Felicità è una ragazza che dice "Si", qualsiasi fosse la domanda che gli hai posto.
Felicità è essere al piazzale. La sera. E vedere. Ammirare.
Felicità è il profumo che emana una bistecca del peso di un'utilitaria appena gettata sulla brace.
Felicità è GianMatteo che si butta sulla sinistra (la destra, per me che osservavo dalla Fiesole) e devia il rigore calciato da uno dei giocatori di colei-che-non-deve-essere-nominata.
Felicità è essere in vacanza e, semplicemente, godersela. Senza farsi problemi, senza crearne, senza polemiche.
Felicità è una bambina piccola che improvvisamente, incrocia lo sguardo con il tuo e sorride. Il primo sorriso della sua vita.
Ed anche se non è il primo, quando spalanca quella bocca e mostra i suoi pochi dentini, ti sorride la vita.
Coppia giovane con bambina.
La camera è già predisposta: letto matrimoniale, vasca e culla, rigorosamente gratuita. Perchè i bambini sono sempre i benvenuti. Perchè sono il futuro, sono quelli che comanderanno dopo di noi, sono il rinnovamento. Sono la vera ed ultima ragione di vita e senza di loro, semplicemente, il mondo bipede finirebbe nel giro di una generazione.
Lei, bipede, lo è da poco, pochissimo.
Da dentro il passeggino, questa frugoletta con capelli ricci, carnagione olivastra e due occhi più neri della pece, mi osserva con la boccuccia aperta. Scruta attentamente ogni mio movimento, gesto, mossa. Faccio il check-in ai genitori, abbasso lo sguardo su di lei ed incrocio quelle pupille nere. Apro la mappa della città per spiegare ai genitori dove si trovano monumenti e musei della città, e come provo a volgere nuovamente la vista al passeggino, quegli occhi sono ancora lì che mi fissano senza sosta, senza soluzione di continuità.
Allora te la cerchi, ragazzina.
-Ciao, ma lo sai che sei bellissima?-
E lei si ritrae nel passeggino allargando una boccuccia da cui spuntano pochi, solitari dentini.
Ecco, mi sciolgo come una noce di burro in padella.
E niente, tutto qui. Nessun cliente problematico che ha il gravissimo ed inaccettabile problema del wifi non funzionante su apparecchi costosi quanto il buco di una banca senese e che non sanno assolutamente come usare, no stracciamaroni che bussano alle 3 di notte chiedendo camere per sesso perchè "ho trovato una che ci sta, fammi poco", tizie che non vogliono fornire carte di credito perchè "ho viaggiato in tutti gli alberghi del mondo e non me l'ha mai chiesta nessuno", o quella che, con la preautorizzazione, non può usare la carta di credito a Natale per "fare i regalini"; od il tipo che, alla partenza, esprimendo dubbi sulla preautorizzazione, se ne venne fuori "Io ve apro er *ulo". Tutto vero, ed un giorno scriverò anche di costoro se mi fa tempo e voglia. Oggi no. Oggi voglio solo ricordare una coppia di una nazione nordafricana in meritata vacanza in Italia, probabilmente elementi della ristrettissima, illuminata e spaventosamente ricca elite borghese del loro paese, e della loro bellissima bambina che mi sorrideva. Ogni volta che entravano od uscivano dall'albergo lei, in braccio ora al padre ora alla madre, attendeva gli stupidi versi che ogni adulto fa ai bambini di poco più di un anno, e chi scrive in particolare, per poi ridere e buttarsi al collo del genitore, agitando braccia e gambe. E poi rialzare il busto e tornare a guardarmi, attendendosi altri versi per un gioco infinito.
Con una clientela così, fare il portiere d'albergo è davvero il mestiere più bello del mondo.
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