Tanto lo sapevo, che prima o poi me lo avrebbero chiesto.
20 e passa anni di portiere d'albergo, benchè non notturno fisso, ma ancora nessun accenno. Ma ero sicuro, certo, convinto, che sarebbe capitata, quella domanda.
Ore una di notte. Rientrano in albergo 3 matrone italiche di età approssimativa sul giurassico, ma comunque ottimamente portati, con trucco non eccessivamente pesante e bei sorrisi che sono indizi di vita serena -e forse di voler continuare, tale vita-
E notevole cultura, almeno cinefila.
Suonano alla porta, accorro ad aprire ed entrano. Ricambiano il mio sorriso -benchè coperto dalla mascherina- e ringraziano la mia accoglienza. "Che bravo e gentile, questo portiere di notte" e io, ringalluzzito, giro attorno al bancone per prendere la loro chiave e consegnargliela.
E lì, la più giovanile delle tre pone questa -da me- tanto attesa domanda:
-Ma lei lo conosce il film "il portiere di notte"?-
-Ah, famosa pellicola di Liliana Cavani. Un piccolo capolavoro-
-Bravo, bravissimo!-
Poi si mettono a parlare tra loro, mentre si avviano verso l'ascensore, con le altre due che chiedono del film ma l'altra glissa un pò sulla trama. Anche perchè è ben diversa dalla storia di un portiere notturno a Firenze nel XXI secolo. Che magari ha pure le sue personali perversioni sessuali, ma proprio come quelle dei protagonisti, beh no, fino a lì non ci arriva. Anche perchè non mi ci vedrei bene, con la divisa che porta Dick Bogarde.
Però, per la Charlotte Rambling che si contorce con le bretelle sul seno nudo, potrei fare un'eccezione.
Portiere d'albergo. Vorace lettore. Scrittore a tempo perso. Giocatore da tavolo. Nemico di un gatto. Depresso cronico. Attendo l'arrivo dei Vogon o, in subordine, il ritorno di Vladimir Ilic Ulianov.
domenica 3 luglio 2022
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