Come tutti quelli che lavorano i fine settimana, i giorni liberi capitano nei feriali. I miei sono, solitamente, lunedì e martedì. Ma poiché la domenica sono in turno, il lunedì dormo. Quindi occorre spostare tutto di un giorno in avanti. Noi notturni -che sia un turno alberghiero o qualsiasi altro lavoro di notte- viviamo in un perenne "jet lag"
Mercoledì quindi, anche se è un giorno di lavoro, è
praticamente un giorno libero, visto che inizio alle 23. Perciò ho deciso di
farmi una gita. Sveglia presto, tazzone gigantesco di caffè e partenza.
Destinazione: villa Marlia, presso Lucca. In auto. Vorrei usare i mezzi
pubblici, ma la villa è a un quarto d’ora dalla città.
Probabilmente avreste preferito un video, ma io non
sono bravo, in queste cose. Non ho neanche il canale youtube. Preferisco
scrivere, io funziono così. Poi non voglio scimmiottare wikipedro, che in
queste cose è geniale. Prima o poi sarà lui, a farci un video. Io mi sono
limitato a metterci una foto -i selfie ve li risparmio-
Marlia venne edificata dai Margravi della Tuscia. Era
il loro luogo del “buen retiro”, dove si riposavano tra un placito e
l’altro nel governo della Marca. Si sa per certo che ci passarono anche gli
imperatori ottoniani, ospiti di Ugo di Toscana. Ovviamente, rispetto a mille
anni fa, è completamente diversa.
La villa passò per le mani di varie famiglie nobili
lucchesi, a inizio ottocento fu di Elisa Bonaparte e nel novecento della
famiglia Pecci-Blunt. Ognuno apportò modifiche e ingrandimenti al parco,
davvero magnifico. Indubbiamente la parte migliore in assoluto.
Le due palazzine sono notevoli, anche se non hanno lo
splendore delle ville medicee fuori Firenze -e vabbè, un po' di campanilismo,
via, altrimenti che toscano sarei?- ma sono paragoni sciocchi, mi rendo conto.
Perciò oggi niente storie d’albergo. Avevo necessità
di staccare la spina per una giornata -con l’augurio che ci riusciate tutti- e
vi lascio con una delle più belle immagini della Tuscia. Perché come
giustamente dice Stanis La Rochelle: “I toscani hanno devastato questo paese”
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