Finlandesi,
vent'anni.
Lei:
capelli biondo platino, svariati pezzi di metallo attaccati in più
parti del viso e sguardo sbarazzino da “prendo il traghetto
Helsinki-Tallin e ritorno 3 volte a settimana”.
Lui:
Praticamente uguale, solo 30 centimetri in più.
Rientrano
alle 3 di notte. Barcollando vistosamente.
-Where
can we find a bar?-
Quelle
poche parole alzarono la gradazione alcolica dell'aria attorno al
ricevimento. Di un 467%.
Non
glielo dico che abbiamo un bar. Stavolta no, basta.
-Everything
closed now. Sorry-
Sguardi
da eliminazione dalla coppa italia.
-But...
don't you have a bar?- ed indica il retro, nell'oscurità profonda.
Sei
furbo, hai già visto le bottiglie sugli scaffali. Ma stavolta sono
deciso: basta. Se stai male, ci rimetto io. Giustamente, oserei dire.
-You
already drink enough-
Lo
so che farei perdere del fatturato alla ditta, ma c'è un limite a
tutto. Questi ragazzi il limite l'hanno superato. Dimorto. E' l'ora
d'abbozzalla, almeno per stanotte.
E
sembrano capirla. Si guardano ed annuiscono, parlando in finnico. Poi
mi chiedono dove possono trovare da mangiare, ed escono per andare
nell'unico posto della città: i panini tondi che sponsorizzano
l'expo, una kermesse il cui tema è il buon cibo, il che dice molte
cose sulla qualità di tale evento. Ok, la fame è fame. La fame
chimica, direbbe uno che conosco.
Quando
rientrano, dopo aver preso la chiave, lui mi fa:
-We
took your advice: no more drink for tonight-
-Bravi!-
E ci diamo il cinque.
ps.
per un'oretta buona l'aria attorno al bancone sapeva di alcool e
frittura.
Bravo!!! Sia per la fermezza che...... per la concisa e precisa etica che tiente anche te lontano dall'Expo. Tutti mi dicono "non ci andrai????? Ma vale comunque la pena visitarla!". Prego.... vi lascio il mio posto! Il concetto di base sarebbe molto, ma molto bello. Ma poi ci sono la solita ipocrisia e il solito interesse che vanno in conflitto con il principio. Peccato.
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