venerdì 22 gennaio 2016

Se vivi in un altro paese, è normale sbagliare termini linguistici. Sono stato preso in giro per il mio modo di parlare sbagliato in Irlanda, Francia e Giappone. Soprattutto in quest'ultimo. Ma vabbè, ero un esordiente della lingua, e ci ridevo sopra.
In effetti, ci ridevano in parecchi. Specialmente i nipponici quando scrivevo あげんきinvece di おげんき(a voi può sembrare un errore minimo, ma c'è chi ci ha riso per un pomeriggio intero).
Poi c'è chi vive qui da un decennio ed ancora la nostra lingua ha grosse difficoltà a parlarlo. Ed allora le risate me le faccio io.


Al lavoro è tornata la Betty, cameriera nigeriana, da noi soprannominata “scendiluce”.
Le cameriere, quando entrano in una camera per le pulizie, accendono la luce infilando una speciale chiave in una piccola ed apposita presa accanto all'interruttore generale. Solo che in passato alcune di queste prese davano problemi, e le ragazze dovevano chiamarci al ricevimento affinchè gli dessimo luce noi, dal basso.
La Betty, quando entrava in una di queste camere, ci chiamava al centralino; come noi rispondevamo -Ricevimento, come posso aiutarla?- lei replicava così:
-Mi scendi luce?-
-Accendi la luce, Betty. Si dice “accendi”-
-Si, tu scendi luce per favore?-
-Ma certo Betty-
-Grazie-
Dato che lavora come cameriera da ormai diversi anni, e praticamente da altrettanti chiamava da quelle 3-4 camere del suo piano che avevano quel problema di accensione luce, ne abbiamo dedotto che non abbia una gran voglia di impegnarsi nello studio dell'italiano, e che a casa si parli solo ed esclusivamente dialetto yoroba. Si spera ci si impegnino un po' di più le sue figlie. Poco fa ho detto “rientrata” al lavoro perchè è stata via alcuni mesi per quella condizione tutta femminile chiamata maternità.
Passò un paio di giorni prima a trovarci, con la nuova arrivata, che se la dormiva in una specie di marsupio stile africano: una tunica che avvolge la piccola e la tiene sulla schiena della mamma. Mi piace pensare che sia così affinchè la mamma faccia da scudo alla figlia, nel caso incocciasse in un leone mentre passeggia in mezzo alla savana.
Abbiate pazienza, di tanto in tanto spunta fuori il mio lato di italiota ignorantone gentista, a cui piace immaginarsi tutto ciò che è in Africa come Hic sunt leonis, ed al massimo, da laggiù, arrivino centrali difensivi o venditori ambulanti. In questo sono rimasto al palo come molti concittadini che oggigiorno vanno vestiti con stravaganti felpe verdi (mi piacerebbe ce ne fosse una con scritto “Ank-Morpok”. La prenderei pure fosse verde. Ma dubito che chi indossa certe felpe conosca mondo disco).
Non divaghiamo inutilmente. Vi basti sapere che la piccola era uno splendore. Come diceva la Monica, altra collega cameriera, “sembra di porcellana”. E non potevo trovare termini migliori.
La Betty, dicevo, è rientrata dalla maternità e tornata al suo lavoro di pulizia cammere e rifacimento letti, e ci chiama dai telefoni delle camere quando c'è qualche problema o cose che noi dobbiamo sapere e/o riferire ai facchini affinchè intervengano. Ad esempio:
-C'è acqua bagno no va via- Traduzione: “Si è intasato il lavandino e l'acqua non scende nello scarico”.
-Qui cliente lascia cose- Traduzione: “Il cliente ha lasciato degli oggetti (indumenti, caricabatterie, ecc) in camera”
-C'è cliente ha spesa- Traduzione: “Il cliente ha lasciato cibi e/o bevande varie nel frigobar della camera”. Nel 90% dei casi sono prodotti aperti, e seguono la via del cestino, ma se sono ancora sigillati li dobbiamo conservare nel bar. Almeno fino alla scadenza.
-Qui tenda giù terra- Traduzione: “Si è staccata la tenda dalla finestra”. Il facchino sale su a rimetterla.
-Qui toglie letto bimbo- Traduzione: “C'è da togliere una culla”.
Poi l'ultima, non molto tempo fa; squilla il centralino e rispondo al solito modo:
-Ricevimento, buongiorno-
E la Betty, dall'altra parte del filo, mi risponde così:
-Qui cliente lascia agnello-
.
-Co-come Betty? Non ho capito-
-Qui cliente lascia agnello. Agnello- Ripete anche un po' puntigliosamente.
Nel nostro albergo, oltre alle bestie a due zampe, accettiamo anche quella a 4. Cani, gatti, ricordo un bellissimo furetto che la padrona mi lasciò prendere, e che si divertì a salirmi sulle spalle e la testa, e leccarmi tutto. Ma un agnello, me lo ricorderei, se l'avessi visto.
-Non... non riesco a capire, Betty. Come agnello?-
-Si! Agnello. Tu mette dito-
.
-Anello, Betty! Anello!-
-Si! Che detto io? Agnello! Tu manda facchino prendere agnello- Ribadisce lei prima di riattaccare.
Sono convinto che la mia risata l'abbia sentita anche lei dalla camera.
ps. Il facchino mi portò giù l'anello. Prendo la pratica del cliente, partito un paio d'ore prima, e bingo!, c'è il cellulare. Mi ha ringraziato calorosamente, affermando che siamo grandi professionisti. Anche se poi non l'ha scritto su internet come pure aveva promesso di fare. Pazienza, va bene anche così; una buona azione non è tale, se poi ci vuole pure la conferma scritta.



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