Voglio fare gli auguri di buon anno.
Li voglio fare a tutti quelli
che, come il sottoscritto, lavorano in albergo, nelle strutture ricettive. I
grandi alberghi, i B&B, i motel.
Auguri alle cameriere, che
svolgono un lavoro duro, pesante, faticoso. Con camere ridotte a immondezzai da
gente che l’avrà pure pagata, ma perché imbrattarla o riempirla di spazzatura o
lordare ovunque? E queste colleghe che si danno da fare a igienizzare bagni e
rifare letti per finire il turno distrutte dalla stanchezza con paghe veramente
misere (che poi, da dove viene questa cosa per cui solo le donne rifanno le
camere? Anche noi maschietti siamo capaci)
Auguri a facchini e
manutentori, che devono pulire le zone comuni e buttare chili di spazzatura,
oltre che effettuare le piccole riparazioni, imbiancature, tutte quelle piccole
attenzioni necessarie.
Auguri al personale di sala.
Quelli delle colazioni, che si alzano molto presto per fare apertura e poi
devono continuamente rifornire il buffet per soddisfare uno sciame di
cavallette. Clienti che afferrano chili di roba poi lasciata, dopo un singolo
morso, nel piatto; cibo sprecato solo perché si può prendere liberamente.
Auguri a quelli del ristorante, per gli alberghi che lo hanno. E quindi anche
ai cuochi, aiuto-cuochi, lavapiatti e inservienti vari. Che oltre a preparare
pietanze devono anche fare attenzione all’igiene e alla pulizia della cucina.
Auguri al personale del
ricevimento, che fanno capo a tutto l’albergo e devono gestire prenotazioni,
contare incassi e a volte accogliendo clienti che spesso fanno richieste
strambe o lamentele gratuite, con atteggiamento musone e ostico.
Auguri a capo ricevimento e
direttori, che devono coordinare tutti i reparti. Stabilire orari, venire
incontro alle richieste di ferie o le malattie del personale oltre a coprire
turni, se necessario. E magari dare un po' di soddisfazione, se qualcuno fa
bene il proprio dovere.
Auguri a caldaie, macchine
dell’aria condizionata, ascensori, frigoriferi, macchine del caffè. Si, faccio
gli auguri ai macchinari. Perché gli vogliamo bene e non sia mai che non se la
prendano a male. Sono aggeggi permalosi, capaci di guastarsi il sabato alle 19,
in un periodo di ponte. Non lo fate, ve ne prego. Funzionate sempre.
Ma soprattutto auguri ai miei
colleghi pipistrelli, i notturni. Quelli come me che, essendo ora in un posto
con il ristorante, brinderò con i colleghi, ma non posso dimenticare che per
vent’anni ho lavorato in una struttura dove il notturno è solo. L’unico
dipendente della ditta, l’unico responsabile in turno. Che neanche fa troppo
caso al tempo che scorre e si accorge della mezzanotte solo quando i botti
all’esterno aumentano d’intensità.
Che si possano sempre trovare
clienti simpatici e sorridenti. Quelli per cui vale la pena di fare questo
lavoro.
Oltre al vile denaro,
naturalmente.
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