Ormai sono arrivato alla conclusione che il vero problema, in italia, non sono i politici. Non solo loro, almeno.
Il vero problema sono tutti i suoi abitanti. Gli italiani. Siamo tutti noi.
Noi, perchè è bene cominciare a usare la prima persona plurale.
a) una ragazza, in una scuola, non viene in classe per un paio di giorni. Poi manda un messaggio ai compagni: "Domani torno. Ho avuto un pò di febbre"
La domanda, degli altri ragazzi, è ovviamente logica e lampante: "Il tampone è negativo?"
Risposta da non crederci: "Non l'ho fatto, era una frescata"
Frescata? Hai i sintomi, chi ti dice che tu non abbia contratto il morbo? E torni in classe? Ma sei fuori?
Risultato logico e ovvio: nessun genitore ha mandato i suoi figli in classe il giorno dopo.
La cosa incredibile è che la famiglia si lamentava che gli sarebbe toccato spendere 70 € per un tampone! A parte che per una cosa del genere sarebbe doveroso, se fai la richiesta al medico e si passa per la asl non costa niente! Ma vi fa così fatica sbattervi per sapere della vostra salute?
b) in una scuola media viene la asl a fare tamponi a tutti i ragazzi.
Alcuni genitori scrivono che non lo faranno fare ai propri figli.
Io ero letteralmente allibito. E' solo un tampone! Non stiamo parlando di un salasso, o di darsi volontari per assaltare le trincee austroungariche! E' un tampone! Pagato dal ssn, cioè tutti noi. No, niente da fare. Rifiutano anche di far fare un controllo ai figli.
c) vigile urbano in centro a Firenze.
Il vigile, nel suo giro, si trova di fronte mamma e figlia senza mascherina.
Il vigile, ormai non più sorpreso del modo di comportarsi di queste persone, invita le due donne a indossarla. Al che quella vecchia se ne viene fuori, tutta arrogante, che "Io non me la metto!"
Dopo un pò di discussioni, il vigile si fa giustamente prendere dal menefreghismo, e gli dice quel che pensa: "Signore, fate quel che vi pare, basta che non vi veda mai più. Mi sono stancato di persone come voi, che non seguono le regole"
Ovviamente il vigile usa termini decisamente più coloriti. Le donne fanno le stizzite per la "maleducazione", anche se poi si rimettono la mascherina. Almeno quella.
Io -e il vigile- ci saremmo sinceramente stancati di queste persone ignoranti ed egoiste. Tutto ciò è il risultato di un popolo che non ha a cuore il prossimo. Perchè usare determinati strumenti, fare i doverosi controlli e sbattersi un minimo significa non tanto proteggere sè stessi, quanto proteggere gli altri. Ecco, il problema di noi -sottolineo ancora NOI- è che non ce ne importa un fico secco del prossimo. Chiunque esso sia. Pensiamo solo a noi stessi come singole persone, al nostro puro edonismo, alle nostre fisime che non vanno oltre alle mura domestiche. Al nostro piccolo orticello.
Veramente, certe volte vorrei che l'Italia tornasse al 1348. Quando circolava la peste bubbonica, 80% di probabilità di decesso, e se le guardie de lo libero comune ti trovavano per strada non c'era la semplice multa, ma un colpo di picca. E quindi tutti zitti a obbedire. Invece oggi, che non ci sono le guardie armate a reprimere i moti di protesta, ci dobbiamo comportare come se ci fossero. Vediamo imposizioni ovunque, quando basterebbe il buon senso.
Ecco, sono giunto alla conclusione che problema di tutto non siano le regole o le autorità che le impongono.
Il problema siamo noi italiani. Come popolo. Come persone.
Non ne stiamo uscendo per niente bene.
mah, senti : vivo in francia, lavoro per una ditta giapponese e ho moglie cinese.
RispondiEliminaa onor del vero non mi sembra che poi noi italiani siamo cosi' diversi dagli altri.
Di sicuro non cosi' miseri come ci dipingiamo , anzi forse e' proprio questo il problema, ci si dipinge con tanti difetti per trovare una scusante.
Ecco , quello che ci frega forse e' il confronto con la sconfitta: se non va bene alla prima non ci si riprova piu'.