Quando scappa, scappa.
E non c'è nessuno, durante il 23-7, a coprirti al bancone. Uno straccio di collega che risponda al telefono, che dia, o riceva, una chiave, che parli e fornisca informazioni alla clientela.
Ci sei solo ed esclusivamente tu, portiere di notte.
Ma hai il vantaggio che tutti dormono.
Quindi chiudi tutto, cassa e portone d'ingresso, e corri di corsa nel bagno.
Ahimè, Murphy aveva ragione: se sei seduto sulla tazza, qualcuno suonerà.
Perciò ti pulisciti in fretta e furia (e qui siamo come in Francia: niente bidè. Ne usufruirai solo al tuo ritorno a casa. Odio questa cosa, mi sento un sudicione tutta la notte, ma non si può fare altrimenti), rimbocchi la camicia nel pantaloni, riaggiusti la cravatta, ti lavi le mani con abbondante dose di sapone e intanto il tipo là fuori si attacca al campanello fisso, un drin continuo che è una martellata nel cervello. "Emiliano dice tutto, gringo", basta che la smetti.
Accorro al ricevimento, ma capisco subito che non è un cliente di rientro dalle folli notti fiorentine.
Rallento nel vedere, di là dal vetro del portone d'ingresso, questo essere informe, pessima copia di un Ceccherini però, per quanto incredibile, ben più brutto. Con una t-shirt che l'ultima volta che venne lavata Franco Cerri faceva ancora la pubblicità in ammollo.
E con una simpatia che neanche i crucchi in divisa militare. Perchè ha la mano chiusa a pugno. E la agita in maniera inequivocabile.
Non sono mai stato uno sveglione; ci arrivo tardi, a capire le cose. A comprendere che esistono persone, in questo mondo, che devi respingere assolutamente, metodo salviniano, perchè anche pochi secondi possono essere devastanti, e ti rimarranno in testa per tutta la vita. A distruggerti la mente. A tormentarti l'animo. E costui è uno di questi. Ma visto che sono un bischero di primaria grandezza, in luogo di salutarlo con la mano e dargli un bel "ciaone" come meriterebbe, infilo la chiave nella toppa e apro.
E lui esordisce così:
-Eri a farti una se**, eh?-
-Ma veramente....-
-Sisi, lo so, eri a mast*****i-
-No, guarda, io....-
-Senti, lascia perdere, dammmi una Sanbuca, piuttosto-
Reagire. Contrattaccare immediatamente. Farsi muro, diventare impenetrabile. Ordine numero 227: non un passo indietro.
-No-
-Ma dai, una Sambuca, lo so che ce l'hai! Sei l'unico aper...-
-Guarda- Indico verso l'esterno -Cosa vedi?-
-Cosa vedo... una via di'ca**o, drogati, immigrati di m....-
-No, caro, là c'è il mondo!-
-E a me che ca**o me ne freg...-
-Proprio così, il mondo intero, e io te ne faccio dono. Un intero pianeta di classe M....-
-Ma piantala con le ha**ate!-
-...dove sarai libero di muoverti a tuo piacimento. Ovunque, pensa!-
-T'ho solo chiesto una Sambuca! Te la pago, eh! Quanti ca**o ne vuoi, di questi euro...-
-Vai! Prenditi il mondo e tutto quello che c'è dentro, come Tony Montana. E questa è una grande citazione, sappilo-
-Le ha**ate, ecco cosa dici te, solo le ha**ate! Lo sai hosa tu sei te? Tu sei....-
(Se mi chiama "Biondo" e mi fa quella citazione, gliela offro la Sambuca, giuro! Ma non ci arriva, è troppo imbecille, per conoscerla)
-...uno stronzo, ecco cosa sei! Torna dentro a farti la se**, stronzo!-
E continua a infamarmi per tutta la via, mentre io lo saluto con un non poco sarcastico "Ciao grande!" e poi richiudo a chiave.
Ma con la consapevolezza che prima o poi ne busco. Parecchie.
Però la soddisfazione di prenderlo in giro, chiunque sia, non me la toglierà.
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