No, niente a che vedere con la
sottocultura omonima. Nessun ragazzetto/a abbigliato di nero con
capelli spioventi sugli occhi e camminata strascicata.
E.M.O. è l’acronimo di European
Municipality Outsourcing, un network utilizzato dai comuni europei
per scambiarsi dati sulle infrazioni stradali. In parole povere, si
passano le multe. Se venite beccati da un autovelox in Spagna, che
stiate guidando la vostra auto od una a noleggio, state pur certi che
vi arriverà a casa la notifica di infrazione. Beccato. Segnalato. Il
grande fratello non perdona. Siete stato pesato, siete stato misurato
e siete stato trovato mancante. Il vostro comune riscuoterà il soldo
che estrarrete dal borsello, e lo passerà alla municipalitat di
Barcelona.
Prima di lanciare stralci verso
l’Europa che mangia i nostri soldi (molto più comodo che non
prendersi le proprie responsabilità per aver commesso l’infrazione)
e richiedere a gran voce un’Italexit, sappiate questo: anni fa,
dall’albergo dove lavora mia moglie, un cliente si vide recapitare
a casa una multa presa qui a Firenze. Un fatto normalissimo, ne sono
successi un paio anche dove lavoro io. Ma la particolarità è che
costui era svizzero. La Svizzera non si può proprio dire che sia
dentro la Ue, eppure l’EMO funziona anche per loro. Il cliente
aveva chiamato l'albergo chiedendo se potevano fare qualcosa, ma
invano. Noi alberghi dentro la ZTL fiorentina possiamo inviare la
segnalazione sul sito dei vigili urbani ma solo entro 3 ore dal
passaggio sotto ad un telecamera. Lo svizzero lo aveva fatto dopo
aver lasciato l'hotel, ed una volta nel suo Cantone, dopo un paio di
settimane, aveva ricevuto la multa, recapitata direttamente a casa.
Quindi state tranquilli, dall’EMO non ci usciremo. Immaginatevi
pure la May e Junker che, quando si troveranno a discutere
dell’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, diranno:
-Allora Theresa, cominciamo dall’EMO:
dentro o fuori?-
-Dentro Jean-Claude. L’EMO ce lo
teniamo, scherzi?-
Perché Brexit sarà sempre fino ad un
certo punto, alla faccia di Farrage, che comunque continua a
percepire il succoso stipendio da europarlamentare.
E tuttavia, c’è sempre qualcuno che
pensa di vivere in nazioni ancora totalmente separate ed a comparti
stagni.
Turno pomeridiano.
Farsi un 15-23 quando fuori c’è un
bel solicino primaverile che invoglia a cercare sprazzi d’erba su
cui stendersi è un vero dramma umano, roba che uno preferirebbe
quasi sperare che il mondo, come auspicano quelli di Feudalesimo e
Libertà, torni al Medioevo. Si moriva presto e si doveva zappare la
terra,ma almeno si stava all'aria aperta. Ma non ci si può far
niente, ed ho sempre l’impressione che la responsabile del mio
mutuo sia sempre lì in agguato, con il faldone del mutuo, pronta a
rammentarmi i miei doveri.
Prenotazione di una doppia. In realtà
sono in 3, ma il terzo è un bambino di 0 anni. Ed in effetti è
così: un cucciolotto di 4 mesi con quegli occhioni teneri e dolci
che solo loro sanno fare a quell’età, e mi porta indietro di ormai
diversi anni, quando le ragazze erano tenere e dolci creaturine
(almeno fino a che non reclamavano poderose pinte di latte alle 3 di
notte).
La prenotazione arriva così in fretta
si palesano in albergo prima ancora che la stampi dal gestionale. Il
lettino è gratuito, ma a loro non interessa, viaggiano già con
l’occorrente, ed il padre, un giovanottone francese così alto che non mi stupirei se fosse qui per
giocare guardia nella Flexx Pistoia, ringrazia ma preferiscono fare
con il loro, con grande sollievo del facchino che non deve provvedere
con il nostro (benchè sia, appunto, gratuito).
Poi, espletato il check-in, gli spiego
come funziona il garage. Ma lui mi blocca subito, dice che non gli
interessa e penserà a parcheggiare, dove capita, per conto suo. Al
che mi viene spontaneo dirgli che c'è un rischio, perchè la
municipale fiorentina ptrebbe avere la bella pensata di multarlo. Ed
a quel punto lui mi spara queste strepitose, incredibili,
fantasmagoriche parole:
-Oui, mais je m'en fout-
Me ne fotto. Forse non l'ho scritto
bene, ma il suo francese, in quel momento, lo capisco. Benissimo. E
mi lascia così, a bocca aperta.
Ci rmango per alcuni secondi, in
silenzio, mentre lui mi fissa negli occhi con aria di sfida. Poi
rincara la dose, ridacchiando, che “tanto sono francese”. A quel
punto metto le mani avanti e gli dico: ok, siamo in un mondo libero,
mica è la Turchia o la Corea del Nord. Ma devi prenderti appieno la
reponsabilità. E lui la ammette tranquillamente. E poi esce per
sistemarsi l'auto.
Ma mentre sono lì che scrivo sulla
pratica le sue dichiarazioni (perchè è bene lo sappiano anche i
miei colleghi) mi viene proprio spontaneo pensare:
Caro amico francese
l'EMO ti traccierà
L'EMO ti cercherà
L'EMO ti troverà
L'EMO arriverà
Ed avrà i tuoi occhi
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