Tutto
vero.
Ma
è lunga, vi avverto.
Il
punto è ricordarsi sempre: il computer è uno stupido.
Per
quanto noi ci si sforzi nel dirgli quel che fare, ovviamente con le
istruzioni (mi ricordo ancora quando impazzivo con i programmi tipo
“If X=5 then goto 73”), e lui lo faccia, magari pure bene con
programmi ed applicazioni strabilianti, quelle istruzioni gliele
diamo noi. Non serve a niente essere affamati, o folli, od entrambe
le cose. Al mezzo tecnologicamente avanzato non frega niente di come
tu sei. In questo è davvero democratico. Solo, dagli le istruzioni
giuste e lui svolgerà le sue funzioni.
E
se tu, utente impavido e temerario, trovi qualcosa che non ti torna,
un percorso totalmente illogico ed irrazionale, un risultato oltre
ogni previsione e totalmente catastrofico, cosa farai?
Te
la prenderai con il mezzo che non ti ha capito?
Te
la prenderai con te stesso per aver toppato?
Te
la prenderai con i programmatori per i loro umani -ma anche no-
errori?
Macchè.
Chiamerai
l'albergo ed infamerai il portiere, è chiaro.
Pomeriggio
domenicale estivo.
Farsi
una domenica pomeriggio in albergo è come andare nell'aldilà,
trovare le famose 72 vergini, soddisfarle e, 9 mesi dopo, trovarsi
con 72 marmocchi urlanti e piangenti all'unisono. E sono tutti tuoi,
perchè le 72 neomamme ex vergini sono al centro commerciale dove
trovano H&M, Limoni e Sushiko.
E,
quando siamo pieni, qui ci sono pure il doppio, di clienti-marmocchi
che hanno bisogno di assistenza dal portiere.
Senza
contare quelli non ancora clienti che non sanno usare il mezzo
tecnologicamente avanzato.
Verso
le 19 entra una prenotazione. Per il giorno stesso.
Non
me ne accorgo perchè ho un tale continuo di clienti, al bancone, che
anche i 30 secondi che basterebbero per entrare nel sistema,
scaricare le nuove prenotazioni arrivate, stamparle ed inserirle nel
gestionale, sono pura utopia. Non ci sono secondi avanzanti. Esistono
solo i clienti al banco, che pretendono tutti la solita piantina e la
direzione per gli Uffizi od il Duomo. E per molti è la terza o
quarta piantina che prendono. E la terza o quarta spiegazione che
chiedono. E malgrado gli dica che il Duomo è a destra, loro,
puntualmente, escono e vanno a sinistra.
Un
bel giorno esco, faccio un buco nel marciapiede e ci infilo un palo
con la scritta “Ti ha detto a destra!”
In
tutto questo caos primordiale che sembra la curva della Fiesole dopo
gol di Pepito, squilla il telefono.
-Hotel
********* buonasera sono Marcello, come posso aiutarla?-
-Ciao,
io fatto plenotazione.... cioè.... plenotazione albelgo, ma io fatto
ellole, io sbagliato città-
Una
volta, forse 10 anni fa, mi successe. Sempre ad un turno pomeridiano
mi arrivarono due italiani, con un voucher. Che si spazzientirono
subito che non trovavo la loro prenotazione, salvo poi rendersi
conto, voucher alla mano, che il nome dell'albergo era giusto, ma la
città sbagliata. Scoprimmo che in un'altra città di questa penisola
c'è un Hotel ********.
E
non vi dico la faccia di questi clienti quando gli mostrai il
voucher, che neanche avevano letto.
E
parliamo di un voucher, un documento emesso da un'agenzia di viaggio.
Persone specializzate nel campo. Evidentemente, non tutti.
Quindi,
se sbaglia un'agenzia, è normale che lo faccia una persona
qualsiasi, soprattutto se, come nel mio caso, trattasi di immigrato
non con piena padronanza della lingua.
Beh,
a dire il vero, una discreta padronanza l'aveva. Ma ve lo dico dopo.
Il
punto è che in quel momento non ho tempo di stargli dietro. Ho al
bancone una fila di gente che sembra una filiale di una banca greca
il giorno che da Bruxelles arrivano i contanti. Ma il meglio deve
ancora venire.
Ancora
telefono.
-Hotel
blabla marcello bla bla bla-
-Buonasera,
sono Francesca (a caso) di [sito web], avrei bisogno di alcune
informazioni-
-Dica
pure (nel frattempo sto impostando il wifi di una signora argentina
che dall'aspetto deve essere la nonna di Evita Peron, e che ha un
cellulare dal costo presunto di 3 volte il pil greco; e si ostinava a
voler entrare nel wifi dell'albergo inserendo, negli spazi riservati
a login e password, il suo indirizzo di posta elettronica e la
propria password).
-Senta,
abbiamo necessità di rivedere un momento le nostre anagrafiche-
-Magnifico
Franci, è il momento giusto, mi dica tutto. Aquì tiene su
connexcion, ahora el wifi va-
-Come?-
-E'
spagnolo, Franci. Ma te parla, eh, tranquilla, ti sento-
Premetto
che queste libertà me le prendo solo con le telefoniste di [sito
web]. Soprattutto quando mi capitano le mie connazionali.
-Ah...
ok... senta.... la vostra struttura si trova in San Lorenzo?-
-Si,
quartiere di San Lorenzo, a Firenze-
-Ma...
Firenze provincia?-
Eh?
-Città.
Firenze città, non provincia-
-Mi
scusi, non ho capito. Voi state a San Lorenzo, in provincia di
Firenze?-
Ok,
signora nonna di Evita, ora lei aspetta, e non mi importa se ancora
non le arrivano i messaggini uozzappanti. Qui c'è in ballo qualcosa
di grosso.
-Ehm...
Francesca, noi siamo a Firenze. Firenze centro. In un quartiere che
si chiama San Lorenzo, a pochi metri dall'omonima chiesa. Monumento
storico secolare della città. Secondo il comune, ancora incompiuto.
Non a niente a che vedere con San Lorenzo il comune del Mugello-
Francesca
non sembra molto convinta, ribatte che un cliente ha chiamato
affermando che noi non siamo a Firenze. Ma alla fine capisce che se
io, portiere di tale albergo, insisto, si, siamo proprio nel centro
di Firenze.
Solo
che qualcuno meno convinto mi chiama un quarto d'ora dopo.
-Hote....-
-LADLI!
IMBLOGLIONI! MA IO FA DENUNCIA!-
-Ma...
cosa?...-
-IO
FATTO FOTO, IO FA DENUNCIA VOI! ******! LADLI!!! *******!- (vi avevo
detto che aveva una padronanza della nostra lingua. La parte volgare)
-Mi
vuole spiegare che le prende?-
-IO
SO TUTTO! VOI DICE CHE E' FILENZE MA NON E'! IO DENUNCIA!-
-Ma
che dice? Noi siamo a Firenze-
-VOI
NO SIETE FILENZE! VOI SIETE SAN LOLENZO! IO FATTO FOTO!-
-Certo
che siamo a San Lorenzo. Dietro alla Stazione di Santa Maria Novella-
-TU
AMMETTE IMBOLOGLIA! TU NO FILENZE!-
-Si
che siamo a Firenze! Ascolta: vicino alla stazione c'è un quartiere
che si chiama San Lorenzo, come il paese. Ma non ha niente a che
vedere con quello. N-o-i s-i-a-m-o a F-i-r-e-n-z-e!!!-
-TU
NO FILENZE-
-SI
CHE SIAMO A FIRENZE! MI ASCOLTI? SIAMO VICINO ALLA STAZIONE DI
FIRENZE!-
….
(lui)-Ma
quanti chilometli?-
-Non
chilometri. Metri. Siamo a pochi metri dalla stazione di Firenze-
…..
(io)-Pronto?-
-Io
sono via *********-
-E'
la via dell'albergo! Siamo al numero **, vieni qui e ti spiego-
Gli
riattacco e mi metto a dare altre spiegazioni ad altri clienti al
bancone (che mi guardano con occhi spiritati perchè anche io mi sono
messo ad urlare alla cornetta), ma non passano 5 minuti che entra.
Massiccio
ed incazzato come doveva essere quello di Piazza Tien An Men.
Quello
alla guida del carro armato, intendo.
Attende
paziente che abbia finito, poi si mette al bancone. Su cui sembra di
sentire aleggiare in sottofondo la tromba di Morricone.
Ci
appoggia i gomiti ed aggeggia al telefono.
Io
gli tendo la mano, e me la stringe. Cominciamo a calmarlo. Poi,
sempre senza che abbia ancora aperto bocca, prendo una piantina e
gli mostro:
-Vedi,
questa è la chiesa di San Lorenzo, e noi siamo qui-
Lui
continua ad aggeggiare sul cellulare, poi mi mostra [sito web] con
l'indirizzo dell'albergo.
Sull'indirizzo,
anche il quartiere: San Lorenzo.
Poi
pigia sopra, sull'applicazione per le direzioni.
E
l'applicazione lo manda a San Lorenzo, provincia di Firenze.
Tutte
le indicazioni sulle strade (la Faentina, nello specifico) da
prendere. Da Firenze fino in Mugello.
-E
questa che roba è?-
-Dilezione
per allivale-
-Ti
rendi conto che questo coso sta sbagliando, vero?-
Rimane
lì a bocca aperta come un pesce sul banco della pescheria. Poi
diventa serioso e mi spara questa incredibile, testuale frase:
-Se
io non cledo google, chi devo cledele?-
Firenze,
2015. Non avrai altro google all'infuori di me.
ps.
la mattina, alla partenza, è stato lui, dopo avermi chiesto scusa, a
tendermi la mano. Ed a riderci sopra. E ad assicurarmi che “Io no
usa più google”.
A
Mountain View dev'esserci una mia foto appesa al muro.
Piena
di freccette.
ps.
a rischio di passare da razzista, caro il mio amico cinese, te lo
devo dì: sei una fava! (nel senso toscano e buono del termine,
precisiamo)
Bellissimo il Credo in Gùgol!
RispondiEliminaPerò scusa, se il sito di ricerca e probabilmente anche di mappe più usato al mondo equivoca le indicazioni presenti sul vostro sito, io farei un pensierino a modificarle, togliendo la specifica sul quartiere... che non è previsto negli standard degli indirizzi e viene frainteso come comune! Dopotutto immagino vogliate evitare di trovarvi possibili clienti sperduti nel mugello...
Nick (sorry non ho un account wordpress per commentare; ti leggo da poco e ti trovo fortissimo!)