Si parte malissimo:
"Ciao papi!"
Si parte malissimo perchè a Firenze non c'è niente di peggio che sentirsi chiamare "papi".
Noi abbiamo creato questa lingua. Noi siamo i geniali ideatori di un linguaggio forte, profondo, elevato. Noi siamo capaci di scrivere, in questa parlata, lunghissimi poemi solo per mandare all'inferno chi ci sta antipatico.
Conseguentemente a ciò, scoprire che la propria prole usa termini che potrebbero passare solo ed esclusivamente sotto l'etichetta di "blasfemia" e portare direttamente al rogo su pira appositamente allestita sotto Palazzo Vecchio, è qualcosa di devastante. Una sconfitta cocente, peggio che essere derubati di meritati scudetti e coppe uefa.
"Babbo! Ti impongo di usare termini appropriati e consoni!"
"Certamente, papi!"
E ride.
La fulmino con lo sguardo di Carrie, mentre sono intento nel rito italico della preparazione della sacra macchinetta del caffè, anche se più che per via orale dovrei assumerlo direttamente in vena, avendo dormito solo 5 ore stamani dopo un turno di notte devastante e in attesa di un ulteriore turno il 24. Con eventi che, con calma, mi metterò a scrivere in momenti successivi. Forse. Se mi riprendo.
Cosa niente affatto probabile.
"Orsù dunque, quale evento porta la dilei signorina, tra poco tredicenne (sabato, nda) presso questa parte della nostra magione a proferir termini cotanto scandalosi?"
"Non ho capito niente"
"Normale anzichenò"
"Devo studiare storia"
"Ah, la mia materia preferita. Hai scelto con saggezza"
"Non è che ci fosse molto altro da scegliere: mamma la odia e Gaia è ferma ai romani"
"Che stasera pugnano contro li vili angli"
"Eh?"
"Stasera c'è Roma - Liverpool"
"E tu per chi tifi?"
"Tapioca come foss'antani"
"Non mi fare quel personaggio e parla chiaro"
"La partita non mi interessa. Noi Anfield Road lo espugnammo dieci anni fa."
"E ora la Fiorentina come va?"
"Sabato abbiamo battuto colei-che-non-deve-essere-nominata, risultato storico"
"La Fiorentina femminile"
"In linea teorica, abbiamo vinto anche con quella maschile. Su rigore"
"Ok, ma ora devo fare storia. Sono alla rivoluzione francese"
"I giacobini avevano ragione e terrore o no, la rivoluzione fu una cosa giusta"
"Papi, non mi parlare sempre difficile"
"E' una canzone. Andiamo avanti"
"Ecco, è meglio. Mi devi aiutare perchè ho sempre avuto difficoltà con le date"
"Qual'è l'evento culminante della rivoluzione?"
"La presa della Bastiglia"
"Avvenuta il..."
"14 Luglio 1789"
"E quale personaggio storico è morto nella battaglia?"
"Lady Oscar!"
Ridiamo. Come due scemi.
"Sai tutto, in che altro modo ti potrei aiutare?"
"Dai, devo ripassare! Sono 10 pagine: l'assemblea degli stati generali, il comitato di salute pubblica...."
"Il mio organo statale preferito dopo il Politburo. Ok, bevo questo caffè e andiamo di là"
"Senti, una domanda...."
"Sono qui apposta"
"Ma in Francia, il 14 Luglio.... è festa nazionale?"
"Ovviamente"
"E quindi hanno festa durante le vacanze estive? I ragazzi francesi non possono neanche stare a casa perchè la scuola è comunque chiusa?"
"Proprio così"
"Ma sono proprio bischeri! Non potevano far la rivoluzione quando c'era scuola?"
"Sono francesi, gli girano, i giornali che svolazzano... mica come noi, che la festa nazionale l'abbiamo domani"
"E siamo liberi!"
"Si, domani tutti noi più i vostri zii, tutti in gita"
"Ma tu hai la notte in albergo"
"Stanotte, ma non domani. Guida mamma. Sarò un pò cotto, ma me la faccio andar bene lo stesso"
E niente, mi abbraccia. Manca poco mi fa cadere il caffè, ma pazienza. Ci stava anche.
Oggi mi andava così. Scusate. La prossima volta torno a scrivere di storie d'albergo.
Buona liberazione a tutti.
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