“Resisti! Oggi è
venerdì!” e sotto, la figura di Snoopy che balla.
“Odio il lunedì”
E sotto, la faccia di Charlie Brown triste.
Sono toscano,
quindi non posso dirlo chiaramente, ma sappiate che, quando leggo
'sta roba su feisbukke, partono una serie di maledizioni che Gesù
bambino non piange; si incacchia come una bestia, e si prepara a
tornare sulla terra ma stavolta pesantemente armato. Per cercarmi.
Sono un portiere
d'albergo, un posto aperto h24, 365 giorni l'anno. La mia settimana
lavorativa comincia il venerdì. Sabato e domenica sono normali
giorni lavorativi. Il mio fine settimana sono il lunedì ed il
giovedì.
Ma questa storia
comincia un martedì.
Un martedì arriva
lui.
Australiano
Quarantenne dai
modi melliflui, sbarbato e curato con mega zaino e l'espressione da
“Ma come, non era rigore? A noi lo danno sempre” quando uno con
la maglia a strisce cade in area e l'arbitro non fischia; entra in
albergo dichiarando che siamo aperti su [sito web] con una camera
singola a xx a notte. Dove xx sta per “tariffa incredibilmente e
scandalosamente bassa”.
Panico
Terrore
Raccapriccio
Ma che ca**o dice?
Mezz'ora di
ricerche, mezz'ora a capire da dove venisse fuori la tariffa che
afferma di vedere su internet. Ce la mostra anche. E' vero. Ma com'è
possibile? Impazziamo per capire, ci scervelliamo, giriamo tutti i
siti web in tre, mentre lui dice “io prenoto da qui”. Ma no,
aspetta un attimo, facci controllare come sia possibile. E lui
insiste, anche un po' piccato: se siete su internet a questi prezzi,
vuol dire che è possibile, come fate a non saperlo voi?
Allora gli chiedo
di mostrarmi ancora il sito internet.
Sicuro e fiducioso
di sé, come Napoleone che “Dai, andiamo! Una volta a Mosca, i
russi s'arrendono e s'è vinto”, allunga la mano e mette il suo
telefono a mezzo centimetro dalla mia faccia.
E lì vedo, bene e
meglio, la realtà.
Lo so che sono
ripetitivo, ma appoggio i gomiti sul bancone e mi metto la mano sulla
faccia. Facepalm totale.
L'australiano
guardava i prezzi in sterline inglesi. Che al cambio, danno molti più
euro.
Ovviamente lo
abbiamo mandato a quel paese in 3.
Ci rimane anche un
po' male. Voleva cogliere in fallo i dipendenti alberghieri e farla
franca. Avere una tariffa agevolata che scova solo e soltanto lui.
Fava, ecco cosa sei. Te ed anche io che mi faccio prendere dal panico
e non ragiono davanti all'imprevisto.
Ovviamente, prende
la camera al prezzo che gli avevo fatto io al bancone all'inizio,
quando era entrato in albergo a chiedere informazioni. Prezzo
comunque leggermente più basso di quello che vedeva (tradotto in
euro, ovviamente) perchè privo di commissioni a [sito web].
Paga e sale. Nel
pomeriggio scende. E lì comincia il calvario.
Vuole andare a
Siena e San Gimignano. Ora, per Siena non ci sono troppi problemi.
Un'ora di bus e ci arrivi. Costo contenuto e visiti la città del
Palio. San Gimignano, aimè, è un altro discorso. Ci si arriva con
il bus ma si deve cambiare nella ridente cittadina di Poggibonsi. Che
a molti turisti, per qualche misteriosa ed oscura ragione che, devo
ammettere, non ho mai approfondito, non ha mai offerto grandi
attrattive.
Se te la vuoi
vedere (San Gimignano, intendo) ti tocca sorbirti un'ora e mezzo di
viaggio all'andata ed altrettanti al ritorno. Non è che sia il
massimo, ma tant'è.
Per fare in
fretta, ci sono due modi:
a)il tour
organizzato. Costa un po' e non sei solo, ma in un gruppo anche
numeroso di turisti in un bus bello grosso, ma almeno questo bus è
completamente dedicato alla visita delle due cittadine, con tanto di
guida che parla la tua lingua. Ha pure la sosta in una fattoria nel
mezzo del Chianti con tanto di degustazione. Ok, d'accordo, è
vinaccio che io trovo per pochi centesimi al supermercato, ma è
compreso nel prezzo del tour. Parti la mattina alle 8 e torni la sera
per l'ora di cena. Sei qui a decine di migliaia di chilometri dal tuo
paese, quando ti ricapita? Paga 'sti euri e fatti il biglietto,
domattina fai colazione e via, a vedere luoghi meravigliosi (sono un
fiorentino poco campanilista, per me Siena rimane un capolavoro. Vi
voglio un monte di bene, ragazzi, anche con la vostra fissazione per
i cavalli. E spero sia solo per vederli correre...).
b)moto a noleggio.
Noleggiati uno scooterone e domani mattina parti all'avventura. La
difficoltà maggiore è uscire dalla città (e soprattutto
rientrarci), ma se ti dà tanto fastidio l'idea del viaggio
organizzato e l'essere intruppato con altri turisti inglese-parlanti,
spendendo un po' di più ti prendi un grosso scooter e vai per conto
tuo. Oppure una Smart, fai un po' come ti pare, ma le opportunità ce
l'hai. Queste sono le due scelte per vedere le due cittadine del
Chianti. Oppure, se vuoi spendere di meno, scegli il bus normale e
vai a vederne solo una, di queste cittadine, ma mettendoci un sacco
di tempo. Ma in fondo, anche viaggiare su un normale bus di linea,
mischiato con gli indigeni, ha il suo fascino.
Ma l'australiano
non è un tipo che sceglie. Lui, purtroppo per me, era il tipo iper
indeciso. E gli iper indecisi sono terribili. Sono quelli che non
sanno cosa fare; vuoi perchè hanno paura di sbagliare a prendere una
decisione in luogo di un'altra, vuoi perchè afflitti da una certa
tirchieria, vuoi perchè il loro cervello gli dice così, decidono
di.... non decidere.
4 ore. Non sto
scherzando. L'australiano se ne resta 4 ore sul divano davanti alla
hall a pensare cosa fare. Non vuole andare in un tour perchè costa
ed è intruppato. Non vuole noleggiare un mezzo perchè costa ed ha
paura a guidare in Italia (qui una certa ragione gliela dò), non
vuole passare 3 ore in bus, e pure cambiarlo in luoghi sconosciuti,
per arrivare e tornare da una cittadina.... alla fine decide di non
decidere, appunto. Non fa niente. Dopo 4 ore a pensarci, mi smolla
sul bancone i depliant dei tour ed esce. E non lo vidi tornare in
albergo perchè il mio turno, di lì a poco, ebbe termine.
Dopo quel martedì
pomeridiano, avevo due giorni liberi, mercoledì e giovedì, è
quello il mio fine settimana (ad essere proprio formali, sarei libero
lunedì e giovedì, cioè ho i liberi “spezzati”. Una mia scelta,
tengo a precisarlo, ma quel mercoledì lo presi di ferie), così
rientrai al lavoro il venerdì, appunto, per un altro turno
pomeridiano; il classico 15-23 quando, verso le 18, torna lui.
Era restato tre
notti, mar-mer-gio, ed il venerdì mattina, dopo aver sbrigato le
formalità del check-out, aveva lasciato il bagaglio nel nostro
stanzino-deposito. E se ne era andato in giro per la città. E'
tranquillo, sorridente, sereno.... stai a vedere che alla fine una
decisione l'ha presa, ed a vedere Siena e/o San Gimignano c'è stato.
E mi viene la malaugurata idea di chiederglielo.
Non c'era stato.
3 giorni qui a
Firenze, a spasso per la città. Ok, va bene, Firenze offre
tantissimo da vedere. Sarai stato agli Uffizi, all'Accademia...
Non era stato
neanche lì. Troppa coda e troppo caro per una prenotazione che gli
permettesse di aggirare la suddetta coda.
Io lì, a bocca
aperta mentre mi diceva queste cose. Non riuscivo a non pensare: ma
che ci sei venuto a fare? Ok, hai contribuito ai nostri stipendi con
un soggiorno di 3 notti, fantastico, magnifico... e non sei neanche
andato a vedere i musei? Facevi prima a startene a Sydney e farci un
bonifico.
E poi si rimette a
sedere sul divano della hall per decidere, ancora una volta, che fare
della sua vita. Ha ancora una decina di giorni della sua vacanza in
Italia, prima di rientrare in Uk e dà lì ripartire per la terra dei
canguri. Di questi 10 giorni, 5 sono completamente dedicati a Venezia
(lì era proprio sicuro di sé, aveva già il biglietto del treno),
ma che fare nei restanti giorni?
-Potrei andare a
Siena....- Ok, va bene Siena. Ti trovi un albergo lì, una singoletta
come quella che hai occupato da noi per 3 giorni, e giri Siena.
Pazienza per San Gimignano, ma Siena vale la pena. Poi se ne viene
fuori che deve vedere anche Pisa. Ma come, non sei stato a Pisa? I
pisani hanno costruito la Torre più stupefacente di questo quadrante
stellare, e tu te la perdi?
Ma lui, a quel
punto, si fa riprendere dal dilemma. Che fare? Partire? E se si, per
dove? Pisa? Siena? E quanti giorni?
Era un venerdì di
un fine settimana di medio-bassa stagione. La bassa stagione funziona
così: albergo mezzo vuoto durante la settimana. Poi, il giovedì,
gli italiani si svegliano e pensano di farsi un fine settimana
culturale prenotando nelle città d'arte. E comincia una tempesta di
prenotazioni e telefonate che sembra alla Farnesina quando c'è un terremoto in un paese che deve ospitare i mondiali. E se il tempo è bello
come lo è stato per quasi tutto Novembre, siamo pieni già il
venerdì.
Così quando alle
21, dopo 3 ore che era rientrato, si alza dal divano e mi chiede di
riavere la camera per un'altra notte, io, perfidamente, gli dico che
mi spiace, ma siamo al completo.
E mi fa una faccia
sorpresa e allibita. Ancora di più, se possibile, di quando, 3
giorni prima, avevo sgamato il suo errore di guardare la nostra
tariffa in sterline, in luogo dell'euro.
Così gli spiego
che i venerdì, in questo periodo, sono così. Forse pensava avessimo
posto perchè in effetti, quando entravano persone a chiedermi
disponibilità e prezzi per la notte, davo risposte affermative.
Molti pagavano, prendevano una chiave e salivano. A vedere queste
scene, ingenuamente l'australiano si era convinto che avessimo
disponibilità infinita. Invece, con la giusta soddisfazione che ha
un impiegato alberghiero che svolge bene il suo lavoro, avevo
riempito tutto. Completo. Ad un certo punto anche svendendo un po',
perchè se ti vuoi riempire e sono già le 19 passate, devi dare
un'abbassata alla tariffe, ma alla fine, in un delirio di
prenotazioni on line, passanti e telefonate, avevo esaurito tutto.
Rimane lì, come
un allocco. Ma che, davvero? Lo invito ad andare sul nostro sito, od
anche quello di [sito web] a verificare. Una camera qualsiasi per
quella notte. Risultato: zero. Gli mostro il tableau delle camere sul
pc, dove mostra tutte le camere con un bel rosso acceso, e nessuna in
verde. Non è bellissimo, splendido, magnifico? No, per niente, mi fa
lui, che comincia a risentirsi. Mi spiace ragazzo. Cioè, mi spiace
per te ma sono contento per me che ho fatto bene il mio lavoro.
Insomma, anche io sono un po'
combattuto sui miei sentimenti, e quasi sono in colpa, anche se è
stato lui bischero ad aspettare senza decidere. Così mi metto a fare
una ricerca su internet. E gli trovo un 3 stelle nelle vicinanze con
una singola aperta. Ad un prezzo interessante.
Lo vedo rifiorire
un po'
nell'espressione. Lo avverto: non è un granchè d'albergo. Semplice,
più di noi, ma il posto ce l'ha. Non prenotare on line. E' qui
vicino. Puoi farci un salto a piedi, gli chiedi di vedere la camera e
la conferma del prezzo. Se il portiere di questo posto è uno
coscienzioso nel suo lavoro, ti mostra la camera e ti fa un prezzo
più basso di quello di internet, esattamente come ho fatto io
martedì.
Stavolta è
convinto. Forse è la paura di trovarsi a spasso per la città in
piena notte, fatto sta che mi ringrazia sentitamente, prende la sua
valigia ed esce. Non l'ho più rivisto. Spero sinceramente si sia
trovato bene. Che abbia trovato modo di vedere altre bellezze
artistiche toscane. Che sia sia goduto Venezia. Che sia tornato a
Londra prima e nella terra dei canguri poi. Ma soprattutto, che abbia
ritrovato modo di mettersi sulla poltroncina dello psicanalista e
riferirgli dei suoi problemi decisionali. Perchè uno che passa ore
su un divano di una hall alberghiera a rileggere 400 volte un
depliant senza prendere una decisione, è uno che ha sicuramente
quella poltroncina già prenotata. Una volta a settimana. E comunque,
anche senza spendere i soldi necessari allo psicanalista, te lo
potevo dire pure io, qui dal bancone: Oh ciccio, datti una mossa.
E di 'orsa.
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