Portiere d'albergo. Vorace lettore. Scrittore a tempo perso. Giocatore da tavolo. Nemico di un gatto. Depresso cronico. Attendo l'arrivo dei Vogon o, in subordine, il ritorno di Vladimir Ilic Ulianov.
mercoledì 27 luglio 2016
Come il 99% dei portieri del pianeta, considero trippa un sito del cavolo. Non ci vuole molto a capire il perchè. Una pagina dove utenti anonimi possono permettersi di emanare giudizi anche spregevoli su alberghi o locali vari, e quindi sminuire il lavoro altrui, spesso solo per una serie di sfortunati eventi (cit.), è un qualcosa che mi fa infuriare. Sul serio, è frustrante. Odioso.
Ok, ve lo concedo: ci sono persone che si, è giusto che abbiano il giudizio negativo. Si meritano la frecciata. Gente incapace di gestire bene una struttura e con il carattere di una ss che entra nel ghetto, totalmente non altezza di stare a contatto con il pubblico, specialmente se pagante.
Solo, il sistema non va. Non può andare, non ne ha la possibilità, non ne vuole neanche sapere, di funzionare. E' iniquo nel profondo. A me piacerebbe poter scrivere nome e cognome di clienti che, in albergo, durante il turno di lavoro diurno o notturno che sia, mi hanno fatto vedere i sorci verdi. Mi hanno trattato "da pellaio", come si dice in Toscana, anche offendendomi personalmente. Lo capisco che i problemi capitano, e la faccia ce la mettiamo noi al bancone, specialmente quando si rompe il riscaldamento in inverno o l'aria condizionata d'estate, o saltano le tubature dell'acqua, od altri problemi gravi (anche se ultimamente superabili, in confronto ai guasti del wi-fi) che tutti vengono a rinfacciare a me, neanche l'avessi creato apposta, il problema, e che si aspettano che tiri fuori una chiave inglese e lo possa risolvere lì, seduta stante, ed invece non posso perchè capisco di idraulica ed impiantistica quanto di funzioni integrali di quarto grado, ed il guasto, chiaramente, è avvenuto il fine settimana (perchè diavolo i gusti avvengono sempre e solo nel fine settimana? Non riesco a spiegarmelo. 'fanculo, Murphy). Solo non capisco perchè debbano venire ad offendermi.
Ho tutti i dati di questa gentaccia che mi ha reso il lavoro impossibile e che negli anni mi ha lasciato con la domanda "perchè non sono rimasto a pulire i cessi di un ostello irlandese, quando ne avevo la possibilità? Oppure: perchè il maltempo mi ha impedito la traversata a Skelling Michael, negandomi l'opportunità di andare a fare l'eremita per sempre, lontano dalla follia dell'uomo?" Eppure è così: io non posso scrivere nome e cognome di questi lugubri esseri. Loro invece possono dire peste e corna della struttura per cui lavoro. Non è affatto giusto, ecco.
E trippa (spero abbiate capito che sto parlando di tripadvisor) è folle perchè vi permette di recensire pure i luoghi che vengono visitati. Che ci crediate o no, ma Ponte Vecchio, qui a Firenze, ha anche recensione negative. Una delle strutture più stupefacenti del pianeta, con i negozi ed il Corridoio Vasariano in alto, sublime che, con altri monumenti, ricreammo in Fiesole (io c'ero, 06/04/91) ha recensioni negative. Non lo credo possibile. Ma stiamo parlando dell'umanità oggi, nei tempi moderni. Il problema non è la presenza di cretini (tutti abbiamo diritto ai 15 minuti di stupidità, io compreso. E ne ho usufruito parecchio). E' questa impellente necessità di esprimerla, la stupidità, che proprio non capisco.
Immagino abbiate letto tutti questa pazzesca, folle, assurda recensione.
Non ho voglia di lanciare offese a cico 33 e le sue inaudite delucrubrazioni. Od alla sua irritante dichiarazione di guerra alle virgole. Od alla sua pessima recensione della struttura per non averlo avvertito che erano presenti "miriadi di ragazzi disabili". Nessun cliente potrà (e dovrà) mai neanche lontanamente permettersi di chiedere a chi altri vendo le camere. Mi rivolgo soprattutto al suo premuroso timore di non far assistere, ai figli (chi è, colei che ha avuto il coraggio di fare figli con te? Sarebbe stato meglio Al-Baghdadi) a quello che "non è un bello spettacolo" perchè "sono persone che soffrono su una carrozzina" (quand'è che hai deciso che soffrono?)
Nel campeggio dove, con mia moglie, andiamo ogni anno, viene sempre una famiglia con due figli disabili. Molto disabili. Su un scala defcon da 5 ad 1 (la scala defcon va da 5, pace, ad 1, guerra termonucleare globale. Nel mezzo ci sono vari gradi di bombardamento), hanno un livello disabilità che definirei di 1 virgola qualcosa. Due ragazzi costretti fissi su una carrozzina, con grandi problemi di espressione ed abilità manuale. Ma che i genitori portano, ogni anno, al mare. Su un furgone enorme, stracarico di materiale, con cui viaggiano da un capo all'altro della penisola, per dare sole e iodio marino a ragazzi altrimenti assolutamente incapaci anche di tenere in mano un bicchiere d'acqua o semplicemente chiederlo, il bicchiere d'acqua. Eppure, non avevamo nessun problema affinchè le nostre figlie li vedessero.
Un giorno, mangiando alla pizzeria del campeggio, la Camilla, quando aveva ancora 5 o 6 anni, chiede perchè quei ragazzi, ad un tavolo vicino, erano così. Glielo spiegammo, così, in maniera del tutto normale; perchè non c'è niente da nascondere su una disabilità, e le cose brutte del mondo sono ben altre (ed ultimamente, basta aprire un quotidiano per capire quali). Ed era giusto mostrargli che quei ragazzi erano curati ed accuditi dai genitori. E lei, 5 o 6 anni, se ne uscì, semplicemente, così:
-Come sono fortunati, ad avere quei genitori-
E sono fiero di ammettere che aveva pienamente ragione.
ps. al momento di pubblicare questa mia delucubrazione, l'immagine ha fatto un bel pò di giri ed avuto discrete condivisioni. Ed è stata messa momentaneamente in congelatore da parte degli addetti di trippa. Ben svegliati, ma ormai la frittata è fatta.
Chi trippa, avvelena anche te. Digli di smettere.
pps. scusate se ho compiuto questa disgressione rispetto al mio solito appuntamento del venerdì. Vedrò se riesco a scrivere qualcosa. Spero. Forse. Abbiate pietà (cit)
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