Quel che dà fastidio, al lavoratore alberghiero, non sono i clienti scorbutici che non rispondono al sorriso del portere, ed al buongiorno/buonasera, qualsiasi sia la lingua in cui parlano
Non sono i clienti che chiedono continuamente informazioni inutili come gli orari per gli Uffizi ben sapendo che non ci andranno mai perchè non vogliono aspettare in coda due ore e non vogliono spendere il supplemento per una prenotazione che gli permetta di saltarla, quella coda.
Non è la signora napoletana che, al check-out, mi fa "Certo, però, il Viola porta male" e mi lascia di sasso. Fino a che non replico "In Giappone è un grande colore" "Ma qui siamo in Italia" "Lo so, è molto triste. Ma io tiferò Giappone sempre e comunque, anche quando gioca contro l'Italia" e la lascio di sasso io.
Non sono le clienti che "I wanna a bigga' room" con quel tono da "Io i marò li metterei dentro e getterei la chiave"; signora, lei e le sue amiche, laggiù da Mombay, avete prenotato una quadrupla e noi vi abbiamo dato una quadrupla. Non ci sono camere più grandi: è davvero la più grande. Ma la prossima volta vi dò una singola, così se me la chiedete più grande avrete una buona ragione per farlo
Ma tutto ciò, come dicevo, non ci disturba; perchè c'è di peggio.
Ultima camera, una singola. A pochi minuti dallo staccare dal lavoro e tornare a casina, entra una not ref (per i non lavoratori d'albergo, è una non rimborsabile). Vai, facciamo anche questa e completiamo, yeah! Uno ci sente, quando vende tutto. Sul serio. E' vero che, vendite o no, il nostro stipendio rimane invariato, ma siamo comunque lavoratori che devono compiere il proprio dovere, come bravi soldatini.
Direte voi: certo, è facile fare il completo con internet ed i sabati di ponte del 25 Aprile. E' come avere l'arbitro a favore, puoi pure vincere 5 scudetti di fila, in quel modo. Provaci a fare il completo il martedì 19 Dicembre, se ti riesce! Lo so, avete ragione. Tant'è che ricordo meglio di quando, benchè non riusciì a fare il completo, vendetti comunque 20 camere in un intero pomeriggio (anche lì vincevo facile a causa di un tremendo sciopero ferroviario). Un continuo di clienti che entravano a chiedere camere e, ricevuta risposta affermativa e prezzo, subito mi allungavano passaporti e carta di credito. Una soddisfazione, sul serio. Mi sentivo Vardy che scarica nella porta dello United.
In ogni caso, alle 17.00 e pochi minuti prima di staccare (facevo un 9-17, appunto), entra da internet una non rimborsabile per l'ultima camera disponibile della giornata, una singola, appunto, perchè era l'unica libera e di conseguenza l'unica in vendita ovunque. Splendido, magnifico, sublime. Stampo la prenotazione e mi fiondo al bancone per l'addebito sulla carta di cre...
Mmmmh.... nome cinese.... sta a vedere che....
ma no, dai, perchè penso sempre male? E' not ref per oggi, prenotata via telefonino pochi minuti fa, probabilmente questo cliente è alla stazione, e sicuramente la carta sarà buona e carica di sold...
Biiiip. Transazione rifiutata.
E' questo, come dicevo, che dà fastidio al lavoratore alberghiero. E' la perdita di tempo a cui ci costringono i clienti che prenotano con carte di credito vuote. Perchè dobbiamo segnalare la prenotazione sul sistema, cancellarla e rimettere in vendita la camera. Non vogliamo rischiare di tenerla invenduta. Non ci piace "averla sul groppone", come si dice in questi casi, in gergo. E' il nostro lavoro, vendere camere. E questi clienti ci costringono a lavoro extra.
Mentre sto mentalmente lanciando strali verso il miliardo e mezzo di mangiaTibet a tradimento, ecco che entrano.
No, non ho sbagliato a scrivere, così come voi non avete sbagliato a leggere: entrano, terza persona plurale.
Si presentano al bancone due cinesotte. Grandi che devono aver ingurgitato la fornitura annuale di involtini primavera di tutta Pechino, o del macrolotto di Prato. Ed una di costoro mi presenta il cellulare.
Con la prenotazione.
Ora, fossi stato cattivo, avrei dovuto chiedergli il pagamento. Subito, immediato, senza se e senza ma. Perchè ha prenotato una camera non rimborsable e la carta non va, quindi fuori un'altra carta valida od il contante. Schnell, los loooos!
Invece no. Gli chiedo cosa cercavano, e viene fuori quel che mi aspettavo.
Avevano prenotato una camera singola sperando di starci in due. Che il portiere chiudesse un occhio. Al limite fargli pagare un sovaprezzo ma dargli la singola. Per entrambe. Il classico modo di aggirare le regole. Farsele da sè. In questo, in Cina e paesi limitrofi, sono imbattibili, roba che a Napoli sono ancora in lega Pro.
No. E' l'unica risposta che posso dargli. La singola è per una ed una sola persona, non potete starci in due. E la cosa non gli piace per niente. Si innervosiscono, si agitano, si arrabbiano. Anche nel loro stentatissimo inglese, fanno ben capire che vogliono, anzi, pretendono, la singola per entrambe. Poi, se ne viene fuori con queste -tradotte- parole:
-Io non pago per una cosa che non ho-
-Lei non paga comunque, la carta è senza soldi-
-Lo so, ho un'altra carta per pagare-
-Allora mi paga la camera ma, essendo singola, ci sta una sola persona. La sua amica se la cerca altrove-
E ci rimane di sasso.
Poi si riprende e torna alla carica, ma ormai il disgusto ha preso il sopravvento sulla mia persona. E quando mi ripete che non vuole pagare se non possono stare in due in camera, mi viene spontaneo sparare -non tradotto- così:
-I will cancel the fuckin' reservation, goodbay-
Ma lo dico così veloce che non capisce. Se ne vanno, con il risentimento di chi crede di essere nel giusto, e portandosi dietro le loro ciccie, i trolley e le carte di credito farlocche. Ed il tempo perso dal sottoscritto.
Mi fiondo nel retro, deciso a cancellare. Dovrei aspettare le 18 per farlo (il maledetto [sito web] vuole così) e quindi lasciare il compito a Maurizio che ha il 15-23 al bancone (io avevo un 9-17), ma non ho nessuna voglia di tenere, per un'ora, una camera in sospeso a causa di due strunz che non vogliono seguire le regole. Tantopiù che se al bancone si affollano clienti a fare check-in o chiedere informazioni, il Mauri potrebbe non avere il tempo di fare tutto quel lavoro, e quindi la prenotazione resterebbe "in essere" per ulteriori minuti. E in quei minuti qualcuno potrebbe andare su internet a cercare la camera, e non comprarla a noi perchè tutti i siti web dicono che siamo al completo. Perciò chiamo subito [sito web] ed attendo in linea.
Mi aspetto, come sento di solito, la voce abbastanza squillante di chi pensa che, oggi giorno, pure lavorare in un call center sia comunque un lavoro dignitoso.
Invece mi risponde una voce scazzata, da schiavo telefonico che non si vergogna di apparire tale, e mostrare questa professione con quel che realmente è: appena un pelo sopra al tirare pietre angolari per piramidi, zappare nell'Europa del trecento tra un'espidemia di peste e l'altra, o l'assemblare smartphone nei sobborghi inquinati di Quanzhou.
Gli fornisco il numero di prenotazione chiedendogli di cancellarla. Mi chiede il perchè e glielo dico: perchè la carta di credito è vuota, e quindi mi raccomando: cancellate l'account della cinese, o continuerà a prenotare altrove con questo sistema a dir poco truffaldino.
-Mmmmh, sisi, certo, lo facciamo- con lo stesso tono di "Si, ricostruiremo tutto il centro dell'Aquila in meno di un anno, contateci"
Il giramento è ai massimi livelli. Ma almeno la cancellazione arriva, e rimetto in vendita la camera. Però, a parte questo, si trattò di mezz'ora buttata nel cesso. Anche se i miei capi me la pagano, è comunque buttata nel cesso.
Lieto fine: timbro e saluto Maurizio. La mattina dopo lo ritrovo al bancone, per il turno di domenica, e mi dà il lieto fine:
-Singola venduta! ieri sera, abbiamo fatto il completo!-
Alla facciaccia delle cinesotte!
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