Il
mito del viaggio, l'idea di un luogo mistico da visitare e godere,
può essere estremamente dannoso.
Immaginarsi
di stare in una città, una terra, un posto da mille ed una notte, e
viverlo. Bello, si. Piace a tutti.
Ma
ci devi arrivare.
E
poi tornare indietro.
Lì
arrivano i dolori. E qualcuno va in delirio.
Le
signore anziane bevitrici di tè hanno tutte la stessa fissa: andare
nel luogo mistico e prendere la loro bevanda preferita esattamente
come farebbero in una tea room a O'Connell Street, poco prima di
prendere il DART che le riporta a casa.
La
loro terra mistica è, proprio come il posto in cui vivono, un'isola.
Per arrivarci, in questa, c'è solo un mezzo: la barca. Per Napoleone
fu facile: viaggio semplice, che gli inglesi si immaginavano di sola
andata. Solo che poi lui si reimbarcò e fece ritorno, mentre gli
inglesi si incacchiarono che “It isn't fair!” e gli toccò di
affrontarlo a Waterloo 100 giorni dopo.
Negli
anni duemila, la tratta Firenze-Isola d'Elba presuppone questo
tragitto: Firenze-Camipiglia marittima in treno, Stazione di
Campiglia-Porto di Piombino in bus, Piombino-Portoferraio in
traghetto.
Come,
3 mezzi?
Signore,
gli riferisce la banconista aka mia moglie, non lo sapevate che è
un'isola piccola? Non ci sono aeroporti adatti agli airbus, i pochi
voli esistenti (da Firenze, Pisa e Milano) sono pienissimi. Non ci
sono autostrade, e comunque non avete l'auto. Questa è l'unica
possibilità.
Vorrebbe
chiedergli: ma perchè avete prenotato lì senza prima guardare come
ci si arriva?
Ma
ormai la prenotazione l'hanno fatta, la terra mistica deve essere
visitata. Ora c'è da organizzarsi il viaggio.
E
non solo l'andata. C'è anche il ritorno.
Portoferrario-Piombino,
Piombino-Campiglia, Campiglia-Pisa Centrale. E da Pisa Centrale, il
bus per l'aeroporto.
4
cambi.
Le
signore sono sempre più sconvolte all'idea di trasbordare valigie da
un mezzo all'altro, e se ne vengono fuori con questa genialata:
-Ma
non potevano fare un ponte? Bisogna per forza usare il traghetto?-
Altro
che Reggio-Messina. Il vero volano dell'economia nostrana, il
miracolo italiano, o se preferite, l'Italia che riparte, sarà
Piombino-Portoferraio.
Campata
unica, ovviamente.
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