mercoledì 24 marzo 2021

Visto la lunga chiusura degli alberghi -m'hanno pure rimesso in giallo la Sardegna, io sognavo già di farci una stagione estiva, magari in un bel resort, pure da notturno- non mi rimane che scrivere delle mie piccole vicende familiari. 


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E poi, una sera, passa la compagna di classe della Gaia a prendere la torta che le ha preparato per il compleanno.

Discutono di bellezza. Di ragazze. Di ragazzi. Di musica. Di tutto quel che concerne il mondo delle 13-14 enni.

Ma citano anche due nomi che Camilla conosce. E la sorella grande, ormai sulla soglia dei 16, si intromette:

-Via, dai, non mi direte mica che la ******* e la **** sono carine, eh! La prima ha un monociglio che segue tutta la circonferenza del cranio, e la seconda così tanti brufoli che potresti disegnarli come "unisci i puntini" della Settimana Enigmistica!

La guardo un pò di traverso.

-Scusa Cami, quand'è che hai imparato queste metafore colorite?

Rimane un attimo interdetta, poi se ne esce fuori con un sorrisone:

-Ho imparato dal migliore!- E mi indica.

Niente, mi frega sempre. Ragazzaccia!


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La Cami sta ripetendo storia.

-Costantino e Massenzio entrarono in contrasto e si diedero battaglia su ponte Milvio, dove Costantino vincerà e Massenzio morirà annegato nel Tevere e bla bla bla. 

E va avanti per un bel pò. Dimostrando di aver studiato bene, grande ragazza intelligente ??

Io devo tenere a freno la mia lingua e non interromperla, quando mi piacerebbe tanto intervenire e aggiungere tutto ciò che ho imparato sull'Imperatore a furia di ascoltare il mitico professor Barbero.

-Poi Costantino e il suo alleato Licinio si accordarono nel 313 per dare un equilibrio religioso alle due parti dell'Impero che si erano spartiti. Sono arrivata fin qui, ora proseguo.

-Beh, tanto poi Costantino uccide Licinio e si prende tutto.

-Ma babbo, basta spoilerare! Non ci sono ancora arrivata!- E ride per la battuta ben riuscita.

E mi lascia così, di sasso.

Netflix, non sei nessuno!


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-Babbo, guarda cosa ho qui!

Camilla, anni 15 quasi 16, si avvicina con un oggetto colmo di sacralità. Di amore profondo. Di orgoglio cittadino.

-Ohhhh, ma questo lo usavo anni e anni fa. Com'è che...

-Sono stato da nonna.

-E hai portato roba da mangiare, come sempre quando vai dalla nonna.

-E mi ha dato anche alcuni euro.

-Come fanno tutte le nonne.

-Ma poichè non avevo con me il mio borsello, e lei non voleva che li mettessi in tasca, mi ha dato questo, che usavi te da giovane.

E mi passa questo mio vecchio portafoglio. Viola. Con l'immagine di Batistuta! Bati gol. Dai tempi di quando la Curva Fiesole era una mia seconda casa. Che era rimasto sepolto in un cassetto della mia vecchia camera di quando vivevo ancora dai miei.

-Beh, giovane, non sono poi passati così tanti ann...

-Chi è costui?

E indica il portafoglio.

Un colpo al cuore.

-Ma... ma... questo è il più grande attaccante della storia del calcio, e l'avevamo noi! Ricordo partite stupende viste dal vivo! Gol a raffica, meravigliose umiliazioni inflitte a colei-che-non-deve-essere-nominata, la 'oppa Italia di' 96...

-Babbo, sono una 2005, non lo conosco.

E io rimango lì, come uno stoccafisso. Incredulo. 

Non posso credere che siano passati così tanti anni.

Voglio tornare indietro.

Sono triste.


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Cena con figlia 2 (altre persone non presenti in casa). Mangia furiosamente gli spaghetti che le ho preparato. Ma improvvisamente si blocca. Mi guarda, con espressione severa. 

Ed esclama:

-Vedi babbo, io nella vita potrei vincere l'Oscar. Il Nobel. Anche l'Emmy. Ma una cosa non la vincerò mai.

Mi blocco, con gli spaghetti a mezz'aria. Credo con sguardo di leggero terrore.

E lei, che non aspettava che la mia piena attenzione, quasi urla:

-L'Harper Avery!

La osservo con espressione sardonica:

-Veramente puoi.

-Babbo, è un premio inventato!

-E' vero, ma tu potresti diventare un'attrice, andare a lavorare in California (già qui gli si illuminano gli occhi), entrare nel cast di Grey's Anatomy come specializzanda arrivata dall'Italia...

-La sorella di De Luca!

-Per l'appunto, visto che c'è già il personaggio italiano. E il tuo personaggio vincerà il premio.

Alza le braccia al cielo, come una vincitrice. Io insisto

-E pensa che il premio potrebbe proprio consegnartelo Meredith Grey, pensa all'episodio: te sul palco e la Grey che ti porta il premio. 

E lei è contenta. E sogna in grande, come dovrebbero fare tutti.

Però non posso pensare a come siano cambiati i tempi. Mia figlia sogna di vincere un premio fittizio, presente in una serie tv.

Almeno ai miei tempi sognavo cose più realistiche. Tipo vincere il triplete ed esultare sotto la Fiesole, in maglia Viola.


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Gaia, di anni 13 quasi 14, sta studiando storia dell'arte.

La madre, che la sta risentendo, si lamenta della mancanza, sul libro scolastico, del "bacio" di Klimt. La più importante.

-Che scandalo, però. Pure il tuo babbo lo conosce. Chiediglielo-

Figlia 2 si volta verso di me, intento a riempire la lavastoviglie.

-Babbo, dimmi di Klimt-

-Ah, un grande. Top player ed ex obbiettivo-

Due tipe che mi guardano fortemente perplesse. Le donne queste cose non le capiscono, mi tocca spiegare.

-Un fuoriclasse, vi dico. Bisognava comprallo. Sai che tridente, con Ribery e Valohvic?-

E niente, mi sono arrivate addosso due ciabatte. 

Diverse.


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Sono in auto con Gaia.

Io, in auto, ascolto sempre Controradio. Ma quando c'è figlia 2, cambia sempre canale e mette una di quelle radio "gggiovani". Con due tizi sguaiati che se ne vengono fuori con "3 piccole cose che ti danno un pò di felicità"

Quindi mi viene spontaneo:

-Gaia, per te quali sono questi 3 momenti belli?

Ci pensa un attimo, poi comincia a contare:

-Il sushi!

-E non avevo dubbi. Poi?

-La carbonara fatta da te!

-Il che mi rende orgoglioso, ma ci sarà anche qualcosa che non sia cibo, no?

-Certo che c'è: lo sciopero!

Sono fermo al semaforo, quindi posso mettermi la mano sulla faccia. E lei rigira il coltello nella piaga:

-Così io e le mie amiche andiamo a ****eggiare al centro commerciale di Novoli!

-Non potete stare assembrate.

-Babbo, mascherina, dai! Arrivaci!

Già. Marce, arrivaci.


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Sono in auto con Figlia 1, anni 15 quasi 16.

-Babbo, vai, ti manca solo il cappello, per questa lentezza! Pigia il piede su quell'accelleratore! Sei leeeento, le lumache competono con Saetta McQueen, in confronto a te! Mamma si, che corre! 

-Cami, c'è una macchina a venti metri che va pianissimo. Se accellero, dopo poco mi tocca rallentare nuovamente.

-E intanto avvicinati!

-Per cosa? Lo vedi che questo davanti va lento? Ah, ecco, doveva girare. Ci mette una vita...

-Oh, questo è un ******. Muoviti, i***. Ma quanto ci metti a girare, testina di ****

-Cami! Basta con queste parolacce!

-Eddai, babbo, ora hai anche smesso di sfogarti un pò? Sfogati! Digliene anche te, due parolacce!

-Ormai sono un gentiluomo del secolo scorso. Ho riscoperto il valore delle buone maniere.

-No, ti prego!

-Potrei mettermi il monocolo.

-Basta!

-Andare a giro col bastone da passeggio.

-Non oserai!

-E farmi crescere  baffi a manubrio. Come Vittorio Emanuele. E il Kaiser o il Bismarck!

-Ma per favore! Stai bene rasato, tutto liscio, invece che questi barboni che vanno di tanto di moda! Ora pigia l'accelleratore, che alla radio c'è anche questo bel pezzo musicale, pieno di energia. Come si chiama, questa canzone?

-Song 2.

-Bella bella.

-Certo, noi del secolo scorso siamo ganzi, mica come voi milleniali sfigati.

Al semaforo rosso abbiamo cominciato a stuzzicarci con le dita. E poi darci le manatine.

Un tipo passa sulle strisce. Si blocca un attimo, ci guarda. E sono pronto a scommettere che, sotto la mascherina, rideva.

Noi viviamo così.

ps. non ci starei meravigliosamente, con i baffi a manubrio?


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Spero si sbrighino a iniettarci l'antidoto a questo tremendo veleno (mi piacciono i termini "veleno" e "antidoto", uno si sente in un film di 007. Se proprio si deve stare isolati, tanto vale usare un pò d'immaginazione). 

Non appena riapre l'albergo, mi faccio mettere in un turno di 80 ore continuate.


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