa mi
disse costei? Queste, testuali parole:
-Hello,
bongiorn, i know you are working, i'm so sorry to bother you, and i
know i'm not a guest of the hotel, but i really need a restroom-
Lo
so che stai ridendo della pronuncia yankee del nostro buongiorno, ma
pensaci un attimo: costei si scusò del disturbo. Si scusò di
chiedermi una cosa di cui sapeva di non avere diritto. Soprattutto
disse il buongiorno.
A
te sembra una sciocchezza?
Ti
assicuro che non è così.
Ripetiamo
la tua sequenza.
Ti
presenti martedì pomeriggio. Febbraio. Giorno di bassa.
Io
la odio, la bassa.
Perchè
se è vero che in alta finisco le 8 ore di turno distrutto dalla
stanchezza, mi sento contento per il lavoro che ho svolto, per i
clienti che ho servito, per il dovere che ho compiuto e la pagnotta
che mi sono guadagnato. Soprattutto, sono contento quando questi
clienti rientrano e mi dicono “What a great city you have!”
In
bassa no. In bassa controllo la posta ogni 3 secondi per vedere se
entrano prenotazioni, e poter almeno stampare ed inserire quelle.
Perchè una volta svolto il poco lavoro che ho, non c'è altro da
fare, e, credimi, fare solo da guardiano, per un portiere, è
frustrante.
E
mentre attendo che il tempo passi, magari scrivendo un po' di
hiragana,
o la coniugazione del verbo joder,
tanto per non perdere l'abitudine, tu apri la porta.
Ora,
a prescindere dal tuo abbigliamento che è, come eufemisticamente
direbbero su feudalesimo e libertà, “male in arnese”, tu non
entri; te ne rimani lì sul portone, facendo entrare il fresco della
Firenze di febbraio perchè stai fumando, e qualcuno potrebbe anche
pensare che sei intelligente a non entrare in un locale con la
sigaretta nel pieno esercizio delle sue funzioni, cioè bruciare.
Solo
che poi te ne esci con questa locuzione:
-Che
mi fai usare il bagno? Dai!-
Con
quell'abbigliamento devastante e quell'atteggiamento strafottente che
saresti perfetto a Las Vegas ed in compagnia di Raoul Duke e del
Dottor Gonzo. Peccato che invece siamo a Firenze ed hai beccato me, a
cui piace l'educazione ed il rispetto del prossimo.
Ti
rendi conto che c'è una profonda differenza tra quel che mi chiese
la ragazzetta yankee a Settembre e tu martedì scorso, vero? Lo
capisci che se lei ha avuto il permesso di andare nel bagno della
hall ad espletare i suoi bisogni corporali e tu no è perchè lei ha
mostrato una gentilezza ed una cordialità che tu non hai ancora
appreso, benchè abbiate praticamente la stessa età? Ora comprendi
il perchè ti inserirei immediatamente nella lista detta “persone
da avviare urgentemente alla rieducazione” dell'NKVD, si?
Quindi
è perfettamente inutile che ti arrabbi ed insisti “Dai, mi
scappa!”, arrogante e maleducato, quando ti dico di no e ti
rimbalzo ai bagni pubblici della stazione, dove se sei fortunato
trovi pure “lo comodo giaciglio pe lo riposo de le stanche membra”.
Nel medioevo morivano di fame e si scannavano come bestie, ma almeno
erano molto più educati di te.
Massì,
mandami pure a quel paese, come hai gridato quando te ne sei andato
via; tanto di qui non sei passato. Il paese dove ti manderei io,
ripeto, si chiama Siberia. In un vagone piombato. Sola andata.
E'
così che funziona.
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