giovedì 1 aprile 2021

 Il sergente Hartmann di Novoli.

Ancora in zona arancione, decido di fare una passeggiata verso le Cascine.

In cuffia, "Ai ai ai ai where do we go now...."

Where do I go, dove sto andando? Tenendo bene la distanza da tutti quelli che incrocio e con le mie due mascherine indosso, arrivo all'Indiano e torno indietro dall'altra parte del Mugnone, passando vicino al centro ippico e poi dietro via Baracca.

Lì ci sono dei campi dello sport preferito dai maschi italici : la palla rotolante.

E mentre passeggio lì vicino, sotto al sole ormai primaverile, godendomi momenti di solitudine, gran rock in cuffia e paziente -parecchia- attesa del bonifico della cig e dell'antidoto al veleno, sento delle urla belluine provenire dai campi. Che quasi sovrasta la musica.

Vedo questo tipo, alto si e no 1 metro e mezzo e gonfio di muscoli che neanche Jason Stahtam. Lo ribattezzo, istintivamente, Mastro Lindo. Giusto per dare l'idea.

Premo il bottone per fermare la musica, e immediatamente mi arrivano, nelle orecchie, una serie di sacramentazioni che mi dicono che lì, ora, è stato definitivamente dichiarato finito il cristianesimo e aperta una nuova religione basata su un misto di satanismo, paganesimo e adorazione di Ctuhulu. E che è meglio non riportare.

"VOI DOVETE VENIRE IN ORARIO, CAPITO CA**O? DOVETE RISPETTARE L'ORARIO DI ALLENAMENTO! SE SI COMINCIA ALLE 4, VOI ALLE 3 E MEZZO SIETE QUI!! E ALLE 4 SI COMINCIA AD ALLENARSI! IVAN, MUSTAFA', CHE CA**O AVETE DA RIDERE? EH? NON C'E'UN CA**O DA RIDERE!!!"

Ivan e Mustafà, ovviamente due ragazzetti con i colori della pelle totalmente diversi, vengono ca**iati di brutto. E così tutti gli altri. In silenzio, sotto i riproveri di Mastro Lindo, i ragazzi si dispongono lungo la linea di fondo, si siedono, incrociano le gambe e alzano le mani in alto. Quando il mister ha finito di urlare prende il fischietto e al segnale i ragazzetti scattano in piedi e corrono dall'altra parte del campo.

Però, malgrado l'ira dell'allenatore, è bello tutto ciò. Cioè, non per i ragazzetti, ma per il mio ricordo. Mi riporta a quando ero io, di quell'età, a correre su e giù per il campo alla disperata ricerca di un pallone che non sapevo proprio trattare bene -non avevo ancora scoperto la mia "final destination", la vocazione a stare tra i pali- ma c'era comunque la passione dello stare in gruppo e del condividere l'amore per il gioco del calcio.

Finita la zona rossa, voglio ripassare di lì, per vedere se Ivan e Mustafà, che ormai ho ribattezzato Joker e Biancaneve, faranno ancora arrabbiare Mastro Lindo.

Forza ragazzi, non mollate. Credeteci. Sognate. Come sognavo io alla vostra età di avere un giorno il 10 di Antognoni, che compie gli anni oggi. E pazienza se sono rimasto a livello amatoriale. Avevo comunque la possibilità.

E non è poco.

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