L'italia
è il paese dove si può fare tutto.
I
camionisti, varcato il Brennero, si danno alla pazza gioia, novelli
Vettel alla guida di una Red Bull su un circuito di formula uno.
Colui
che riempie i forzieri svizzeri è visto come un eroe del popolo.
“Oceano”
e “Nathan Falco” non sono considerati nomi di strambi personaggi
di Rat-Man, ma veri nomi da dare a veri bambini.
Presentarsi
al lavoro, timbrare, ed andare a fare la spesa è il punto massimo
della propria carriera lavorativa.
Lamentarsi
di ricevere “solo” un vitalizio da 4mila euri al mese è un atto
formale a cui si sottopongono tutti. Tutti quelli che lo ricevono,
ovviamente, ma con il profondo consenso del resto del paese. Che lo
considera “diritto acquisito”.
Quindi
perchè stupirsi se gli stranieri si adattano e fanno allegramente
ciò che nei loro paesi è furiosamente proibito?
E
caliamo un velo pietoso sui “tifosi” olandesi.
Mezzanotte,
due settimane fa. Devo togliere i paletti con catenella dalla strada.
Quelli che servono a delimitare il nostro posto auto. Ovviamente,
davanti all'albergo, ci parcheggerà subito qualcuno perchè, come
dicevo prima, le strisce gialle non sono considerate. C'è un posto
auto? Lo so occupa, è chiaro. Le regole vengono usate al posto della
carta igenica.
E
purtroppo i paletti vanno tolti perchè, nottetempo, qualsiasi
oggetto lasciato in giro diventa preda del primo strunz che passa.
E
mentre sto per entrare in hotel con i paletti, odo un gruppo di
ragazzi cantare.
Normalmente
la considero un fatto normale. Diamine, ovunque, nella penisola, un
branco di ragazzi che canta a squarciagola in piena notte
sbattendosene della presenza di persone intende a dormire, è
considerato un fatto normale. Alla fine uno si assuefa alle
infrazioni, leggere o pesanti che siano.
In
quel caso no.
Lo
so che è banale fare sempre il solito esempio, ma è così:
Hermione, con un Pietrificus,
non
potrebbe fare un lavoro migliore. Mazinga Z, con il raggio
congelante, neanche.
Ho
visto troppe volte “La battaglia dei giganti” e gli episodi di
Girls und Panzer per non riconoscerla.
Qualcuno
sta cantando Panzerlied.
E
come mi volto, decisamente allibito, vedo avanzare lungo la via un 5
ragazzi giovani, dell'età giusta giusta per essere menati senza si
debba essere condannati per lesioni su minore, che cantano
allegramente l'inno dei carristi tedeschi. Consapevoli che in questo
paese il reato di apologia del fascismo è una barzelletta, quando se
avessero canticchiato lo stesso pezzo in crucconia, da un qualsiasi
angolo sarebbe sputato un pulotto che si avrebbe malmenati,
incaprettati e sbattuti in una cella per qualche mese. Cosa che
sarebbe successa non solo per aver cantato una canzone del periodo
nazi, ma pure per aver disturbato la quiete pubblica.
Poi
si fermano davanti a me, ed uno di loro, benchè decisamente sul
brillo, mi chiede, con un discreto inglese, dove si trova una certa
birreria. E mentre mi chiedo come faccia un 18enne tedesco a
conoscere questo posto a Firenze, gli do l'indicazione, molto
semplice:
“Straight”
“Cool!
Thank you!”
E
poi ripartono tutti e 5 urlando parole crucche e ridendo
sguaiatamente.
Varoufakis
c'ha ragione: non gli si deve rendere neanche un centesimo.
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